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Continuai a guardare interdetto Daeshim, iniziando a guardarmi intorno per capire cosa fosse successo, ma nulla, non c'era nessuno.
Possibile fosse caduto da solo magari mancando un gradino? No mi sembrava impossibile.
Quando ritornai alla realtà per merito delle bestemmie lanciate da Daeshim, realizzai dovessi urgentemente scappare prima che mi acchiappasse per l'ennesima volta per poi far di me un oggetto.
Ripresi al volo il mio zaino che per tutto il tempo era stato sulla mia spalla iniziando a correre giù per le scale abbastanza strette, mentre lui se ne stava messo contro un angolino a tamponarsi la gamba ormai gonfia, e io provai a superarlo con un saltino venendo però bloccato dalla caviglia.

<< Tu dove cazzo vuoi andare, sei stato tu a farmi cadere eh? Brutta troia...>> Fece per alzarmi lasciandomi un'attimo la caviglia libera, sfruttando quel secondo per riprendere a correre lanciandomi quasi per le scale, dirigendomi fuori dalla scuola per cercare la figura di Felix.

Da fuori potrebbe essere divertente questa situazione, poichè era anche già successa, ma in quel momento non mi sembrava tanto il caso di scherzare.

Non seppi nemmeno io da dove tirai fuori tutta quella energia, ma ormai mi ero cammuffato nel giardino in mezzo alla gente e di Daeshim non c'era più traccia, probabilmente fermato per il dolore o per andare a prendere i suoi cagnolini da passeggio, ovvero gli altri tre.
Entrai in mensa convinto di trovarlo là, tirando occhiate ai diversi tavoli dove erano seduti magari dei ragazzi che dovevano aspettare o che avevano corsi extra, cercando di individuare la chioma bionda del mio amico mentre le mie gambe iniziarono a cedere dall'adrenalina ormai finita e dall'ansia della situazione.
Quando vidi il ragazzo lentigginoso spuntare da un tavolo centrale, iniziai ad avvicinarmi con calma, notando che insieme a lui ci fossero Changbin e Seungmin.

Non sai nemmeno difenderti e ti nascondi da Felix, ecco cosa prova, pena.

<< CILIEGINA MI HAI FATTO SPAVENTARE CAZZO! >> Sorrisi alla visione di Felix con un broncio offesso stampato in volto, mentre incrociava le braccia al petto.

<< Adesso tu mi spieghi dove cazzo eri e che cazzo hai fatto! >> Ok, Felix che tirava così tante parolacce messe insieme mi fece ridere leggermente, pregando che la sciarpona posizionata precedentemente sul volto mi coprì, ma così non fu quando vidi il ragazzo davanti a me spalancare la bocca.

<< Ti vedo che ridi bastardo! >> Mi insultò apertamente.

Salutai leggermente i due ragazzi con un cenno della mano e un sorrisino tirato, sedendomi vicino al biondo e fissandomi le gambe pensieroso.
Come per controllare la situazione mi presi la coscia tra le mani senza farmi vedere dagli altri, e la strinsi tra di loro memorizzando la misura.
Le dita non si toccavano; cazzo non ero ancora dimagrito a dovere.
Tornò Changbin che era un'attimo andando a prendere il suo piatto di patate offrendole a tutti e tre, rifiutando con un semplice "no".

Puoi mangiare solo se te lo meriti, tu non fai un cazzo dalla mattina alla sera, non bruci calorie e quindi non puoi mangiare.

Lo so. Lo so.

Continuavano a parlare di cose random, e quando uno di loro mi dava attenzione o mi chiamava io rispondevo a monosillabi e tornavo a fissare il piatto di Binnie davanti a me.
Ad un tot mi sentii fissato, allora girai lo sguardo alla mia sinistra per beccarmi Lee Minho osservarmi attentamente dal tavolo accanto mentre i suoi amici continuavano a parlare di altre cose.
I suoi occhi mi sembravano così speciali.
Mi ritornò in mente la caduta dalle scale di Daeshim; era impossibile fosse caduto da solo, sicuramente qualcuno lo aveva spinto.
Ma come?
Significava che qualcuno era con noi sul tetto ed agì solo quando realizzò volesse abusarmi.
Chi era stato? Perchè non si era fatto vedere?
Chiunque era, io lo avrei scoperto e lo avrei ringraziato a vita.

Realizzai troppo tardi che io e Minho ci stavamo analizzando da un po' troppo tempo, io ormai appoggiato con la guancia sul palmo della mia mano totalmente girato verso di lui ad ammirarlo accecato, fin quando Daeshim non mi fischiò malizioso facendomi spostare l'attenzione su di lui.
Lo guardai e fece un segno delle mani che stava a significare un "dopo io e te continuiamo".
Mi vennero i brividi e con loro la sensazione di vomito.

<< Hannie tutto ok? Perchè ti sono venuti i brividi? >> Mi chiese Felix riponendo l'attenzione su di me e io, senza rispondere, corsi in bagno controllando che nessuno mi stesse seguendo, chiudendomi dentro una delle cabine a chiave, buttando la nuca in avanti sul wc e vomitando ormai il nulla più totale.
Il vomito era veramente minimo, di un colore rossiccio probabimente causato da sangue e la gola sembrava quasi esser ricoperta da coltelli da cucina per colpa del dolore che mi stava infliggendo.
Nella mia testa era come se ci fosse un black out, vedevo tutto sfocato con particelle nere, mi sentivo tutto girare e persi in poco tempo l'equilibrio schiantandomi di culo a terra appoggiato alla porta, togliendomi completamente la sciarpa per poter respirare meglio, passandomi il polso sulla bocca.
Sentii la porta principale del bagno scattare, segno che qualcuno avesse fatto la sua entrata, e io bloccai il respiro facendomi piccolo contro me stesso, per la paura che fosse Daeshim.
Fa che non sia lui, fa che non sia lui.
Quando senti la porta riscattare, probabilmente chiudendosi, mi feci forza sulle mie gambe deboli per costringermi a tirarmi su, appoggiandomi per un minutino al muro sporco ancora frastonato, uscendo un po' stonato e camminando storto, finendo a schiantarmi contro qualcosa.

Non ci stavo capendo più nulla, la mia testa aveva ricominciato a girare e sperai solo di tornare a casa sano e salvo e di potermi lanciare sul letto; mi staccai dall'individuo non cagandolo di striscio, per poi appoggiarmi con i gomiti al lavandino e aprire l'acqua fredda per bagnare i polsi.
Non avevo ancora realizzato nulla, quando mi sentii mettere dell'acqua fredda sulle tempie e sulle guance.
CAZZO JISUNG CHI È.
Mi strofinai forte gli occhi con le mani bagnate e scattai al lato destro allontanandomi nonostante la vista appannata.

<< Stai bene? >> Mi chiese l'individuo con tono calmo e rispettoso, mentre stava fermo a guardarmi con le mani che gli gocciolavano.

Indietreggiai di scatto buttandomi contro al muro e iniziando a tremare come una molla.

<< No no non farmi del male per favore no... vuoi abusarmi vero? No ti prego no. >> Stavo ormai parlando a vanvera, la mia testa non ce la faceva più e il mio corpo stava iniziando a mollare.
Venni accolso da un buio confortante.

trust me -minsungWo Geschichten leben. Entdecke jetzt