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Mi svegliai al tocco di leggere carezze che percorrevano la mia schiena, facendomi rabbrividire.
Aprii gli occhi strofinandomeli leggermente, solo per incontrarli con quelli di Minho, che a quanto pare mi stava fissando da un po' di tempo.
Rimasi con lo sguardo fisso su di lui, spostandolo solo per osservare la nostra posizione; ero sdraiato accanto a lui, una gamba sopra le sue cosce come appoggio e il mio mento posato sopra il suo petto duro, riuscendo così a constatare ogni sua emozione.
Eravamo entrambi nudi, solo coperti fino al bacino da un piumone bianco che durante la notte deve esserci scivolato, venendo poi rimesso sopra i nostri corpi dal più grande.

<< Andiamo a farci una doccia che poi cambio le lenzuola. >> Mormorò sorridendomi, sedendosi e costringendomi a fare la stessa cosa, venendo poi accolto dalle labbra rosee di Minho che si appoggiarono sulle mie per qualche istante, dandomi tutto il conforto possibile.

Si alzò per primo, rimettendosi i boxer della sera precendente con una lentezza estrema che mi fece quasi imbarazzare, coprendomi gli occhi con le mie mani esili.

<< Vieni qua dai, andiamo a lavarci. >> Ridacchiò alla mia posizione, aprendo le braccia fin quando io non mi alzai, spalancando gli occhi a un dolore lacinante che mi fece sentire come se fossi stato spezzato in due, facendomi quasi cadere a terra, se solo non fosse dalle sue forti braccia che mi presero in braccio senza nessuno sforzo, trascinandomi in bagno.

Notando la mia difficoltà nello stare in piedi si mise dentro la vasca da bagno angolare con idromassaggio, mentre io continuavo a restare con le gambe intrecciate alla sua vita.
Mi spostò un secondo solo per togliersi di nuovo i boxer Calvin Klein, riportandomi subito dopo sopra le sue cosce, stretto a lui in un abbraccio.
Aprii l'acqua con cautela, aspettando l'acqua calda portandola solo dopo sopra la mia cute, iniziando a bagnarla e massaggiarla al passaggio delle sue mani.
Prese quel suo amato bagnoschiuma che mi faceva annebriare dal suo odore, sentendomi totalmente circondato e calmo al suo aroma.
Passò il tutto con una calma e delicatezza assurda, assicurandosi di lavarmi per bene, sghignazzando ogni volta che passava il dito su ognuno dei segni vola lasciati su tutta la mia figura.
Continuavo a stare abbracciato a lui, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, vergognandomi leggermente nel farmi vedere totalmente nudo e sottomesso al suo tocco leggero.

<< Jisungie, tutto ok? >> Chiese rimettendo la mano sulla mia nuca per portare il mio volto davanti al suo, e io annuii tutto arrossato, mentre lui continuava a sorridere, iniziando a baciarmi lentamente, facendomi sentire ogni sensazione, sciogliendomi totalmente.

Si staccò con un leggero schiocco, scambiandolo con un sorriso sereno e dolce, ritirandosi in piedi con me ancora circondato alla sua vita, mettendo un asciugamano grande intorno a noi due, passando la mano più volte sulla mia schiena per non farmi prendere freddo, iniziando a camminare di fretta verso la stanza, buttandimi sul letto dove mi accovacciai sulle lenzuola non tanto immacolate, guardandolo mettersi di fretta dei vestiti puliti, lanciandomi poi addosso una sua felpa e dei pantaloni della tuta, con aggiunta dei miei boxer grigi.

<< Riesci a vestirti da solo in modo che possa cambiare le coperte? >> Chiese piegandosi alla mia altezza sul pavimento, osservandomi mettere la sua felpa tutto rosso in faccia, commosso dalla sua tenerezza.

In risposta continuai a vestirmi alzandomi in piedi per mettere i pezzi di sotto, mentre Minho cambiava ciascuna coperta e fodera, sostituendone con un kit di un grigio scuro, il tutto semplice senza alcun disegno.
Quando finì la sua impresa si girò verso di me, trovandomi in piedi con una mano poggiata sulla mia chiappa sinistra, facendolo ridacchiare leggermente.

<< Lee Minho, cosa ti ridi! Sei stato te a causarmi questo dolore, bastardo! >> Urlai con tono ironico, prendendo la prima cosa trovata vicino a me, peccato che Minho avesse i riflessi pronti per prendere al volo il fatilico oggetto, notando troppo tardi che avesse fatto ritorno la boccetta rossa con sopra disegnata una fragola.

<< Hai seriamente messo il lubrificante qua sul mobile vicino alla porta in bella vista? >> Chiesi scioccato, guardandolo scoppiare a ridere fino a lanciarsi a terra, contagiando poco dopo pure me.

Mentre ancora ridevamo, lanciò l'oggetto con poca cautela sopra il piumone, avvicinandosi a me e abbracciandomi forte, alzandomi leggermente da terra e facendomi roteare.

<< Mio dio, Han Jisung, quanto ti amo! >> Urlò continuando a ridere con un sorriso a trentadue denti, come se stesse vivendo i migliori momenti della sua vita... o forse meglio dire; la sua amata Ducati V4 costata quanto tutta casa mia.

Dopo esser entrati a scuola, non prima di aver parcheggiato la moto sportiva rossa,
Minho mi ricordò che per una fortuna mai esistita, le prime 3h le avevamo insieme.
Entrammo uno a fianco dell'altro, fregandocene delle opinioni altrui, mentre io giravo con il pollice l'anello dell'indice con ansia, sentendo gli occhi degli altri tutti posati su di noi.
Era ormai suonata da qualche minuto e il corridoio si era svuotato, quindi prima di entrare Minho mi bloccò dalle spalle, mettendoci faccia a faccia.

<< Jisung stai tranquillo, va tutto bene e nessuno ti metterà mani addosso o ti giudicherà. >> Mi fece coraggio poggiando le sue mani calde sopra le mie spalle ricoperte dalla sua felpa.

<< E se mi prendessero in giro? >> Chiesi con voce tremante al ricordo degli sguardi disgustati degli alunni.

<< Dovranno prima passare sul mio cadavere... o meglio dire, passerò io sul loro. >> Disse con un sorriso fiero e felice, lasciandomi a bocca spalancata. << Dai su, è tardi, entriamo! >> Detto questo mi lasciò un bacio delicato sulla fronte per poi entrare per primo venendo seguito da me, trovando posto in due banchi centrali in circa 3 fila.

Appena entrati la prof ci chiese di scusarci per il ritardo, io lo feci mentre Minho camminò dritto verso il banco guardandola mare, cambiando subito espressione quando ci mettemmo vicini, sostituita da uno sguardo tenero e che emanava tanto amore.

Sentii qualcuno chiamare il moro a bassa voce, e con curiosità mi girai verso la direzione di provenienza, trovando Daeshim che ci prendeva per il culo con fare divertito, mentre Minho continuava a tenere lo sguardo fisso nel vuoto con fare strafottente.

<< Lee, mi deludi, adesso te la fai con i froci? >> Lo perculò ridendo, e io scattai in difesa del mio ragazzo.

<< Frocio mi sa che ci sei te, testa di cazzo, che mi stavi attaccato come una cozza. >> Iniziai a tono nemmeno tanto basso, riuscendo però a mimettizzarmi tra il vociare che c'era in classe. << In più lascia stare Minho che se vuole ti mette a terra con un pugno, coglione. >> Dissi facendomi pena da solo, notando quanto quelle frasi fossero abbastanza cringe.

Incrocai le braccia furioso, volendo alzarmi a tirargli uno schiaffo, venendo però subito calmato dal moro che poggió la sua mano calda sulla mia coscia, accarezzandola e avvicinandosi sempre di più all'interno coscia, facendomi serrare le gambe di scatto.

<< Non ti preoccupare per me, piccolo. >> Disse controllandosi un'attimo in giro per controllare se qualcuno ci stesse guardando, e dopo aver notato lo stesse facendo solo Daeshim si sporse velocemente su di me e in tempo record mi schioccò un bacio leggero sul collo che mi fece il solletico, facendomi sorridere felice.

<< Che schifo! >> Esclamò Daeshim scioccato, tirando una manata sulla spalla del suo amichetto, peccato che lui ci mandò un sorriso accennato.

Uno a zero, Daeshim.

Angolo autrice.

I sensi di colpa in sti giorni<<
Cuori miei sono stata in vacanza a roma per una settimana, insieme alla scuola che mi stra stressando in una maniera incredibile non ho avuto proprio la stabilità mentale per scrivere.
Anche se è un capitolo random di passaggio ci tenevo a pubblicare qualcosa di dolce, quindi spero che vi piaccia. Scusate il ritardo. <3

trust me -minsungWhere stories live. Discover now