The Truth Untold - OMEGAVERSE

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Jimin's pov
Mi sentii accarezzare in ogni parte del mio corpo dal suo tocco gentile e provocante, mentre le sue labbra marchiavano il mio collo con delle macchie violacee qua e la.

Sapeva quello che faceva, sapeva perfettamente come farmi impazzire. Gli ormoni della gravidanza non aitavano, dato che con il poco perdevo la testa eccitandomi a dismisura. Anche in quel momento iniziavo a sentirmi molto accaldato e voglioso, tanto da alzarmi per portami a cavalcioni sulle sue gambe, molto in alto, così da permettere alle nostre intimità di finire a contatto, separate solo dai nostri indumenti.

Senza attendere nulla, con la mente già un po' annebbiata, iniziai a fare del movimento circolare cercando di provocare in lui quello che ero riuscito a provocare in me.

Non ci volle molto a raggiungere il mio scopo, sentendo come la sua erezione iniziava mano a mano a diventare sempre più dura sotto il mio sedere.

Inalai il suo odore, portando il viso nell'incavo del suo collo, muovendomi velocemente così da creare frizione tra le nostre intimità.

-amore...-cercò di richiamarmi, ma non ci riuscì in quanto troppo preso dai miei movimenti dettati dall'eccitazione e dal pensiero di farmi mordere.

-pic...cc..ccolo...fermati...t..ti...prego....- cercò di fermarmi lui capendo che non fossi davvero in me in quel momento, portando le sue mani sui miei fianchi e poi sulla schiena cercando di trattenermi e bloccarmi.

-alfa.....alfa....-sussurrai sempre più annebbiato, non fermandomi.

-piccolo...piccolo..guardami-continuò portando quindi le sue mani sulle mie guance cercando un contatto diretto con i miei occhi.

-calmati amore...calmati...-mi sussurrò dolcemente poggiando la sua fronte contro la mia invitandomi a respirare profondamente con lui, mentre rilasciava dei feromoni per cercare di calmarmi.

Dopo qualche minuto, seguendo la sua voce e le sue istruzioni, iniziai a tornare in me lentamente vendendo come lui sorrideva soddisfatto di essere riuscito a calmarmi.

-stai bene piccolo?-mi chiese dolcemente accarezzando il mio viso, spostando dei ciuffi di capelli dalla mia fronte.

-si...si...scusami kokkie...-dissi un po' imbarazzato fiondandomi ad abbracciarlo, nascondendo la testa per la vergogna nell'incavo del suo collo.

-tranquillo amore...va tutto bene, non hai fatto niente di male mhhh?! Ora fammi vedere il tuo bel visino-mi rispose dolcemente riprendendo il mio viso tra le mani posando le sue labbra sulle mie in un dolce e tenero bacio a stampo.

-come sei bello amore mio-mi sussurrò per poi baciarmi ancora di nuovo a stampo.

-stavi per farmi impazzire un attimo fa. Se non ti fossi fermato probabilmente ti avrei preso qui su questo tavolo seduta stante-mi disse sorridendo beffardo, baciandomi la guancia.

-scusami...io...non sono cosa mi è preso...-risposi giocando con le dita mentre ero ancora su di lui a cavalcioni.

-dimmi amore....per caso ti sei eccitato al pensiero del mio morso su di te? Questo ti ha fatto impazzire diventando meno lucido?-mi chiese e sbarrai leggermente gli occhi.

*Beccato*

Deglutii a vuoto, sentendomi in imbarazzo.

-vieni qui piccolo mio-mi disse ancora aprendo le braccia, invitandomi a farmi abbracciare da lui.

-vedi piccolo, anche io non vedo l'ora di farlo e diventare a tutti gli effetti compagni per la vita ma non possiamo farlo ora...non sarebbe sicuro per il bambino...ma ti prometto che appena avrai partorito e ti sarai ripreso dal parto niente mi impedirà di marchiarti e diventare mio a tutti gli effetti...io ti amo da morire ed amo da morire anche il nostro bambino che nascerà presto. Non vedo l'ora di tenervi entrambi tra le mie braccia e stringervi forte forte-mi disse, mentre mi accarezzava la testa e la schiena.

-kokkie...sei l'alfa più dolce e romantico sulla faccia della terra...sono contento che le cose tra noi siano andate cosi...ti amo anche io tanto-risposi stringendomi maggiormente a lui, sentendo un altro bacio questa volta all'altezza della mia tempia, mentre mi sistemavo meglio su di lui rilassandomi ed addormentandomi sul suo petto cullato dal calore del suo corpo.