6. Ci stai?

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Martina

Stamattina mi sono svegliata presto.

E' la Vigilia di Natale se non che il compleanno di mio fratello.

Così sono scesa in cucina verso le 7.30 insieme a Musa e dopo averle dato da mangiare ho iniziato a preparare la colazione a Tyler, vista la mancanza di un regalo.

Devo ammettere che tra uno sbadiglio e un miagolio ce l'ho fatta.
O meglio, ci ho provato.

Non che sia un granché.
Com'è che dicono i babbani? Tentar non cuoce?
Nuoce.
Tentar non nuoce.

Io ho tentato almeno, mai partire prevenuti. Anche se so che io e la cucina non andiamo molto d'accordo.

Stanotte ho sognato Draco e mi sono alzata con un sorriso enorme sul volto.
Mi manca tanto.

Ma ora pensiamo al nostro principale obiettivo, portare la colazione a Tyler senza far cadere niente.

Martina, puoi farcela.
So che puoi.

Busso con il gomito alla porta della sua stanza che non è chiusa dalla maniglia : «Posso?»

«Si.»

Spingo la porta con il piede attenta a non far cadere il vassoio che tengo in mano.

«Da quando sei sveglia alle 8 del matti...»

Si ferma non appena mi vede entrare concentrata a non inciampare tra le zampe di Musa, che ha avuto la brillante idea di seguirmi rendendo il tutto molto più difficile.

«Mi stupisci» ridacchia, mettendosi seduto sul letto.

«Che simpatico» faccio una smorfia.

Musa balza sul suo letto e si sdraia a fianco a lui.

«Vuoi prendere questo vassoio o devo buttartelo addosso?» chiedo sarcastica.

«Quanta gentilezza» mi risponde lui altrettanto ironico, mentre io mi siedo al bordo del suo letto.

Prende il vassoio dalle mie mani e lo appoggia sulle gambe, mentre Musa alza un po' la testa per osservare.

«Buon compleanno Tyler» accenno un sorriso.

«Grazie, sorellina.»

«Sorellina è patetico» puntualizzo, inarcando un sopracciglio.

«Lo sapevo che saresti tornata presto in te» mugola allungando le "e" finali.

Gli stampo un bacio sulla guancia e accarezzo Musa sulla testa.

«Mamma è uscita, ma ha detto che torna subito» gli riferisco, «Papà torna nel primo pomeriggio»

«Ottimo» risponde, iniziando ad osservare il prelibato vassoio.

«Mi chiamavano chef Lynch» mi pavoneggio con finta altezzosità.

«Ti chiamavano disastro Lynch.»

«Smettila» ridacchio guardando fuori dalla sua finestra.

***

Appena finisco di pranzare con mamma e Tyler, chiudo gli occhi seduta sulla sedia.

«Meryl Lynch, questo è il pranzo di Natale anticipato?» chiedo, toccandomi la pancia con la mano.

Mia madre alza gli occhi al cielo facendosi sfuggire una risata.

«Concordo con lei» mi affianca mio fratello.

«Grazie.»

«La torta stasera, quando torna papà» annuncia mia madre agitando la sua bacchetta per mettere la torta in frigo.

Pages of Lifetime Memories 2; d. malfoyKde žijí příběhy. Začni objevovat