Capitolo 13

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Note: Preparate anche qua i fazzoletti, perchè è tutta una sofferenza continua.

Capitolo 13

Le lezioni furono annullate anche per il giorno successivo. Alcuni studenti non erano tornati dalle telefonate con i loro genitori e, anche se i nomi delle vittime non erano stati ancora resi noti, tutti sapevano a chi si riferivano.

"Moony, lo giuro su Dio-torna a letto," Sirius era sulla porta, le braccia incrociate sul petto mentre fissava un Remus dall'aspetto smunto.

"Vado solo a fare colazione."

"Te la portiamo noi la colazione, stronzo. Stai di merda, torna a letto".

n una serie di eventi che non avevano sorpreso nessuno, Remus aveva in realtà minimizzato quanto si sentisse male il giorno prima e aveva passato gran parte della notte, e della mattinata, a sentirsi male.

"Moons, ha ragione," James finì di allacciarsi le scarpe da ginnastica e si alzò in piedi.

"Non c'è lezione, nessun compito in scadenza, concediti una pausa per una volta, ok?"

Remus gli lanciò uno sguardo acuto. "Tu quoque, Brute, fili mi!"

Lo disse con una tale convinzione che James non potè fare a meno di ridere.

"Gesù, sei davvero in cerca di guai oggi, eh?"

Remus si limitò a brontolare, rivolgendo lo sguardo di nuovo a Sirius.

"Non mi muovo" Sirius si appoggiò allo schienale della porta, una gamba incrociata sull'altra.

"Non finché non sarai in quel dannato letto, forza su."

Quel confronto durò secoli, due delle persone più testarde che James conosceva si stavano sfidando. Nessuno dei due vacillava, non era nemmeno sicuro che stessero sbattendo le palpebre.

"Okay ragazzi, io ho fame", disse Peter, guardando con desiderio verso la porta.

Lo stomaco di James brontolò in accordo.

Questo non sembrava avere importanza per Sirius o Remus, entrambi mantennero le loro posizioni come se fossero delle cazzo di Guardie Reali.

Peter iniziò ad avvicinarsi alla porta. "Forse potrei passare di nascosto?"

"Non lo farai Minus" Sirius non distolse gli occhi da Remus. "Nessuno può andarsene finché Moony non torna a letto."

"Stai cercando di mettere l'intera stanza contro di me?"

Sirius sorrise, facendo vedere tutti i denti. "Sono già contro di te, amico mio."

"Sdraiati e facci contenti Moons" gridò James, che gli fece guadagnare un gesto della mano molto scortese da parte di Remus.

"Mio Dio" si strinse drammaticamente il petto. "Che comportamento poco appropriato per un prefetto."

Remus incrociò le braccia sul petto, apparentemente raddoppiando il suo gesto.

"Nons o quante volte te lo devo dire, non sono un invalido".

"Lo sappiamo," disse Sirius. "Ma hai la febbre e non riesci a passare cinque minuti senza essere malato, ergo, a letto."

"Ha sollevato delle argomentazioni convincenti."

"ZittoJames" scattò Remus.

James alzò gli occhi al cielo, alzando le mani in segno di resa, cosa che portò a diversi momenti di teso silenzio.

"Moony" disse Sirius alla fine, abbassando la testa in una mossa che James gli aveva visto fare molte volte, ma mai con uno di loro. Guardava Remus attraverso le sue lunghe ciglia, tutto schivo e imbronciato. Le ragazze morivano per quello sguardo.

Choices  ||Jegulus/Wolfstar || TRADUZIONEWhere stories live. Discover now