Capitolo 20

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Note traduttrice: Salve, questo è - insieme al Capitolo 10 ed altri che ci saranno più avanti - uno dei miei capitoli preferiti. Mi piace davvero tanto. Ci sarà l'introduzione di un nuovo personaggio che a me personalmente piace tanto. E un'interazione tra due personaggi che già da soli mi piacciono tanto, ma insieme potrebbero creare una delle migliori amicizie in questa storia. SECONDO ME. NON SO L'AUTRICE COSA NE PENSA, LO SCOPRIREMO SOLO VIVENDO.

Buona lettura.



Capitolo 20




Faceva troppo caldo per il maglione che indossava. Continuava a dargli fastidio, il tessuto prudeva contro la sua pelle sudata, rendendo impossibile ignorarlo. Lo avrebbe tolto, ma aveva bisogno di qualcosa con le maniche. C'era già una voce fastidiosa nella sua testa che diceva che non era abbastanza, che in qualche modo la gente lo avrebbe scoperto. Che la sua manica si sarebbe alzata. Che avrebbe sanguinato attraverso il tessuto. Che il sangue sarebbe scivolato giù per il braccio.

"Accidenti, sembri infelice," Evan era appoggiato al pilastro accanto a lui, in attesa che arrivasse il treno. Aveva in mano un sacchetto di popcorn canditi che insisteva a mangiare lanciandoli in aria per poi prenderli con la bocca. Continuava a guardare il gruppo di ragazze del quarto anno alla loro sinistra per vedere se lo stessero guardando, ma non era così.

"Pensavo che fosse quello il mio ruolo", disse Regulus seccamente, gli occhi che scrutavano pigramente il binario. "Io sono quello miserabile, tu sei quello ottimista."

"Quindi quale sarebbe Barty?"

"Sei tu che lo conosci, dimmelo tu."

Evan rise. La sua risata era tutta nasale, lo faceva sembrare un perpetuo dodicenne.

"Sinceramente, non posso crederci che tu sia tornato. Se fossi stato in te non ci avrei più messo piede qui dentro".

Sua madre aveva cercato di fermarlo, ma alla fine era riuscito a convincerla che era ancora importante la sua educazione, anche solo per il fatto che così era più vicino a Silente. Essere dietro le linee nemiche, raccogliere informazioni, eccetera, eccetera.

"Molto sorprendentemente" disse alla fine. "Mi piace avere un'istruzione."

Evan sbuffò. "Ecco perché sei così infelice."

Regulus non potè fare a meno di mostrare quel sorrisetto che gli tirò la bocca.

"Probabile."

"Ti sto dicendo Reg, meno cose sai e meglio è."

"Ah, il motto di vita di Evan Rosier. Nel dubbio, rimani un fottuto idiota".

Entrambi ridevano ora e attirarono l'attenzione delle suddette ragazze del quarto anno. Regulus immaginò che fosse a causa del rumore e non di un desiderio che si era improvvisamente materializzato, ma Evan sembrava essere di un'opinione diversa.

"Ehi, tieni questo, ok?" sbattè i suoi popcorn nel mezzo del petto di Regulus.

"Merlino Evan, lascia perdere."

Ma non servì, il suo amico si stava già allontanando, una spavalderia esagerata nel suo passo. Regulus alzò gli occhi al cielo, appoggiandosi al pilastro e fissando i popcorn nelle sue mani. Erano di un colore blu poco attraente che Regulus non riusciva a credere fossero commestibili.

Choices  ||Jegulus/Wolfstar || TRADUZIONEWhere stories live. Discover now