Capitolo 49

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Note autrice

TW : Violenza

TW Breve accenno al suicidio

TW Morte (NON di personaggio principale, non lo dirò mai abbastanza, non impazzite, Regulus non muore in questo capitolo) Oh sì, e questo capitolo sicuramente non coinciderà con il Canon, non so come, ma sicuramente da qualche parte non coinciderà con il Canon

Note traduttrice: Ragazzi io...questo capitolo è devastante. Va sicuramente nella lista dei miei preferiti, anzi forse supera anche il 10 e va in cima alla lista, perchè credo che un capitolo così bello non sia ancora stato scritto. Vi chiedo di leggerlo senza saltare nulla, anche se non ci sono James e Regulus, vi prego di fare attenzione a tutto.

Verranno presentati nuovi personaggi, uno dei quali è già nella cerchia dei protetti, ma sono sicura che a molti non piacerà, capirete perchè. Penso che non riuscirò a descrivere più di così come mi sento, mi fa male ovunque, ho pianto tanto, questa storia mi sta rovinando la vita, la amo troppo.

Ah, ultima cosa: Remus, ti meriti il mondo amore mio


Capitolo 49

Il sole baciava a malapena l'orizzonte mentre Remus correva per la strada, stringendo al suo fianco il suo borsone di tela. Faceva freddo quella mattina, le sue guance erano arrossate, le dita un po' intorpidite. Il camper Volkswagen blu arrugginito davanti a lui suonava il clacson in modo incoraggiante quando sentì la porta laterale aprirsi sbattendo.

"Sei in ritardo!" gridò una voce, echeggiando nella strada deserta, spaventando i piccioni.

Remus sbuffò mentre raggiungeva  la macchina, afferrando il tettuccio e oscillando dentro.

 "Non sono in ritardo", riuscì a dire tra un respiro e l'altro, scivolando al suo posto. Qualcun altro chiuse la porta. Remus mostrò l'orologio all'autista con un sorriso.

"Vedi, sei del mattino, in punto. Sono letteralmente puntuale".

Il vecchio alzò gli occhi al cielo, voltandosi a guardare la strada. Era calvo sulla sommità della testa, con una folta barba ramata che gli copriva il viso. 

"Sfacciato," mormorò, gli occhi che trovarono Remus nello specchietto retrovisore, incapace di nascondere il suo divertimento mentre si allontanava dal marciapiede.

Remus si accomodò, facendo un cenno agli altri sei passeggeri nel camper. Ne aveva visti alcuni durante le sue altre visite, ma ce n'erano almeno due che erano volti nuovi, o comunque nuovi per lui. Nessuno di loro parlava, era troppo presto, Remus girò la testa verso la finestra e guardò il cielo illuminarsi mentre il giorno si insinuava lentamente e si lasciavano la città alle spalle. Palazzi e automobili si trasformarono in campi e autostrade infinite, il sole del primo mattino scintillava sull'asfalto.

La prima volta che era andato lì, l'aveva fatto da solo. Aveva dovuto prendere un treno e poi un autobus, e poi camminare per circa due miglia. Quando vide il segnale i suoi piedi lo stavano uccidendo.

"Sembra che tu abbia intenzione di restare per un po'."

A Remus ci volle un momento per rendersi conto che Arnold, l'autista, gli stava parlando. Sbattè le palpebre, ancora mezzo addormentato, guardando la borsa in grembo. Dopo qualche secondo fece spallucce.

"Potrebbe essere, non si sa mai, voglio... mantenere aperte le mie opzioni suppongo", cercò di rivolgere al vecchio un sorriso che non tradisse nessuno dei sentimenti che gli turbinavano dentro.

"Opzioni eh?" chiese Arnold, annuendo. "Beh, so che molte persone lassù saranno felici di sentirlo."

"Non ti prometto niente però, quindi non andare a spettegolare" disse Remus, scherzando solo a metà.

Choices  ||Jegulus/Wolfstar || TRADUZIONEWhere stories live. Discover now