chapter 8

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«Paul dov'è?» Domandò Daisy

Paul era un mio amico che avevo fatto conoscere alle mie due amiche
Aveva diciotto anni, un ragazzo straordinario erudito ma diverso.
Un giorno mi chiese di mettergli la matita nera per occhi e io super emozionata lo feci,gli stava da dio.

Lui era veramente diverso dai suoi coetanei, era di un'altra generazione mentalmente..lo adoravo, mi capiva subito nonostante non parlassimo quasi mai.
Ma una volta visti faccia e faccia nessuno dei due riusciva a fermarsi, non c'era mai un minuto di silenzio

«Sta arrivando con l'alcool» risposi con tono scocciato,era rimasto a parlare con altri suoi amici e io l'unica cosa che volevo fare quella sera era sbronzarmi.

Avevamo messo una certa somma di punti della fazione a testa e avevamo comprato dell'alcool, poi con i restanti punti rubati a mia mamma avevo comprato una bottiglia di grappa

Era come dire 'festeggiamo la nostra amicizia nonostante le fazioni'

«Devo dire che Paul è un figo!» Ammise melek sedendosi ai piedi dell'albero

Eravamo molto lontano dai campi per non farci scoprire dalle nostre famiglie, nascosti quasi alla fine del territorio

Dopo alcuni istanti arrivò paul e iniziammo a parlare passando man mano una bottiglia.

Mi passarono la bottiglia e ne presi un sorso per degustare il sapore, un bruciore alla gola mi incitò a smettere ma continuai fino a quando melek non mi strappò la bottiglia dalle mani.

«Ma sei stupida?» Quasi urlò e ridacchiai aprendo la grappa

Iniziammo a giocare ad obbligo e verità, melek voleva baciare a tutti i costi Paul e così l'accontentai,facendo passare il gioco in secondo piano.

«nemesi» daisy disse il mio nome

«Mh?si? Verità!»

«quale fazione sceglierai?»

Non sapendo cosa scegliere presi una bottiglia iniziai a bere a piccoli sorsi

Emisi un ghigno beffardo,mordendo nervosamente il labbro interiore
Riuscì a sentire il sapore del burro cacao alla ciliegia che utilizzavo e feci uno sbadiglio.
Continuammo a bere e a giocare.

l'alcool era finito abbastanza velocemente,forse per colpa mia.
La testa mi girava lievemente e iniziai a ridere mentre parlavo della crisi del trecento.

«la peste è un batterio che conquistò l'Europa dal milletrecentoquarantotto e proveniva dall'Europa»

«oddio,falla smettere o non finirà più» si lamentò paul passandomi dell'acqua

«Sa di piscio» la sputai ma tutti iniziarono a ridere.

Daisy era completamente fradicia ed era per colpa mia
«ops» dissi soltanto per poi scoppiare a ridere.

Dal nulla uscimmo uno degli argomenti che mi toccavano particolarmente,i miei genitori.
scoppiai a Piangere.

«Che cazzo è successo adesso?» Si domandarono

«Non so perché sto piangendo»

«Pianto liberatorio?»

«Si, probabile. Ma rende la pelle secca,non devo piangere!» Urlai ridendo.

Si guardarono impauriti,quasi con un espressione scioccante.

«Non sono pazza,solo ubriaca. Credo di aver esagerato..ho finito tutto io, è da egoisti?»

«No,andrai solo ad una seduta di alcolisti anonimi» rise paul

«Io sono bella?» Ero diventata malinconica.

Mi facevo vedere sicura di me stessa, ma in realtà non era sempre così.
Si,lo ero..anche tanto, ma avevo paura che altre ragazze risultassero più bella di me, per questo ero molto attenta su cosa mangiare.
Dovevo essere sempre la migliore, così pensavo di andare avanti nella vita.

Sbagliavo, era un metodo sbagliato e a differenza della mia amica, non ero una persona leale

Vidi una figura maschile da lontano e iniziò ad urlare il mio nome.

«Ehi,ci sento!» appena misi a fuoco,mi spaventai..era mio fratello kris.

«Nemesi, menomale!» Era contento di avermi trovata.

«Contadinello!»

«Ti cercavo ovunque»

«Ed eccomi,effetto sorpresa. Come mai qui?»

«melek mi aveva avvisato, lei porta a casa daisy e io a te.»

Melek era davvero una persona speciale,avevamo davvero un buon rapporto di amicizia ma Generalmente il problema ero solitamente io.
Era il mio lato emotivo che pensava da ubriaca marcia, ma io tenevo veramente molto a lei e orgogliosa com'ero non l'avrei mai detto a nessuno.
Un rapporto strano,ma speciale.
Litigavamo spesso,ma mai per un motivo serio e di valore..erano semplici discussioni con pareri contrastanti ma ogni volta ci comportavamo fosse se nulla fosse successo.
Non lo faceva notare,ma anche lei teneva molto a me...si preoccupava veramente molto per la mia salute e dovevo molto a lei, Non tutte si comportavano come lei.

Era così.. leale.

«Hai mangiato prima di bere?» domandò con tono dolce mio fratello

«Seh» risposi con tono scocciato

Non era vero, non avevo mangiato quel giorno..non avevo fame
Ma non doveva saperlo,anche se sapeva quasi tutto di me.

«Lo prendo come un no,non sai mentire in queste condizioni..»

Ridacchiai divertita e presi un sorso d'acqua.

«Brava, bevi l'acqua così vomiti e ti accompagno a casa»

«Devo vomitare» mi misi dolorante una mano sulla pancia.

Melek si alzò ma non fece in tempo che subito mi piegai in due.

«Le mie scarpe!» Mi scusai con la ridendo ma credo che l'unica cosa che voleva era di prendermi a schiaffi.

«Almeno così ti senti meglio» prese parola Paul,

Melek iniziò a pulirsi le scarpe con un fazzoletto di carta fulminando con lo sguardo sia me che Paul.

«Meglio fuori che dentro» ci scherzò mio fratello

«é ora di rincasare» tentai di alzarmi ma ritornai seduta.

«Aspetta,ti aiuto»

Mi aiutarono ad alzarmi e appena presi lucidità sbiancai alla vista di mio fratello.
Il mio cuore perse dei battiti,la bocca me la sentivo fino sotto ai piedi.

'Cazzo' pensai.

Kris era il primo figlio,era più grande di me di sei anni e in quel momento l'unica cosa che volevo fare era sprofondare nella vergogna.
mi avrebbe ucciso se solo fosse stato possibile..
non mi avrebbe fatto mai del male ma era abbastanza protettivo nei miei confronti,come Denisio,l'altro mio fratello.

Kris era molto alto,circa un metro e ottantacinque ed era anche fidanzato con con una bellissima ragazza, che io adoravo.
Era biondo cenere, quasi castano e i suoi occhi eran scuri
Era una parte fondamentale di me, non sapevo come descrivere il bene che provavo nei suoi confronti perché era molto importante, un pilastro nella mia vita.

«Stai bene?»Domandò

«Sto benissimo»

Lo guardai e un'altra volta mi piegai in due vomitando letteralmente fuori il portico mentre mio fratello Apriva la porta ridendo

«Cogliona» sogghignò

Mi passai una mano alla bocca per pulire,mi alzai su con la schiena e incrociai lo sguardo di mio padre

'Cazzo,cazzo.'

Non doveva essere qui.

Narcissus.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora