Chapter 66

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Era scesa la sera e nelle vie buie nessun abnegante era fuori,era come se avessero una sorta di coprifuoco

Avevo visto Daisy,L'unica che era rimasta con la sua famiglia nei pacifici e mi chiedevo cosa stessero svolgendo i miei familiari
Ma non le chiesi nulla, solo il pensiero di tirare fuori il nome di mia madre mi dava i brividi,
Letteralmente.

Per tutte le cose che mi aveva fatto, il dolore che mi aveva provocato e non solo quello fisico che ormai il mio corpo non ne risentiva.
Le sue vecchie e soprattutto brutte attitudini.
Ero felice di non essere più nelle sue grinfie e di vivere senza il suo fiato sul collo,l'avevo desiderato per lunghi anni.

Ma comunque,la mia mente tornava in quelle mura rovinate e invecchiate nel corso del tempo.
Dove era l'unico posto in cui non mi sentivo a casa.
Quando avevo capito che quel ragazzo complicato era la mia casa e senza non potevo più starci.

Mia madre diceva sempre che mi voleva bene,che mi amava e che potevo dirle tutto quello che mi succedeva,ma avevo sempre paura di una sua reazione eccessiva e di essere rinchiusa nell'armadio...

Le mie amiche non potevano fare nulla per me e toccava sottomettermi al suo volore o sarebbe stata la mia fine.
Una delle tantissime volte che mia madre provava ad uccidermi con i suoi modi bizzarri.

Ero viva, questo era solo grazie ai suoi tentativi falliti
Era lei la causa di tutte le mie paure,
Era lei la causa di tutto
Lei e solo lei.
Doveva chiedermi scusa,implorarmi in ginocchio il mio perdono
Ma conoscendola,non l'avrebbe mai fatto.
E io non le avrei mai dato l'opportunità di vedere sua figlia che era diventata più forte
E non l'avrei mai perdonata.

L'amicizia era qualcosa di cui potevo fare a meno nella vita?si
Ma sarei riuscita a vivere senza le mie amiche? Dovevo provarci ma l'esito della prova sarebbe stato negativo.

Ma ripensandoci...io ero sempre stata una persona solitaria per tutto il tempo della mia infanzia.
Ero circondata da tante persone?ok,si però mi sentivo comunque sola.
Sola con la mia voragine di pensieri che tormentano il mio essere.

Mi domandavo se fossi diventata una ragazza più comprensibile.
Una famiglia,fazione e amici diversi
O direttamente un mondo diverso da quello in cui vagavo senza una meta precisa..

«nemesi,ti vedo pensierosa» disse Melek e subito i genitori di tris alzarono lo sguardo sulla mia figura.

«è tutto okay,ricordavo i campi» e presi dal mio piatto una cucchiaiata di piselli lessi.

Il cibo dei rigidi era semplice, una sottile fetta di petto di pollo con una salsa d'accompagnamento acidula,piselli e delle patate al forno con delle spezie sopra
Nulla di entusiasmante e di complesso,ma melek era una brava cuoca ma non era brava con i dolci.
Era proprio negata, ma secondo me, doveva solo fare un bel po' di pratica
Quelli che faceva erano sempre dei semifreddi alla frutta ed erano squisiti.

«ti manca la tua famiglia? ...ripetimi il tuo nome ragazza»

«Nemesi signor Prior. Mi sento più a mio agio nella mia attuale fazione ho fatto molte conoscenze fra cui la vostra amata figlia Beatrice. Ma a volte mi torna in mente la mia vecchia vita»

«capisco. Sono felice che Beatrice si sia fatti degli amici... qui era sempre triste e chiusa in sé stessa...sta bene?»

«alla grande» e la conversazione terminò in quel preciso istante.

Era troppo imbarazzante quella cena, anche fin troppo per i miei gusti e superavano anche quelli di melek

«posso usare il bagno?» domandai, avevo bisogno di riprendermi

«certo che si, è in fondo al corridoio sulla sinistra» ringraziai Natalie,la madre di Tris e seguì alla lettera le indicazioni.

Nel corridoio però,prima della toilette c'era una porta da dove veniva una scarica elettrica impressionante.
Mi sentivo come se mi stesse richiamando e iniziai a guardarmi intorno,non c'era nessuno.

La mia mano scattò sulla maniglia e dopo aver aperto la porta si presentava una scalinata che portava ad un seminterrato e allora scesi le scale.

Era vuota, deserta..una stanza piena di umidità priva di finestre ma continuavo a sentirmi attratta da quella stanza.

«che ci fai qui?» mi voltai di scatto e trovai la madre di tris che scendeva le scale e allora mi scusai

«scusi signora prior,davvero mi dispiace è solo che..» smisi di parlare,lei sorrise non era arrabbiata..era contenta

Contenta?

«..chiamami Natalie,ti obbligo a farlo e non mi interessa, dammi del tu! e seconda cosa» si addolcì e si avvicinò abbassando la voce

«ne sei attratta,perché è nascosto un oggetto che solo un divergente davvero divergente,al cento per cento potrebbe aprirlo... questo fa di te una divergente.. potevo scommetterci»

Cazzo.
«no..guardi»

«ne sei attratta come lo sono io,perché siamo divergenti
Te lo confesso per farti sentire meglio,sei al sicuro qui.»

E sospirai

«adesso dimmi, in che posizione si è classificata mia figlia» e rise

«seconda. Subito dopo di me»

«bravissime.»

«ci differenziano due punti e mezzo,non sono niente»

«per i capifazioni degli intrepidi tutto è importante»

Natalie era una di noi, era un'intrepida.

E sopratutto,una donna con i coglioni

Sentivo di potermi fidare,volevo confessare quello che sapevo,
Quello che quattro mi aveva avvertito di non dire niente a nessuno.
Ma ne sentivo il bisogno,era un peso troppo grande da portare senza dirlo a nessuno.
Doveva mettersi in Salvo e doveva portare con sé melek
Dovevano avvisare l'intero consiglio.
Perché io non potevo fare nulla per salvarli.

«Natalie» la richiamai

«si?»

«se dovesse succedere qualcosa, qualcosa di brutto...di atroce ti porteresti con te la mia amica?vero?» domandai avvicinandomi

«assolutamente sì. A cosa ti riferisci?»

«si scatenerà il putiferio,quasi paragonabile ad una strage»

«non capisco nemesi..puoi essere più chiara e comprensiva?»

«eruditi,Natalie.. è sempre colpa degli eruditi che vogliono creare un loro esercito e vogliono usarci.»

La guardai e confessai
«Natalie»

«ci sarà una guerra»

Narcissus.Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu