chapter 86

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Cazzo cazzo cazzo.

Il primo ad uscire dalla finestra fu quattro e mi fece segno del numero tre. E indicò sotto il tettuccio della capanna su quale vi era atterrato.

Tre guardie.
Tre intrepidi piegati sotto al volere degli eruditi.

«Sei pronta?»domandó e dopo aver avuto il mio consenso saltammo sulle spalle per aggredire.

Diedi un gomitata dietro alla nuca di un uomo che lo fece svenire sull'impatto prendendo il suo fucile e Tobias fece lo stesso.

Guardai velocemente come se la cava tris con il suo avversario ma l'aveva già steso.
Presi la mano di melek e iniziai a correre vedendo in lontananza eric e il suo gruppo dalla parte opposta.

Passammo dalla cupola e vedemmo uomini puntarci il fucile mentre  marcus si mise nel mezzo.

Un proiettile susseguito dal sonoro sparo fece cadere quello che restava del padre di Tobias.
Marcus era a terra..

Guardai quattro che per un momento sembró assente ma poi si riprese.

«non vi fermate!» entrammo dentro un bosco e mi voltai indietro vedendo eric seguirci.

Un dolore allucinante mi pervase la spalla e mi lamentai.
Ma questo non mi fermó dal correre.

«lo sentite?»urló tris.

«cosa?» rispose di rimando suo fratello.

«il treno Caleb, correte!»

Quattro si fermó per facilitare la corsa e appena raggiungemmo  i binari, li sorpasammo con un salto

Il treno era vicinissimo.

«quattro!» urlai

«Coprimi!»e dopo il suo ordine, sparami all'impazzata contro gli intrepidi e le guardie erudite.

corremmo, appena il treno ci sorpassò Quattro fu il primo a salire aprendo il vagone e aiutando tris, caleb e melek a salire.

«dammi la mano»

«ce la faccio» e io ero l'ultima del gruppo a salire buttandomi ad un angolo per riprendere fiato.

«cazzo nemesi, la tua spalla» mormoró

Solo dal sangue mi accorsi che faceva un gran male cane.

Che adrenalina, volevo rifarlo ancora.

« complimenti, ma che bella entrata!» un uomo seguito dai suoi seguaci che indossavano qualsiasi tipo di indumento della fazione ci accerchiarono.

«esclusi» borbottai

«pacifici, ma vi muovete come intrepidi» indicò me, tris e Tobias.

«un abnegante e.. Lui invece non ho idea di cosa sia» indicò infine caleb.

«senti.. Non so come ti chiami, noi dobbiamo solo arrivare in città» parlò quattro

«vedi di sparire,Il treno è già occupato e avete danneggiato il nostro carico per i proiettili che vi hanno sparato.»

Si mise avanti caleb e inizió a parlare.
«queste sono pezzi di stoffa degli abneganti e voi siete esclusi giusto? li usavamo per fare vestiti per voi»

«Te li stiamo rubando?» domandó in cagnesco il ragazzo prendendo dal collo il fratello di tris.

«Edward» sussurrò Beatrice appena riconobbe un viso famigliare in mezzo alla folla.

Edward inclinó la testa.
«Noi ci conosciamo, puoi dire ai tuoi amici di aiutarci?»

Ma il ragazzo non sembró così felice di farlo
«E voi che cosa avete mai fatto per me?»

«io ti ho aiutato quando non l'ha fatto nessun altro-»esclamò tris

«Tu, forse, ma gli altri? Non mi pare»

«non guardare me, io andavo dietro al nostro allenatore.
Non avevo tempo per farmi degli amici»ironizzai.

« che ne dite di calmarci tutti? Perché bon ci mettiamo a sedere?» cercó di placare le acque Tobias.

«si.. Mettiamoci tutti a sedere»disse l'escluso di cui non era ancora conosciuto il nome e spinse caleb fuori da treno.

Ma grazie ai miei riflessi gli tesi una mano per farlo risalire sú.

«volevo solo aiutare»si scusó

«non farlo!» lo rimproveró sua sorella.

In tutto questo la mia amica melek era seduta con le braccia sotto allo seno cercando di farsi gli affari suoi come le avevo chiesto prima di farmi seguire in questa missione suicidia.

"ci sarà da divertirsi!" urló entusiasmato Edward.

«stiamo tutti calmi,d'accordo?» tentó nuovamente Tobias.

Ma sentivo i loro luridi pensieri su di noi e della loro voglia di farci a fette e poi mangiarci insieme a del pane vecchio.

Il ragazzo mi prese una ciocca di capelli e inizio a giocarci,
Institivamente tirai un Pugno e Quattro partì allontanandomi da quel ragazzo.

'è tutta roba tua' pensai.

Mi voltai e diedi un calcio nello stomaco ad una ragazza prima che lei potesse mettere mani sul cucciolo abbandonato che in quel momento raffigurava melek.

«giù le mani! È roba mia lei!» Urlai a pieni polmoni allontanandola il più possibile da lei.

La rissa continuó fino a quando quattro non decise di dire il suo nome.

«Tobias Eaton»

«dillo un altra volta!» disse sempre il solito escluso.

«Tobias eaton»

«allora, lo conosci?»

«Sono io.»

L'effetto che il suo nome provocava sulle persone era immediato e sconcertante.
Con un gesto rapido e quasi meccanico abbassarono tutti le armi e si scambiarono occhiate significative fra di loro.

Cosa raffigurava Tobias? Una divinità? Un dio?
Questo non mi era ancora chiaro.

Ma io lo veneravo comunque cosa lui rafigurasse per quei esclusi.

«Non credo che tu voglia cacciarmi da questo treno o mi sbaglio?» aggiunse con un tono quasi come se si credesse superiore.

E odiavo quelli così.

«Eaton? Ma davvero?»disse Edward, facendo due passi avanti zoppicando e inarcó le sopracciglia.

«Da ammettere che non me l'aspettavo proprio, quanto altro nascondi quattro! Ora posso chiamarti Tobias? Eaton?»

«resterò per tutti quattro, questo è il mio nome.
Tenetevelo in mente, tutti quanti qui i presenti.»

Edward Si schiarì la gola.

«Bene, detto questo.
potete restare, avete questo onore di condividere questo vagone
ma una volta in città verrete con noi » e fece un passo in avanti.

Poi sorrise, uno di quelli poco affidabili che sul momento specchiavano la crudeltà fatta in persona..

Essere esclusi voleva a dire cancellare le proprie emozioni per dar spazio alla cattiveria?
Edward era un tipo vispo, divertente e alla mano..
Sembrava assente, arrogante e con quella benda sull'occhio a causa di Peter e del suo coltello da burro... Era si, malsano.

Se ci avessero davvero uccisi? Se ci rendessero cibo in scatola quello che sapeva di cibo per cani?

Orribile.

«Conosciamo qualcuno che ti sta cercando, Tobias Eaton.
E penso che tu sappia chi»

Narcissus.Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin