Chapter 59

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Denisio era mio fratello maggiore,secondo figlio ma non di certo la pecora nera.
Più grande di me di soli tre anni, era un bel ragazzo.. pelle ambrata abbastanza alto ma non superava il metro e settanta.
Capelli scuri e anche i suoi occhi in quel momento chiusi in due fessure a scrutarmi con curiosità.
Aveva della poca barba ma  sempre ben curata come del resto,i suoi capelli.
Vestito per bene,con un completo Blu scuro ma quasi scarlatto e nella sua mani destra stringeva una valigetta d'ufficio tipica come le ventiquattrore.
A lui piaceva la scienza in tutte le sue varie forme e amava parlare delle scienze umane..sin da quando aveva otto anni.
Naso chino sui libri e i nostri genitori avevano capito tutto, Pacifico nato nel posto sbagliato ma non si facevano una colpa.
Tanto la delusione della famiglia ero io,senza ombra di dubbio.
Lui era il primo traditore della nostra famiglia.
A distanza di tre anni non era cambiato per niente.

«sei cresciuta»

«non posso dire lo stesso di te,sei uguale a quando avevi sedici Anni» disse avvicinandosi

«non sei mai venuto a trovarci in campagna»

«perché, ora come ora tu andresti a trovare i nostri genitori?nostra madre sopratutto?»

Lui sapeva,sapeva dei maltrattamenti e della violenza che ricevevo da quella donna.
Alcune volte,mentre accadeva lui si metteva nel mezzo fra me e nostra madre pronto a difendermi.

Ma nessuno dei tre figli aveva il coraggio per affrontarla e smettere.
Ma quando ti abituavi al dolore  niente e nessuno poteva abbatterti fin quando quella donna non usciva i nostri punti deboli

«hai fatto bene ad andartene,anche se speravo che tu venissi negli eruditi» commentò

Astuzia e saggezza erano alcuni degli aggettivi che potevano rappresentarmi questo era a causa della mia divergenza ma sapevo sin dall'inizio che avrei voluto scegliere gli intrepidi e finalmente...quasi appartenevano a loro.

«e credermi superiore alle altre fazioni?no,passo.»

«non ci crediamo, lo siamo e basta. Poi non mentire sorellina,sei la persona più narcisista che io canosca.
L'intelligenza è la chiave per avere in mano il muovo governo..ne sei occorrente?»

Governo?nuovo?cosa?in mano a chi?

«no,cosa?» domandai.

«noi eruditi metteremo alle strette gli abneganti facendo capire all' intera società che hanno bisogno di un nuovo Governo rispettabile e che solo gli eruditi possono offrire.
Abbiamo dalla nostra parte gli intrepidi, sul serio non eri consapevole del nostro piano contro i divertenti?»

'IO SONO UNA DIVERGENTE '

Volevo dire,ma sicuramente  non sarebbe andata a finire per il meglio conoscendo mio fratello.
Spietato,brutale e terribilmente pazzo.
Se fossi stata sua memica con solo due mosse mi avrebbe annientato.
E non mi riferivo al combattimento ma mentalmente...
Era un tratto caratteriale di nostra madre e denisio aveva preso da lei.

«no,sono seria non sapevo di nulla»

«Gran peccato che Max o Eric non te l'abbiano detto. Vabbè effetto sorpresa!» e rise.

Rise tanto ma tornò serio dopo poco
«che ci fai qui?non mi dire che ti mancavo»

«No. Volevo semplicemente leggere,nel mio quartier generale sono privi di biblioteche.»

«bigotti. Dirò ad Eric di costruirla»
«come sei entrata qui?»

«avete un sistema di controllo e di sicurezza che fa schifo,denisio.
Sarete saggi e superbi ma scarseggiate di guardie»

«in realtà no.
Ti ho vista dalle videocamere,ho deciso io di non far intervenire perché volevo tenerti sotto controllo per ogni eventuale minaccia.
Ma sei stata calma come una capretta. So che sono i tuoi aninali preferiti»

«avevo sei anni quando volevo una capretta»

«mi sembra ieri quando ero il tuo fratello preferito..che bei goiosi ricordi»

«non avevo preferenze in realtà»

«ti manca casa?»

«a te?» domandai.

«mi ci sono abituato ormai»

«la fazione prima del sangue» dissi freddamente

«sei sempre stata una tipa sveglia piccola nemesi...la preferita di nostro padre»

«ma mai di nostra madre»

«non ha mai smesso eh?»

«di fare cosa?» feci finta di niente.

«di metterti con le spalle al pavimento e schiacciarti come se fossi una blatta.
Come se fossi un oggetto di poco conto e non sua figlia»

Non risposi e lui capì subito,nonostante la mia parte razionale lo odiasse l'altra invece non avrebbe mai voluto allontanarsi da lui.

Si avvicinò per leggere titolo del libro che leggevo prima che lui venisse a parlarmi.
Ma la sua espressione era indecifrabile, i suoi occhi sgranarono la bocca invece assunse una forma di 'O' e alla fine mi guardò terrorizzato cercando le parole giuste da dire ma in quel momento sembrava davvero in difficoltà.

«storia dei vampiri, interessante»
«cazzo,Cleo no» disse quasi in un sussurro.

Conosceva cleo?voleva la stessa cosa che quella ragazza voleva da me?
Com'era? Avevamo conosciuto la stessa ragazzina o invece no?nello stesso periodo?

«Cleo?»
«Sai chi è Cleo?la conosci?cosa vuole?  Cosa ti ha detto?hai accettato la sua offerta?dimmi cosa vuole denisio perché io sto uscendo pazza!io non credevo a queste cose prima di adesso..tu invece?ci credevi?ci credi?dimmi di più su quella ragazza,esiste davvero o è solo un gioco della mia terribile immaginazione?quando ti è apparsa in sogno?quante volte esattamente?»

«è meglio che tu vada adesso» disse semplicemente.

«denisio,rispondimi. Ho bisogno di sapere»

«dimenticati ciò che hai letto, anche ciò che ti ha detto quella ragazzina. È tutto una menzogna»

«tu come lo sai?»

«vattene.»

«denisio»

«ho detto di andartene nemesi»

«cos'è per te Cleo?»

«Guardie!»

«no,no. Aspetta!»

Ma era troppo tardi, le guardie entrarono nella biblioteca e mi presero di peso mentre il nome di mio fratello usciva ripetutamente dalla mia bocca.

«Denisio aspetta,aspetta ti prego!»

«portatela via,la voglio fuori di qui. E facciate in modo che non torni mai più qui!»

«No!»

«stammi bene sorellina»

Venni sbattuta fuori dal quartier generale dagli eruditi,senza risposte, senza sapere chi è cleo e forse,anche senza più un fratello.

Esattamente,cosa sei Cleo?
Non saprò mai niente di te,è così?

Narcissus.Where stories live. Discover now