Chapter 36

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andai sul tetto per cercare un po' di sollievo da quell'aria fresca che mi colpiva in pieno volto,sperando che le mie lacrime e i solchi impercettibili che esse avevano creato,sparissero nel giro di qualche secondo.

«prendi» mi incitò peter una volta tornato dalle camerate.

presi una sigaretta e la accessi,ispirando il fumo e buttandolo fuori tutto d'un colpo, mentre si disperse.
Mi affacciai per vedere la strada  sottostante,riempita  da lampioni che con quel poco di luce,illuminavano i marciapiedi deserti.
sentii il bisogno di riappacificarmi alla mia terra, non volevo essere un'anima vagante fra i miei cari ancora in vita..
Anche se l'idea di tormentarli era carina,mi piaceva.
Se fosse stato possibile,l'avrei fatto ed ero sicura che le mie amiche mi avrebbero riconosciuto.
Mi sarei fatta riconoscere.

«hai fatto tutto?» domandai.

«come concordato dal nostro piano»

«perfetto peter,vedremo la sua faccia completamente lacerata a cena»

«non vedo l'ora amica mia»

Sorrisi,avrei avuto la rivincita che mi meritavo per Al..non l'avrebbe scampata facilmente,facendo finta di nulla mentre aveva tentato di uccidermi.

Non ero fessa,la mia parte buona in quel momento non esisteva.
Ma non volevo ucciderlo,non ce l'avrei mai fatta  e feci promettere  a peter che non avrebbe fatto il lavoro sporco..era già abbastanza quello che aveva fatto per me.
Nessuno l'avrebbe mai fatto ma in quel momento peter ed io avevamo gli stessi interessi e gli avremmo portati a termine assieme,poi si sarebbe visto l'andamento del nostro rapporto anche se,insieme progettavamo i piani più oscuri di sempre.

la rabbia, la frustrazione, il desiderio di vendetta e il mio vortice infinito di emozioni prese vita. spinta da sentimenti mai provati prima, feci l'unica cosa che potessi fare in quel momento; l'adrenalina era ormai padrona del mio corpo.

Avevo rubato un flacone di acido dalla cantita e l'avevo portato fino al nostro bagno,poi peter lo mise nel getto d'acqua di Al,ognuno di noi aveva un doccia per sé e non avrebbe mai potuto cambiarlo.

«per la rigida cosa vuoi farci?» domandai e sembrò pensarci sú

«non è ancora il suo momento,poi tocca ad Edward»

«naturalmente il piano migliore per ultimo.»

Aveva escogitato un piano docile per la rigida,era completamente organizzato nei minimi dettagli e se non fossi stata sua complice in quei suoi atti.. mi sarei spaventata di lui e dei suoi atteggiamenti.
Ma per me,era giustificato.

«dai,sta per incominciare l'allenamento,oggi ci sono i combattimenti»

«pensa se ci mettessero assieme» immaginai e sarebbe stato divertente.

«ci ucideremmo,perché eric non avrebbe voglia di fermarci entusiasmato dalla situazione»

«quattro lo farebbe alla prima goccia di sangue versata» scherzai e insieme ragiungemmo il pozzo per i combattimenti.

Vidi il foglio appeso sulla colonna di marmo e iniziai a leggere i nominativi,ero collocata con myra e poi successivamente con il suo amato ragazzo biondo che era davvero carino..

Dovevo ammetterlo,la piccolina aveva dei buoni gusti o forse perché la maggior parte degli eruditi erano bellissimi e affascinanti ma mai quanto gli intrepidi.

Mi sfilai la giacca lasciandola al mio amico e mi legai i capelli in una coda alta.
«massacrala» disse appunto peter per incoraggiarmi.

Mi avvicinai al ring proprio nell'esatto momento in cui Eric mi chiamò e Quatro Mimò un 'buona fortuna' sorridendomi poi con la felicità alle stelle, aspettai la mia rivale.
Era bassina e minuta,sarebbe stato facile batterla in pochi minuti.

Nel giro di qualche giorno,Eric mi disse francamente che ero migliorata e che avevo buone possibilità per raggiungere la fine del test almeno sul podio..ma mi sarei imbattuta per il primo posto.

«incominciate» urlò eric e aspettai un attacco della bruna.

Aspettai un minuto esatto,alla fine decisi di inziare io, rompendo la sua guardia e colpendola alla gola con un destro.
Ne approfittai per darle un calcio sulla bocca dello stomaco che la fece piegare in due e poi cadere sul suolo.

«forza myra!» era l'unica cosa che sentivo a farmi imbestialire e ad aumentare la forza mentre caricavo i colpi.

Aspettai che si alzò con le sue forze e mi avvicinai in modo provocatorio con la guardia ben alta,pronta a schivare e allo stesso tempo colpire.

«scusami tesoro» e invasa dalla rabbia,le tirai una testata così talmente forte che addirittura,ne risentivo anche io il dolore.
Dopodiché un pugno sotto al mento e un calcio sulla rotula del ginocchio cosa che la fece accasciare a terra e mi sentii tirare da dietro da un braccio,mi voltai e ringraziai i miei riflessi per aver parato un pugno dal suo ragazzo.

Lo bloccai dalle gambe e salì a cavalloni su di lui per dargli dei pugni,fin quando non fui contenta alla vista del sangue e continuai colpendolo sempre più forte,ma capovolse la situazione  prendendomi dalle caviglia e mettendo il mio corpo sotto di lui.

«stronzo» sibilai ferocemente mentre parai i suoi colpi

«stavi per uccidere la mia ragazza!» rispose urlando e con le mani riuscii ad arrivare al suo esile collo e lo circondai con le mie mani,stringendo il più possibile.

«e morirai anche tu»

In quel momento guardai quattro andarsene e lo odiai per avermi distratto,
Sentivo il mio sangue colare e cercai con tutta me stessa di tirargli una ginocchiata sul retro del capo, arrivò sul collo e ne fui grata perché riuscì a liberarmi e alzarmi di scatto cosa che mi fece vedere offuscato.

Ma me ne pentii assolutamente,era una pessima idea perché la mia testa iniziò a girare fortissimo, la mia pressione  era calata e la cosa peggiore era che non mangiavo da quando Quattro mi aveva convinto a farlo nel suo appartamento

Ero a stomaco vuoto,senza acqua.
E io stupida,continuai a farlo..continuai a non mangiare.

Alzai lo sguardo verso la luce che mi accecava completamente la vista, l'unica cosa che mi ricordai di  quel combattimento che per colpa mia stavo perdendo il mio posto negli intrepidi.

Altro,non  ricordai nulla.

Narcissus.Where stories live. Discover now