chapter 30

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Ero felice nel tragitto mentre tornavo nel quartier generale e avrei detto a Quattro quello che avevo fatto,
Sicuramente.

Dio,quanto stavo bene in quel momento che camminavo quasi saltellando fra i corridoi.

Un rumore.
Improvvisamente mi fermai e appena capii che proveniva dietro di me non feci in tempo a voltarmi che qualcosa mi colpii dietro la testa.
Tre paia di mani mi presero e iniziarono a trasportarmi,non riuscivo a fare niente per il bruttissimo mal di testa.

Ero come se fossi bloccata,paralizzata e la cosa mi spaventava parecchio.
Non avevo la forza per ribellarmi ed era la sensazione più fastidiosa che potessi mai provare nel corso della mia vita.

Odiavo aver paura

Non vedevo i loro volti,erano coperti da un passa montagna ma non riuscivo neanche a capire chi fossero dalle loro corporature.

«buttiamola giù» ordinò uno di loro mentre raggiunsero lo strapiombo.

Cosa?no.
Iniziai a ribellarmi con le poche forze che avevo e riuscii a voltarmi per mordere la mano di uno degli aggressori che subito lasciò la presa cacciando un urlo,i due si voltarono impauriti e furbamente,ero riuscita a liberarmi dalla loro forte presa cadendo sul suolo.

Mugugnai per il dolore ma subito mi rialzai
Iniziai a colpire il primo,ma gli altri due mi spinsero verso il fondo dello strapiombio ma mi attaccai al braccio di uno di loro
Avevo paura di morire.
Era la prima volta che sentivo queste sensazioni,non volevo morire così..

Con la mano presi la maschera di uno di loro,ritrovandomi l'unica persona della quale non avrei mai sospettato.
«Al?» domandai ma come risposta ricevetti uno spintone.

Era visibilmente impaurito del fatto che l'avessi scoperto.
«cosa vuoi da me?lasciami!»

«Al! Ti Prego,non farlo..pensavo che fossi mio amico!Al»

venne colpito da una mano,era quella di quattro che mi spinse verso l'uscita dello strapiombo per mettermi al sicuro.

Inizió a picchiare Al e i suoi complici,valeva come tentato omicidio quello che aveva commesso?
Non pensavo che quel ragazzo silenzioso avrebbe mai potuto fare una cosa simile, io l'avevo aiutato in molte occasioni durante l'addestramento e venivo ringraziata nella  maniera più disarmante.
L'avevo aiutato a migliorare nei combattimenti e mi ero promessa di conoscerlo meglio per iniziare una nuova amicizia dato che mi volevo aprire di più fra i miei compagni.

Quattro lo faceva sembrare facile,riuscì a stenderli con poche mosse ed ero esterrefatta dalla sua bravura.

Non l'avrei mai ringraziato abbastanza per avermi salvato la vita.
Non avrei osato pensare se lui non ci fosse stato in quel momento la fine che avrei fatto..mi terrificava molto,era terribile quell'avvenimento.
Al mi aveva rovinato la giornata e dovevo convicerci.
Non solo la giornata,ma tutta la durata dell'addestramento.
Da quel giorno iniziai a vedere quello che pensavo fosse mio amico, con occhi ben diversi pieni di paura.
Non avrei mai permesso a nessun altro di avvicinarsi così tanto prima di assicurarmi che fosse una brava persona,con buone intenzioni nei miei confronti.

Avevo solo christina come amica ma non sapevo ormai cosa significava il termine amicizia.
O se anche da lei mi sarei dovuta aspettare un tentato omidicio.

«stai bene?» la domanda di quattro mi risvegliò dai miei tormenti.

Non risposi e mi allontanai da qualche passo non sapendo cosa dire o dove andare.

«andiamocene» mi prese la mano e una carica di emozioni mi prevalse.

Mi sentivo sicura sotto il suo tocco.

«ci sei sempre quando ho bisogno di aiuto» sussurrai stringendo la sua presa.

«devo prenderlo come un grazie?» mi guardò e ricambiai avvicinando il capo.

«grazie per avermi salvata,Quattro. Dico davvero..non oso immaginare se non fossi intervenuto la fine che avrei fatto.»

«nemesi..non ringraziarmi,chiunque ti avrebbe salvata.»

«io non credo» sussurai e non rispose,continuammo il tragitto in silenzio fino al suo alloggio.

«puoi dormire qui stanotte,ceh..se vuoi»

«starei ovunque anziché nella stessa camera di Al...»

«ti porto un cambio,così puoi farti una doccia e dormire comodamente»
«arrivo subito»

Ne approffitai per fermarmi a guardare ogni particolare di quella enorme stanza che non aveva nessuna porta,era tutto riunito in una grande sala.
Sull'ala sinistra c'era un salone con dei divanetti, dopodiché la cucina con l'isola dove mi ero seduta per medicarmi.
Difronte ad esse,sulla destra ci fu il letto a due piazze e dietro alla spagliera del letto ci fu una grande vetrata con una porta che portava all'immenso balcone con terazza dove aveva allestito una piccola zona relax.
Era un ragazzo ordinato,attento ai dettagli e voleva dire molto su di lui.

«sei ancora ferma lì?» disse notando che ero ferma sull'atrio e non mi ero neanche tolta gli anfibi,cosa che feci immediatamente dopo essere stata ripresa

Non stavo bene,utilizzava un Tono dolce e mi infastidiva del fatto che gli facessi pena.
Mi faveva piacere il fatto che un briciolo di lui ci tenesse a me.

«ti ho protato una maglietta e dei pantaloni della tuta.»

«grazie»

«se hai freddo questa notte dimmelo,ti metto delle coperte alla fine del letto»

«non sono molto freddolosa,questa sera si sta bene»  guardai verso le vetrate.

Se solo melek avesse saputo..mi avrebbe fatto il terzo grado come se fosse una mamma preoccupata.
Il che mi avrebbe fatto stare realmente meglio.
Il probelma è che stavo veramente di merda.

«hai fame?ti preparo qualcosa se vuoi..sei mancata a mensa per andare chissa dove..avrai sicuramente una fame da lupi»

'Per andare chissà dove' se qualcuno avesse letto fra le righe..avrebbe significato
' voglio assolutamente sapere dove sei stata,sparendo per tutto il giorno'

Ignorai la domanda e presi dalle sue mani il cambio.

«il bagno dov'è?» domandai con voce rauca

«infondo a destra, prenditi tutto il tempo che desideri..ti ho messo sulla mensola un asciugamano pulito»

Annuii e andai subito a farmi uan doccia,il mio corpo ne risentiva..
Come se sfregando con la spugna, tutto il male che mi aveva fatto Al in quindici minuti sarebbe scomparso

Come se del semplice sapone neutro avrebbe levato tutti i peccati.
Mi sentivo sporca ricordandomi delle mani di Al sul mio corpo mentre mi stringeva con forza.

Non vorrei mai immaginare il mio corpo nell'abisso dello strapiombo.

N/A
aggiornamenti:
La febbre? Era scesa, salita, riscesa e risalita per ben una settimana.
Oggi, giovedì sto molto meglio ma ho ancora tosse e raffreddore da sopportare.
Per quanto amo il natale, non è stato uno dei migliori e capodanno non ne parliamo proprio.
Spero vivamente nel vostro.

Mi dispiace che sto rallentando un po' nella pubblicazione, ma spero capiate le mie condizioni e le mie difese immunitarie molto scarse.

Vi voglio bene, grazie per le mille visualizzazioni.
Anche per tutto il sopporto.

Xoxo

Narcissus.Where stories live. Discover now