chapter 94

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Il tempo passò e passai letteralmente una notte in bianco, addormentandomi a casa di Evelyn nel quartier generale degli esclusi alle dieci del mattino sperando di incontrarla...
Incontrare lei..

Quattro invece riuscì a dormire così talmente bene che quasi sembrava un bambino.

Non sapevo sul da farsi, ma sapevo di poter affidare me stessa, melek e l'intera fazione degli intrepidi nelle mani di quattro.

Navigai nella mia mente in cerca della mia amica Cleo e mi guardai attorno.

'non c'è bisogno che mi cerchi, ogni volta che mi vorrai starò insinuata nella tua mente.
Che tu lo voglia o no' rispose la voce nella mia mente..

Mi faceva ancora strano,non era una cosa normale...

'perchè tu non sei normale,nemesi'

'Sei rassicurante'

'soltanto quando sogni possiamo vederci, ma posso comunque dialogare con la mia squilibrata preferita'

'quanto sei dolce' le sorrisi, anche se lei non poteva effettivamente vedermi i miei sogni non erano effettivamente sogni.
La mia mente si trasformava in una stanza bianca priva di finestre e porte.
Era molto illuminata, anche fin troppo per i miei gusti e cleo era sempre ad un angolo rannicchiata a fumare qualcosa di cui non sapevo neanche l'esistenza.
I suoi occhi erano sempre stracolmi di trucco nero, le sue labbra erano accese da un rossetto borderaux.
Indossava una tuta aderente, il suo solito chiodo in pelle e un paio di stivali con il tacco alto.

'parlando di cose serie nemesi...
so che state facendo un piano d'attacco e da amica strega ti dico che ho visto il tuo futuro e hai davvero due opzioni.
La prima, restare con il tuo gruppo e cercare di salvarti il culo.
La seconda, quella che io considero la più stupida è arrenderti al volere di quella pazza di come si chiama? Janette, ah no..jeanine'

Feci per rispondere ma mi sentì trascinare
'che cosa sta succedendo?'

'ti stanno svegliando, è stato bello.
A presto'

Mi svegliai di soprassalto imprecando su tris

«Che c'è?» sbuffai stropicciandomi gli occhi.
«tobias mi ha detto di svegliarti»

Al suo nome scattai

«Per te è quattro»
«Quante ore ho dormito?»

«tante, è sera.»

Alzai le spalle con no-chalance, mi passai le mani sul viso per strofinare gli occhi e poi scesi giù salutando quattro con un cenno del capo.

«ti limiti ad un cenno?»

«mi sono appena svegliata, pensi che abbia il diritto di sapere il motivo?»

«devo contrattare con Evelyn e ho bisogno di te per valutare la situazione» non mi diede il tempo di rispondere che mi trascinó fuori di casa e andò sul retro.

Sua madre lo salutó, era affiancata da Edward.
Gli occhi di Evelyn si spostano finalmente su di me, ma solo per un secondo poi tornó a sorridere a Tobias.

«Interessante» mormoró
«anche lei riveste un ruolo importante nella fazione?»

«sono qui da supporto morale»  non ero molto simpatica appena sveglia e quella donna non meritava la mia simpatia.

«Lei è qui per aiutarmi a decidere se fidarmi di te, madre»

«Naturalmente.
Parlando del nostro eventuale patto. Noi siamo pronti ad allearci con voi... ma ad alcune condizioni» continuó  «Un ruolo garantito, e alla pari, nel governo che si formerà dopo che gli Eruditi saranno stati annientati, e il pieno controllo su tutti i loro archivi. Chiaramente...»

«Cosa dovete farci con quegli archivi?» dissi

«Ovviamente li distruggeremo. L'unico modo per privare gli Eruditi del potere è privarli della conoscenza.»

Il mio primo istinto era di dirle che era un'idiota, ma qualcosa mi fermava.

«Che cosa riceveremmo noi in cambio, secondo le vostre condizioni?» chiese Tobias.

« Il nostro aiuto, di cui avete un grande bisogno per invadere il loro quartier generale, e un posto alla pari nel governo, insieme a noi.»

«sono sicuro che i miei colleghi siano d'accordo con l'omicidio di jeanine»

«Sono certa che su questo possiamo trovare un accordo» risponde Evelyn. «Non m'importa chi la uccide... mi basta che muoia.»

Tobias mi fissava, non potevo dire nulla.

Aveva già preso una decisione.

«ne parleremo dopo su come attaccare» e andò via seguita da Edward.

«Perché mi hai portato con te, se avevi già deciso di stringere l'accordo?» gli domandai senza nessuna inflessione particolare.

«Non mi hai fermato.»

«Che cosa avrei dovuto fare, agitare le braccia sopra la testa? Farti dei segnali o mandarti un procione per fartelo capire?» dissi aggredendolo, ero infuriata.
«Questa storia non mi piace.»

«È necessario» rispose

«lo non credo» ribatto.
«Ci deve essere un'altra strada...>>

«E quale?» mi sfidó, incrociando le braccia.

«È solo che lei non ti piace.
Non ti è mai piaciuta, fin dal primo momento che l'hai vista.» aggiunse

«È ovvio che non mi piace! Ti ha abbandonato!>>

« E se io decido di perdonarla, faresti meglio a provarci anche tu! Sono io che sono stato abbandonato, non tu»

«Ma qui c'è più di questo in ballo. Io non mi fido di lei. Penso che stia cer cando di usarti.»

«Be', non sta a te deciderlo.»

«perché allora mi hai portato qui? Mi avresti fatto continuare a dormire cazzo! Avevi detto durante la nostra prima visita qui che non avresti voluto fare alleanze con gli esclusi.
Adesso che siamo con quasi tutti gli intrepidi cambi idea?»

«le cose sono cambiate, nemesi»

«stai cambiando soltanto tu, non solo per questa alleanza ma anche fra di noi.
Mi volevi al tuo fianco ma appena ti contraddico hai sempre da ridire.
Sapevi chi fossi prima di metterti con me o ci stai così tanto Per passare il tempo? Perché prima dici che sono insopportabile poi prendi accordi senza di me»

«tu Dormivi!»

«ma per assistere alla conclusione del tuo stupidissimo contratto mi hai rotto le palle e mi hai fatto svegliare da tris! Non tu, addirittura da tris prior!»

«spero che questa riconciliazione madre-figlio ti faccia aprire gli occhi tobias, una madre che abbandona il figlio per qualunque motivo lasciandolo con un padre violento non è da considerare tale.»

«da che pulpito?
Bada alla tua di famiglia nemesi, non è tanto migliore della mia»

Mi aveva ferito, perché non avrei fatto messo a paragone il nostro dolore.

Volevo soltanto metterlo in guardia e proteggerlo.

«sei un bastardo, tobias eaton» sputai con odio.

«aiuto!» qualcuno urlò
«si stanno per buttare, chiamate nemesi è la sua migliore amica quella»

Melek.

Sgranai gli occhi e lasciai quattro da solo mentre iniziai a correre il più veloce possibile.

Melek ti prego no.

Narcissus.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora