9 - Vendetta e interessi

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Fikri Harika, qualche ora prima...

Emre

"Mi ha chiesto di accompagnarlo giovedì in un quartiere alla periferia di Istanbul, in casa Aydin, per chiedere la mano di Sanem, la ragazza che stiamo pagando per sabotare le sue iniziative".

Mia madre ha come al solito reazioni  melodrammatiche.

"Cooooosaaaaaa!
Mai e poi mai, non possiamo permettere  una cosa del genere Emre.
Chi è questa ragazza? Una poveretta dei quartieri bassi di Istanbul mi hai detto? Cosa ha a che fare con noi e con il nostro mondo?"

Alzo gli occhi al cielo mentre parlando al cellulare entro dalla porta scorrevole della Fikri Harika, un segno di saluto con il capo alla receptionist e poi comincio a salire le scale diretto verso il mio ufficio come ogni mattina.

"Mamma, tranquilla. Non ci sarà nessun matrimonio, non ti preoccupare.
Sfrutterò la vicinanza di Sanem a Can per continuare a sabotare ogni sua iniziativa volta a salvare l'agenzia, ma allo stesso tempo mi assicurerò di creare abbastanza disaccordo tra i due da impedire che la possa sposare veramente.
E' l'ultima cosa che deve  succedere, Can non può sposarsi, non può rimanere, anzi deve andarsene al più presto da Istabul per  riprendere la  sua vita vagabonda".

"Certo, hai ragione Emre,  se si dovesse sposare rimarrebbe qui e farebbe di tutto per salvare l'agenzia. Noi invece dobbiamo farlo andare via quanto prima  in modo da poter vendere la Fikri Harika ed avere la liquidità necessaria a realizzare i nostri grandiosi progetti in Sud America".

Saluto i vari impiegati che incontro lungo il corridoio con un cenno veloce  ed entro nel mio ufficio.
"Non manca molto, vedrai.
Can si stancherà presto di stare qui a collezionare un  insuccesso dietro l'altro, ora mi devo concentrare per trovare il modo di far saltare l'affare con Fabri".

"D'accordo, ma io non sono tranquilla comunque.
Voglio venire in agenzia e vedere questa ragazza, capire se c'è pericolo che Can la sposi davvero".

Sospiro spazientito mentre mi siedo dietro la mia scrivania ed avvio il computer.
"Mamma, ti ho detto che non succederà, stai tranquilla".

"Non lo sono affatto, quindi verrò lì con la scusa di vedere Can per  capire cosa sta succedendo veramente con questa ragazza di quartiere".

"No, mamma per favore, è meglio che tu non ti faccia vedere da Can."
Le dico lanciando uno sguardo verso l'ufficio accanto dove Can è già seduto alla sua postazione e sta parlando al telefono.

"Sarò lì fra un paio d'ore Emre, fine del discorso".

Riaggancia senza lasciarmi il tempo di replicare per cercare di convincerla a non venire. Accidenti!
Ho paura che Huma possa creare scompiglio, il suo rapporto con Can non è affatto buono,  ma non vorrei che lei gli lasciasse capire in qualche modo l'interesse che ha per la vendita dell'agenzia. Sarebbe un disastro per il nostro piano.

Esco dal mio ufficio per raggiungere quello di Layla e lasciarle un dossier e, mentre passo davanti alla postazione di Guliz,  la sento parlare al telefono.

"Vorrei prenotare un posto sul volo delle 17.00 per Londra per favore".

La cosa mi incuriosisce e decido di deviare verso l'angolo ristoro poco distante per prendere un caffè in attesa che finisca la telefonata. Quando la vedo riagganciare mi avvicino alla sua scrivania per indagare.

"Ciao Guliz, per chi hai prenotato un volo stasera per Londra?".

"Per il signor Can, va a trovare la sua fidanzata credo, non gliel'ha detto?"
"No, non lo sapevo, probabilmente me lo avrebbe detto più tardi durante la mattinata.
Grazie Guliz"

Le faccio un cenno di saluto con la mano e torno verso il mio ufficio sorridendo.
Ecco trovato il modo di mettere discordia tra Can e Sanem.
Basterà farle sapere che il suo quasi promesso sposo sta per andare a far visita alla sua fidanzata per creare un bel po' di maretta, ne sono sicuro.

Mi siedo sulla mia poltrona e porto le mani dietro al collo guardando il soffitto. Bene, sta procedendo tutto per il meglio.
Farò tutto ciò che è in mio  potere per fare in modo che Can decida di andarsene di nuovo per la sua strada. Per me fino ad ora è stato solo una presenza occasionale che faceva tappa per un paio di giorni a Istanbul al massimo tre volte all'anno.
Io invece ho lavorato duramente  per la Fikri Harika, sono anni che mi spezzo la schiena per farla crescere,  ma per mio padre non è mai abbastanza, sono arrivato a capire che per lui non sarò mai all'altezza.

Lo  dimostra il fatto che prima di partire per il suo viaggio per mare abbia affidato la guida dell'agenzia a lui, che ne è fuori da anni, invece che a me che ci lavoro con impegno da tanto tempo.
E' stata la chiara dimostrazione che per lui non valgo niente, esiste solo il suo amato Can e la sua preziosa agenzia. Da lì la mia decisione di distruggere tutto quello per cui ha lavorato, sabotare ogni nuovo progetto per costringerlo a vendere l'agenzia  e investire i soldi che mi spettano dalla vendita in importanti investimenti immobiliari in Sud America.
Sarebbe la giusta vendetta verso un uomo che non mi ha mai considerato un figlio, che mi riservava un paio di visite l'anno durante l'infanzia e che non ha mai apprezzato il mio lavoro con lui in agenzia.

Mi muovo alla ricerca di Sanem per iniziare a darle  qualche  informazione che la faccia arrabbiare e la porti dalla mia parte.  Ho assoluto bisogno della sua collaborazione, in questo momento più che mai, senza di lei non credo di riuscire a portare a termine il mio proposito di rovinare la Fikri Harika.


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