Decisioni improvvise

22 - Tutto è deciso

Sanem

"Caaan???..."
Mi ritrovo all'improvviso stretta tra le sue braccia mentre il suo sussurrare nel mio orecchio mi provoca brividi d'eccitazione lungo la schiena pur essendo ben  consapevole che i miei genitori ci stanno guardando.
"Shhh, non è il momento di contraddirmi Sanem.
Non vorrai deludere i tuoi?"

Allah Allah cosa sta combinando? Ma soprattutto, cosa mi sta facendo?
La sua vicinanza mi fa perdere ogni parvenza di raziocinio, è sufficiente che mi tocchi per diventare un essere non più senziente.

Si tira indietro e incatena il suo sguardo al mio guardandomi con un'intensità che mi trasporta altrove, in uno spazio che è solo nostro e dove perdo cognizione di chi sono e cosa voglio. So che dovrei protestare e oppormi a tutto questo, ma sento di essere del tutto inerme quando lui mi è vicino e mi guarda in questo modo.
Non riesco a dare un nome a tutte le emozioni che si stanno alternando nel mio animo, sono emozionata, confusa, agitata, scombussolata, frastornata, ma so che devo oppormi a quello che ha appena detto. Prendo fiato per parlare quando la voce di mio padre mi blocca.

"Can Divit, non ti conosciamo molto, ma da ciò che stai dicendo capisco che tieni tanto al nostro erkenci kuş.
La tradizione vuole che dalla richiesta della mano della sposa al matrimonio debbano trascorrere 40 giorni, ma capisco che siete impazienti di unirvi in matrimonio e, se anche la mia Mevkibe è d'accordo, per me non è un problema anticipare i tempi".

Anche io, che a questo punto dovrei essere quella che dovrebbe ribellarsi a questa situazione surreale, mi giro come tutti i presenti al tavolo verso mia madre che sorride annuendo commossa.

"Ragazzi, due settimane sono veramente poche per preparare una cerimonia così come io l'ho sempre immaginata per le mie figlie, ma se è ciò che volete entrambi non posso che accettare di accelerare i preparativi".

Sono senza parole, non solo mi sono ritrovata praticamente fidanzata con Can dalla notte alla mattina, ma nel giro di due settimane sarò addirittura sua moglie. Mi giro a guardarlo e quel che vedo riflesso nei suoi occhi mi confonde ancora di più.
Sembra felice e soddisfatto di questa assurda situazione in cui ci siamo andati a cacciare ed io non so più cosa pensare. Non ho comunque il tempo di reagire in alcun modo perchè il suono improvviso del campanello previene qualsiasi mia protesta. Leyla si alza per andare ad aprire mentre io non riesco a staccare gli occhi da quelli di Can che continua a sorridere in quel modo che ... Allah Allah quel sorriso.

Mi riscuoto da questi pensieri inopportuni sentendo arrivare dal corridoio la voce della mia amica del cuore, mi alzo in piedi di scatto per correrle incontro. Mi è mancata enormemente ma il mio slancio di entusiasmo nei suoi confronti ha anche un secondo fine. La stringo tra le braccia sulla portafinestra della cucina quasi gridando a beneficio di tutti gli altri.
"Ayhan, bentornata. Mi sei mancata tanto"
Mentre l'abbraccio con calore il mio intento invece è quello di sussurrarle piano all'orecchio: "Ti spiegherò dopo in quale assurda situazione mi sono andata a cacciare".
Mi guarda interrogativa mentre mi sciolgo dall'abbraccio e mi rendo conto che non è sola,  dietro di lei vedo varcare la porta della  cucina  Osman.
Spalanco gli occhi ben consapevole che  la situazione può trasformarsi in una vera e propria catastrofe e conferma ne è l'espressione tesa che compare sul viso di  Can alla vista dell'uomo che crede essere il mio fidanzato segreto.

"Ayhan, Osman prego venite accomodatevi. Leyla vai a preparare il tè per favore".
Mia madre accoglie con calore i nostri amici che, da quando sono rimasti orfani di entrambi i genitori, sono diventati a tutti gli effetti parte integrante della nostra famiglia.

Torno a sedermi rigida al mio posto dopo aver sistemato una sedia per Ayhan accanto a me, il suo sguardo ancora sembra stupito di trovare Can alla nostra tavola mentre Osman guarda alternativamente me e lui chiaramente preoccupato dalla rigidità della mia espressione.