46 - Tra paradiso e inferno

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Sanem

"Allora cominciamo".

Ad occhi chiusi mi sembra di percepire ogni sensazione ancora più amplificata. Il tocco leggero delle sue dita sulla pelle man mano che, con lentezza snervante, libera ogni piccolo bottone di madreperla, il suo respiro caldo tra i capelli e alla base del collo, il profumo e il calore del suo corpo che quasi tocca il mio.

Trattengo il fiato  pronta ad allontanarmi non appena sarà arrivato a sbottonare buona parte del corpetto. Quando mi sembra che possa bastare un suo gesto mi immobilizza sul posto. Con mio enorme sgomento sento le sue dita accarezzare la base del collo per scostare meglio i capelli su una spalla per poi scendere in una carezza sfiorata lungo tutta la spina dorsale. Allah Allah, cosa mi sta facendo? Ora entrambe le sue mani tornano sulle mie spalle per accompagnare   il corpetto e far scivolare sulle braccia le maniche di pizzo del vestito. Incrocio le mani sul petto per sorreggere l'abito e mi impongo di reagire alla malia del suo tocco sulla mia pelle.

Sussurro piano: "Teşekkür ederim, grazie, può bastare così". Faccio un passo avanti per avvicinarmi alla portafinestra e rientrare nella stanza,  ma  ecco Can che mi trattiene poggiando la sua grande mano aperta sul mio addome. Rimango  senza fiato quando mi stringe contro il suo petto e posa le labbra sulla mia spalla nuda. La barba solletica la pelle resa estremamente sensibile dal suo tocco mentre  si muove verso il collo e poi dietro l'orecchio. Non riesco a respirare, chiudo gli occhi inclinando istintivamente la testa come a facilitargli l'accesso al mio collo. Per un istante riapro gli occhi e quel che vedo mi lascia senza fiato, il riflesso di noi sul vetro della portafinestra è la cosa più sensuale che abbia mai visto ed è proprio questo che mi riporta alla realtà. Non posso lasciare che succeda una cosa del genere, non senza che prima cambi qualcosa nel nostro rapporto.

Mi sottraggo dalla sua presa girando su me stessa. "No Can, non credo che sia una buona idea". Poggia le sue mani ai lati delle mie braccia incrociate sul petto a tenere il corpetto del vestito per poi risalire in una lenta carezza fino al collo . "A me sembra un'ottima idea invece, siamo marito e moglie e questa è la nostra prima notte di nozze in fondo no?".
Scuoto il capo. "Can sappiamo entrambi che il nostro non è un vero matrimonio, non ci conosciamo, ci sono troppe questioni irrisolte tra noi e io..." Non mi fa finire di parlare, porta le mani ad incorniciare il mio viso legando il suo sguardo  con il mio. "Cosa Sanem? Cosa vuoi ? Mia cara signora Divit ogni scelta ha un costo e tu pagherai il tuo come io mi troverò a pagare il mio per il resto della vita". Scuoto ancora il capo, non capisco che cosa intenda con queste parole. "Quale costo? Non capisco". Per un attimo allontana una mano dal viso per scostare una ciocca dei miei  capelli che è sfuggita allo chignon mentre  mi guarda intensamente  "Ah Sanem, dici di non capire, ma io credo che tu sappia benissimo cosa intendo e se non l'hai capito allora sarò ben felice di mostrarti quale  sia il costo a cui mi riferisco." Nel dire questo le sue labbra si posano sulle mie fameliche,  in un bacio pieno di passione. Percepisco in lui un' urgenza che mi prende alla sprovvista e che quasi mi spaventa. Per cercare di allontanarlo poggio istintivamente le mani sul suo petto lasciando l'abito da sposa che cade ai miei piedi in un lieve fruscio di stoffa. In un istante mi ritrovo seminuda tra le sue braccia mentre le sue mani cominciano a muoversi su di me con una scia di carezze leggere che mi fanno rabbrividire. Senza interrompere il bacio spalanca la portafinestra,  mi spinge pian piano verso l'interno della stanza finché il retro delle ginocchia non trovano il bordo del letto e in un'istante mi ritrovo  sdraiata sulle lenzuola di seta  con il corpo di Can che aderisce completamente al mio.

Non riesco a capire cosa mi stia accadendo, perdo la cognizione del tempo e dello spazio, non c'è più traccia di buonsenso e delle tante ragioni per cui questo non dovrebbe succedere. Esistiamo solo noi, io e lui, in questa stanza dalla luci soffuse dove ogni carezza è un sospiro, dove i suoi abiti spariscono in fretta mentre continua a baciarmi togliendomi ogni capacità di raziocinio.
Una parte di me è cosciente del fatto  che tutto questo non dovrebbe succedere, non senza un sentimento vero ad unirci, ma in questo momento riesco solo a percepire i nostri cuori che  battono allo stesso ritmo accelerato così come i nostri respiri affrettati si fondono in un bacio famelico, quasi disperato.
La parte razionale di me mi urla di  fermarlo, ma  un'altra parte, una che sino ad ora mi era del tutto sconosciuta, desidera solo  essere sua, sentirlo vicino, sempre più vicino. Vuole toccarlo ed essere toccata, non desidera altro che  le sue carezze ardite e i suoi baci insaziabili. Mi trasformo in una Sanem che non sapevo esistesse, una Sanem che ha deciso di lasciarsi andare per conoscere per la prima volta la passione. Abbandono ogni remora e accolgo tra le mie braccia il bellissimo principe delle mie fantasie di bambina, accolgo le sue carezze ardite mentre timidamente accarezzo a mia volta il corpo virile che sinora avevo solo potuto immaginare. Il suo tocco è di una delicatezza estrema, ogni bacio, ogni carezza sembrano dati con  un riguardo che mi fa battere forte il cuore. Ricambio i suoi baci insaziabili con la stessa frenesia che percepisco in lui finché sento di volere  di più, molto di più, qualcosa che non so definire, ma che  arriva prima con il tocco leggero della sua mano e poi quando delicatamente entra in me  e mi porta verso vette che non sapevo potessero esistere.
Non avrei mai potuto immaginare che potesse essere così, mai, neanche nei miei sogni più sfrenati avrei mai immaginato un piacere così assoluto, quasi devastante. Il dolore iniziale è stato subito eclissato dallo stupore per quella che è l'esperienza più esaltante della mia vita.  Lo stringo forte a me come se volessi fondermi ancora di più con lui e con quel corpo capace di portarmi sempre più in alto fino  ad esplodere in mille pezzi e poi ricompormi  per tornare alla realtà dei nostri corpi stretti l'uno all'altro. Non riesco quasi a credere di aver vissuto qualcosa di così incredibile, il respiro torna pian piano regolare e la stanchezza degli ultimi giorni probabilmente mi porta ad assopirmi fino a che una carezza leggera sul fianco non mi riporta ad una realtà fatta ancora di baci, carezze ed estasi senza fine. E' una notte magica quella che viviamo,  in cui entrambi siamo incapaci di stare lontano l'uno dall'altra tanto che solo alle prime luci dell'alba riesco a cadere in un sonno profondo in cui sogno ancora di lui e di quelle sue mani che sanno come farmi letteralmente vibrare al suono delle sue carezze.

Decisioni improvviseWhere stories live. Discover now