It's ok

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Io e Kenma non ci conoscevamo da molto, la prima volta che ci siamo visti eravamo in seconda e terza media ed ora siamo in prima e seconda superiore.
Nonostante questo però, era come se ci frequentassimo da una vita e da quando ci siamo messi insieme abbiamo cominciato ad aprirci di più l'uno con l'altro raccontandoci ancora più cose.
Oggi l'allenamento si era svolto nella solita palestra ma questa volta con anche la squadra femminile dove vi erano la maggior parte delle persone con cui non andavo particolarmente d'accordo.
Una di loro si chiamava Vi, ovviamente era un nomignolo che le avevano dato come quando a me chiamano Chibi Chan o Neko Chan, e lei era quella che fra tutte odiavo di più.
Nonostante io sia in grado di essere indifferente, con lei non riuscivo proprio a comportarmi come se non esistesse come facevo con tutte le persone a me nemiche; non riuscivo a contentrarmi, sbagliavo tutti i tiri, mi sentivo osservata e presa di mira, e come se non bastasse le risate sue e della sua amica non mi aiutavano in questo.
Questa cosa che mi succedeva non avveniva solo durante gli allenamenti misti ma anche in classe o in momenti liberi fuori da scuola, e quando accadeva mi sentivo svenire, il mio cuore batteva all'impazzata e faticavo a respirare e questi miei attacchi d'ansia erano un altro oggetto di insicurezza e vergogna per me.
Solo Kenma sapeva di questa cosa ed era anche l'unico che aveva trovato un metodo per calmarmi.
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Eravamo appena entrati in campo per fare un altra partitella tra squadre, ci misimo in posizione ed io come libero mi dovetti mettere dietro.
Sentivo gli sguardi su di me continuamente e quando cercai di capire chi fosse che mi osservava vidi che erano tutte puntate su di me, probabilmente lo stavano facendo apposta per farmi fare brutta figura.
Loro sanno bene che io non vedo molto bene e quindi avevano già deciso che avrebbero giocato alto per non farmi capire dove fosse la palla.
Le avrei potute fregare se non fosse che proprio oggi non portavo le lenti a contatto e solo gli occhiali che però durante la partita avrei dovuto togliere.
Il fischietto che suonò acutamente diede inizio alla partita e la prima giocata spettava a noi.
Ero pronta a correre e a buttarmi ed appena arrivò la palla nel campo cominciai a seguirla il più possibile pur vedendola sfuocata.
"Palla libera!" Urlò Kuro appena arrivò la palla che poi colpirono e rimandarono in campo avversario.
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Eravamo pari, 20-20, mancavano pochi punti e per ora non mi era nencora arrivata nessuna palla.
Era questione di tempo.
Vidi un insieme di colori muoversi e cercai di non farle toccare terra in tutti i modi anche se era praticamente impossibile. Le galline mi guardavano ridendo alla scena mentre io mi buttavo verso il nulla più completo visto che la palla era molto più vicina di quello che pensassi e mi arrivò in testa.
Le sentivo.
Stavano ridendo di me.
Ero così divertente?
Ero così scarsa?
Meritavo di essere uno dei liberi del Nekoma?
I pensieri mi stavano affogando ed ormai mi ero accasciata a terra afferrandomi le ginocchia e respirando affannosamente.
"Guardatela come piagnucola!"
"Cerca solo attenzioni!"
"Che sfigata"
"Non sa nemmeno prendere una palla così lenta!"
Mi prendevano in giro mentre io mi sentivo male.
I ragazzi si raggrupparono accanto a me mentre Lev urlava al gruppo di oche di tacere.
Kenma si fece spazio fra l'ammasso di persone e mi prese in braccio portandomi fuori per farmi respirare aria più pulita e ci sedemmo su una delle panchine dietro gli spogliatoi dei maschi.
Sempre stando sulle sue gambe mi fece appoggiare l'orecchio al suo petto di modo che ascoltando il suo battito cardiaco anche il mio rallentasse mentre intrecciava le sue dita alle mie accarezzandomi il dorso della mano con il pollice.
"Shh, va tutto bene, loro non sono più qui." Sussurró.
Prese la mano e cominciò a massaggiare la testa passandola tra i miei capelli canticchiando una melodia.
Il mio respiro cominciò a rallentare e a regolarizzarsi mentre sentivo che i miei occhi si appesantivano.
Chiusi la bocca e cominciai a respirare con il naso ed una volta ristabilizzata gli diedi un bacio sulla clavicola.
"Grazie" mormorai imbarazzata.
La squadra uscì e si precipitò di nuovo attorno a noi continuando a chiedermi come stessi.
"Sto bene..scusate per la scenata.." dissi guardando per tessa mentre mi chinavo davanti a tutti in segno di scuse.
"Non volevo farvi perdere tempo per una sciocchezza. Spero mi perdoniate." Continuai.
Loro si misero a ridere.
"Neko Chan non lo hai fatto apposta"
"Già, farsi meglio la prossima volta, magari senza quelle galline"
Mi tranquillizzarono Yaku e Kuro.
Finito l'allenamento andammo tutti a casa e gli ultimi due ad andare eravamo io e Kenma.
Questa volta stranamente non stava giocando con la sua console ma mi stava guardando.
Lo avevo notato ma preferivo lasciarlo fare.
"Stai bene?"
Lo guardai per un attimo non capendo la natura della sua domanda. Era evidente che fosse passato.
"Si, perché?"
"Non mentire. Che problemi hai con quelle ragazze?" Chiese fermandosi di colpo davanti a me.
Ci guardammo un attimo e scossi la testa.
"Non é nulla davvero."
Cominciò ad avvicinarsi sempre di più fino a far si che la mia schiena toccasse un muretto.
"Se ti prendono ancora in giro ignorale, non sono alla tua altezza" disse con una voce più profonda guardandomi dritto negli occhi per poi piantarmi un bacio sulle labbra.
"A domani" disse tornando al suo normale tono di voce e svoltando l'angolo dirigendosi verso la sua casa lasciandomi li impietrita.

Haikyuu || Kenma Kozume x Reader ONESHOTSWhere stories live. Discover now