Breaking up

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Avevamo terminato gli allenamenti nel palazzetto di Tokyo, in quel periodo giocavamo con molte squadre e spesso era divertente, in particolar modo durante le amichevoli con la Karasuno.
A rompere quella felicità, però, c'era un altro fattore; avendo dormitori separati non potevo più prendermi cura di Kenma che spesso non mangiava e non dormiva abbastanza. Inizialmente non davo troppo peso a queste cose, ma adesso che dovevamo fare molto esercizio fisico ogni giorno le cose si mettevano male: su vedeva che era stremato e si stancava più in fretta di prima. Se fosse andato avanti così ancora a lungo avrebbe potuto svenire o star male seriamente, ma nonostante io facessi il possibile per fargli capire che questo stile di vita non era sano, lui si rifiutava apertamente di darmi retta.
Era testardo e soprattutto troppo vederle alle sue passioni, talmente tanto da rovinarsi per esse.
Oggi la partita era stata tosta, a quanto pare la squadra a noi avversaria si era allenata più di noi e non ci diede semplice vittoria.
Riuscimmo comunque ad uscire vincitori e mentre i ragazzi andavano nei loro dormitori io andai verso la mensa a prendere qualcosa da mangiare.
Arrivata all'ingresso della porzione di struttura riservata ai maschi vidi Yaku passeggiare.
"Yaku San!" Lo richiamai.
Sorrise e mi raggiunse.
"Potresti chiamare Kenma per favore?"
"Va bene"
Corse verso una delle stanze entrando nella porta e dopo poco uscì Kenma con la sua console.
Non guardava nemmeno dove andava e mi toccò fermarlo prima che mi venisse addosso.
Sussultò leggermente all'impatto e mi guardò.
"Gomen..."
Scossi la testa e lo presi per mano portandolo nello sgabuzzino dove eravamo soliti ad andare.
Si sedette sulla panchina e feci lo stesso.
Aspettai che mettesse giù il videogioco, cosa che purtroppo non accadde.
"Potresti metterlo in pausa almeno mentre stiamo insieme?" Chiesi irritata.
Lo appoggiò sulle sue cosce e mi guardò.
"Mangia, su" dissi porgendogli gli onigiri che gli avevo portato.
Li guardò semplicemente non dicendo nulla.
"Allora?-"
"-Non ho fame."
"Kozume non cominciare, oggi stavi svenendo pensi che non ti abbia visto?!"
Spostò la testa di lato come fanno i bambini quando non vogliono gli omogeneizzati facendomi incazzare di più.
"Kozume. Smetti di fare il poppante. Mangia questi cazzo di onigiri, se non ti vanno andiamo in mensa a prendere altro ma ti prego mangia qualcosa."
Continuò ad ignorarmi e riprese a giocare.
Accecata dalla rabbia gli strappai dalle mani la console mettendomi in piedi.
"Non fare cazz-"
Senza lasciarlo finire la buttai a terra rompendola completamente.
Guardò la scena con gli occhi sgranai e la bocca semiaperta.
"Non lo hai veramente fatto-"
"Oh sì che l'ho fatto. Adesso voglio vedere se continuerai ad ignorare i tuoi bisogni vitali visto che non hai più quella merda!"
Si alzò a sua volta mettendosi davanti a me e guardandomi dall'alto in basso data la differenza di altezza.
Era inquietante.
Rimasi impalata nonostante mi stesse mettendo una certa inquietudine e lo guardai negli occhi.
Fece un movimento talmente veloce che non mi accorsi nemmeno di quello che era appena successo, sentivo la guancia pizzicare ed il mio sguardo era rivolto dall'altra parte della stanza.
Mi aveva dato uno schiaffo.
Senza girare la testa e nemmeno curarmi di spostare i capelli che mi erano caduti davanti al viso misi una mano sul punto dell'impatto.
"Bene." Mormorai.
Senza curarmi di prendere gli onigiri e nemmeno di guardarlo in faccia mi avviai verso la porta.
"È finita." Dissi per poi scomparire nell'oscurità dei corridoi.
Per i giornali successivi non parlammo, nemmeno un piccolo saluto e neppure mentre discutevamo nuove strategie per vincere.
Nulla di nulla.
Magari un giorno avremmo fatto pace, avremmo chiarito.
Ma sicuramente non arriverà presto quel giorno.

Haikyuu || Kenma Kozume x Reader ONESHOTSWhere stories live. Discover now