Breaking Up [Pt.2]

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Il tempo passava e più erano i giorni che trascorrevo senza la sua presenza più mi sentivo in colpa per quello che avevo fatto.
Avevo sbagliato, non avrei dovuto essere egoista e specialmente rompere la sua console.
Ammetto che però, prendersi cura di Kenma Kozume non era semplice e spesso esasperante.
Lasciando da parte i miei pensieri decisi di prendere il telefono e scrivergli un messaggio: avevo bisogno di parlargli.
Nonostante tutto lo amavo e stare senza di lui era come una battaglia per me.
'Incontriamoci al campetto vicino casa' esitante inviai il messaggio al ragazzo aspettando che rispondesse.
Oggi faceva freddo e non mi andava di andare là per niente.
Dopo solo pochi minuti una notifica da parte sua.
'ok' aveva risposto.
Sorridendo per il fatto che avesse accettato mi alzai dal letto dirigendomi verso l'armadio per scegliere dei vestiti; erano una semplice felpa marrone con delle scritte e dei pantaloni della tuta verde oliva, nulla di speciale.
Mi pettinai ed avvisando mia madre uscii di casa correndo verso la meta scelta e come mi aspettavo non era neancora arrivato.
Nonostante abitasse qui vicino ci avrebbe messo almeno un'ora ad arrivare.
Per passare il tempo cominciai a giocherellare con il mio cellulare finché non sentii il rumore di un rametto spezzarsi.
Mi guardai intorno pensando fosse arrivato ma appena spostai lo sguardo alla mia destra vidi che era solo un gatto randagio.
"Ciao micetto" disis amichevolmente porgendogli una mano per farmi annusare.
L'animale dopo un po' d'incertezza strusció la testa sul mio palmo facendo delle leggere fusa.
Era tutto sporco e molto magro, sicuramente non aveva una casa.
Se stesse svogliatamente accanto a me con la testa sulla mia coscia impastando il terreno.
Somigliava molto a Kenma.
Guardai l'orario ed era passata un'ora e mezza, cominciavo a tenere che non si sarebbe presentato.
L'aria fredda si faceva più rigida e decisi che sarei tornata a casa prima di prendermi un accidenti.
Salendo la collinetta vidi che proprio nella via dove dovevo girare io c'erano delle persone, magari erano solo un gruppo di amici, ma meglio non fidarsi: non gira bella gente qui.
Sentendo una presenza ai polpacci guardai in basso incontrando di nuovo lo sguardo del gatto tricolore.
Lo presi in braccio e mi diressi nella direzione opposta alle persone con l'intento di fare il giro dell'isolato ed entrare dal retro.
Passando per una delle vie, però, cominciai a sentirmi osservata e scorsi un signore che camminava proprio dietro di me.
Aumentai il passo vedendo se avrebbe fatto lo stesso e sfortunatamente fu così.
Impaurita cominciai a correre finché non inciampai in una buca.
Fanculo ai marciapiedi rotti.
L'uomo si inginocchiò davanti a me allarmato.
"Tutto bene?!" Chiese la voce familiare.
Mi girai e mettendo pian piano a fuoco vidi l'uomo dai capelli castano scuro vestito in giacca e cravatta.
Era il padre di Kenma. Ci mancava appena questa.
Mi aiutò ad alzarmi e mi propose di rimanere a casa loro per la notte, era meglio che non girassi qui da sola.
Probabilmente non era a conoscenza della nostra rottura ma preferii non dire niente.
Arrivati a casa annunciò il suo arrivo alzando il tono della voce e mi fece portare un paio di ciabatte.
Il gatto lo avevo dovuto lasciare fuori purtroppo visto che la signora Kozume era allergica.
Appena la donna mi vide mi saltò praticamente addosso.
"Tesoro! Ma quanto sei cambiata! Era tanto che non venivi a trovarci!"
"Cara lasciala stare, sarà stanca."
I due si misero a discutere mentre io con il loro permesso andai a cercare il mio ormai ex ragazzo.
Arrivata davanti alla sua porta sentii la musichetta di animal crossing, ciò significa che si trovava lì.
Bussai un paio di volte per poi sentire la voce bassa del biondo invitarmi ad entrare.
Appena aprii la porta rimase scioccato nel vedermi.
"Che ci fai tu qui...?"
"Uhm...domanda di riserva?"
Guardò un attimo a terra per poi farmi sedere sul letto accanto a lui.
"Come mai non ti sei presentato?"
Evitando in qualsiasi modo possibile il mio sguardo pensò un attimo cercando le parole.
"Avevo paura ok?"
Sospirai sentendo il suo tono irritato.
Gli porsi dei soldi, tanti soldi.
Senza nemmeno toccarli mi guardò stranito.
"Sono per il Gameboy che ti ho rotto."
Non si mosse di un millimetro mantenendo la stessa espressione facciale.
"Accettali ti prego." Aggiunsi squotendo un po' i verdoni.
Afferrò la mano in cui tenevo il denaro portandola alla mia tasca riponendo al suo interno l'insieme di oggetti.
"Non serve, tanto ne avevo un'altro."
Annuii tristemente.
"Piuttosto..." Cominciò afferrandomi il mento e spostando la mia faccia in modo da rivelare la guancia.
Si soffermò un attimo sul segno che era rimasto da quando mi aveva tirato un ceffone.
"Perché sei ancora qui a scusarti? Ti ho letteralmente alzato le mani. Sono stato violento nei tuoi confronti eppure non ti fermi."
"Kenma tu non sei una persona violenta. Semplicemente ho esagerato io e hai fatto bene a darmele. Avrei fatto lo stesso. Per di più era solo uno schiaffo, non mi hai mica picchiata a sangue" ridacchaiai.
Era sempre così esagerato.
Sorrise e finalmente mi guardò negli occhi.
"Partita?" Propose prendendo in mano al Nintendo dove aveva animal crossing in pausa.
"E me lo chiedi?"
Ci sedemmo coprendoci con il piumino, io accanto a lui mentre giocavamo spensierati.
Di punto in bianco mi girai verso di lui accocinandomi lentamente per baciarlo.
Ricambiò solo dopo poco tempo ed una volta finito lo guardai.
"Torniamo insieme?" Chiesi ansiosa.
Si limitò a sorridere timidamente per poi attaccarsi per un altro bacio più lungo.
Potrà accadere qualsiasi cosa, ma Kozume Kenma rimarrà sempre il mio piccolo gamer timidino, ed io beh, la sua ragazza rompi palle che si occupa di lui. <3

Haikyuu || Kenma Kozume x Reader ONESHOTSWhere stories live. Discover now