Forgive me

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Da quando mi ero messa con Kenma non mi ero mai più sentita insicura.
Avevo cominciato ad apprezzare tutto ciò che odiavo di me, dal carattere al mio corpo; ma ultimamente questi miei pensieri negativi erano riaffiorati per colpa sua.
Nella nostra squadra era entrata una ragazza.
Era molto più bella di me.
Alta, magra, bionda, occhi azzurri.
Un sogno praticamente.
Ho sempre cercato di marcare il mio territorio, ma purtroppo questa volta non mi ero fatta intendere abbastanza e la nuova aveva cominciato a filtrare con il mio ragazzo.
Purtroppo lui ingenuamente pensava fosse solo il suo carattere e non la respingeva nonostante i miei chiari segnali.
Da quando lei ci aveva visti giocare insieme su una panchina si era letteralmente comprata una Nintendo solo per fare colpo, e da quando aveva cominciato ad inventarsi stronzate per far finta di aver qualcosa in comune con Kenma i due i erano avvicinati.
Adesso non mi accompagnava nemmeno più a casa e non avevamo più un momento soli.
Decisi quindi di invitare degli amici a casa per passare del tempo visto che adesso ero praticamente scomparsa per lui.
Mi trovavo nella mia stanza con Kuroo, Lev, Hinata e Bokuto mentre ci divertivamo a giocare a Just dance.
Non azzeccavamo una mossa e saltavamo come cretini sul mio letto cercando di prendere almeno una stella ma senza risultati.
Finita la canzone ed ottenuti i risultati pietosi si buttammo sul letto ridendo.
"Come mai non hai invitato Kenma Chibi chan?" Chiese Kuroo mentre prendeva fiato.
Feci spallucce non volendo raccontare la situazione, ma fu un grosso errore.
"Chiamiamolo adesso allora!" Esclamò Shoyo afferrando il suo cellulare.
Provai a fermarlo ma purtroppo la chiamata era già partita.
"Oi Kenma!" Schiamazzò l'arancione.
"Si?" Rispose con il suo solito tono basso.
"Vuoi venire a casa di Neko-chan? Stiamo ballando Just dance ci sono anche Bokuto, Lev e Kuroo!" Chiese tutto contento tenendo attivo il vivavoce.
"Uhm...no..sono con Nami, magari un altra volta" disse parlando con un tono di voce strano.
Mi immaginai il peggio.
Potevano star facendo qualsiasi cosa.
"Ok!" Concluse Hinata fermando la chiamata.
Portai le ginocchia al petto unendole con le braccia.
"Secondo voi che stanno facendo?"
Chiesi.
Shoyo non aveva neancora capito ma purtroppo gli altri tre si erano resi conto di tutto.
Kuroo e Bokuto si guardarono per un attimo aggrottando le sopracciglia per poi guardare me.
Non ricevetti risposta alla mia domanda.
"Che avete?" Chiese il carotino.
Cominciai a piangere e singhiozzando finalmente raccontai tutto ciò che stava succedendo fin dal principio.
Venni circondata da un grande abbraccio da parte di tutti.
"Grazie ragazzi"
"Ma di che?" Rispose Lev forzando un sorriso.
Passammo la serata insieme, anche se l'energia non era più la stessa ed una volta che tutti tornarono a casa mi sedetti nella mia cameretta buia guardando fuori dalla finestra il cielo con solo poche stelle.
Immersa dai pensieri e dalle paranoie che mi venivano al testa cominciai a farlo di nuovo, ciò che avevo giurato di smettere di fare.
Cominciai a mordermi il labbro staccando pezzetti di pelle ancora morbida senza preoccuparmi di farlo sanguinare; con la mano destra afferrai il mio braccio sinistro cominciando a grattare. Grattare. Grattare ancora più forte fino a far comparire delle cicatrici che bruciavano tantissimo per poi dare lo stesso trattamento prima all'altro braccio e poi alla coscia finché non toccò ai capelli che cominciai ad attorcigliare e salendo man mano grattai bruscamente la cute.
Andai avanti fino ad essere stanca e quando finalmente mi addormentai ero piena di pezzi di pelle ormai completamente grattato via.
Non usciva sangue, ma colpiti dal'aria bruciavano da matti.
Il giorno dopo misi la mia divisa, mi pettinai e senza nemmeno fare colazione andai a scuola completamente sola.
Tenevo stretta la mia cartella e camminavo a passo veloce senza nemmeno guardare davanti a me.
Ero persa nel vuoto e pensavo alla voce di Kenma l'altra sera.
Stavano facendo sesso.
Era ovvio perché illudersi che fosse stato solo un malinteso?
Durante le lezioni continuai a grattarmi lentamente creando una nuova cicatrice sul mio collo.
Arrivò il momento che meno aspettavo della giornata: andare in palestra.
Mi diressi prima a cambiarmi, ero parecchio in anticipo per non incontrare Nami e cominciai subito ad allenarmi.
Nonostante il mio ruolo fosse quello del libero volevo imparare anche a schiacciare e così cominciai a lavorarci.
Mi alzai la palla da sola e la sbattevo poi a terra con tutte le mie forze per sfogare la rabbia che c'era in me.
Stavo per crepare un asse di legno del pavimento ma poco importava.
Lo schiocco del pallone che atterrava rimbombava per la palestra ed anche quando arrivarono gli altri andia avanti.
Ormai avevo la pelle delle mani consumata a forza di alzare e schiacciare ma non avrei chiesto a Kenma di alzarmi la palla. Nemmeno se mi dovessero amputare le mani.
Rimasi a lato del campo lasciando lo spazio agli altri e mi allenai tutto il pomeriggio così.
"Chibi chan basta così" disse Kuroo avvicinandosi.
Lo ignorai.
Doveva stare zitto.
Lanciai un altra pallonata.
"Che problemi ha?" Sentii mormorare Nami in lontananza che come al suo solito stava seduta su una panchina.
Non era capace a giocare, eppure la facevano restare.
Sentendo questa ne lanciai un altra almeno quattro volte più forte facendo saltare un asse di legno dal pavimento attirando l'attenzione di tutti.
"Ho finito" mormorai andando a sedermi in un angolo bevendo dell'acqua.
Kuroo si sedette davanti a me.
"Tornate ad allenarvi. E tu, lavora che seduta li non servì a niente" disse agli altri che ci guardavano.
Finalmente anche la bionda alzò il culo e si mise a far qualcosa. Voleva essere un libero anche lei ma ogni pallonata non la riusciva nemmeno a sfiorare. Patetica.
"Guarda qui, ti pare il caso di tirare così forte?" Disse il moro mentre scrutava le mie mani.
Mi stavo ricominciando ad agitare e con una mano ripresi a grattarmi la coscia.
La afferrò violentemente.
"Guardami. Smettila. Li ho visti gli altri segni, devi piantarla." Mormorò.
Mi accarezzò la testa.
"Sei il mio migliore amico, Kuroo."
Sorrise compiaciuto e mi aiutò ad alzarmi.
"Hai detto che vuoi imparare a schiacciare. Vuoi una mano? Prima ti ho vista in difficoltà."
Annuii sorridendo e tornammo dove ci trovavamo prima.
"Lev!" Richiamó il corvino e felice il grigio si diresse verso di noi.
"Puoi alzarci qualche palla?"
"Non sono molto bravo ma si, certamente."
Il mio sorriso si allargò di nuovo.
Effettivamente prima mi allenavo senza la rete, ero troppo bassa per arrivarci da sola, arrivavo a malapena a murare.
Il grigio alzò la palla che non era per nulla male e prima che potessi saltare sentii il ragazzo dietro di me sollevarmi.
Toccai la palla riuscendo a schiacciarla e farla arrivare finalmente dall'altro lato della rete.
Mi stavo commuovendo. Finalmente.
Anche se non da sola ci ero riuscita.
Piansi dalla gioia.
Ed anche Yamamoto e Yaku arrivarono per complimentarsi con me per il mio traguardo.
"Arigatou minna!" Ringraziai i ragazzi con le guance completamente rosse.
Suonò la campanella che indicava la fine dei club e cominciammo a pulire la palestra.
Andammo a cambiarci e nello spogliatoio vidi Nami entrare.
"Sei stata grandiosa!" che falsa.
Mi abbracciò ma la respinsi subito.
"Hai una bella faccia tosta. Prima mi fai cornuta e poi mi abbracci" dissi ridendo sarcasticamente per smaltire la rabbia.
Lasciai lo spogliatoio rifiutandomi di ascoltare tutte le palle che aveva raccontarmi e raggiunsi il gruppo dei ragazzi che aspettava fuori.
Partimmo senza aspettarla visto che lei abitava dall'altra parte.
Kuroo mi mise un braccio sulla spalla e stringendomi urlò.
"Tutti al minimarket! Stasera offro io!"
Ridacchiai sentendo tutti gioire alla sua esclamazione.
Arrivati allo store cominciammo a saccheggiare mentre Kenma aspettava fuori giocando.
In realtà non volevo comprare nulla ma siccome che Kuroo insisteva decisi di prendere solo qualcosa di poco costoso: presi una lupo Alberto tarocca e mi sedetti fuori sul marciapiede distante dal biondo che mi fissava.
Ignorandolo aprii il pacchetto per poi rivelare due caramelle attaccate. Erano una blu, la sua preferita ed una verde, la mia preferita.
Sentivo il suo sguardo su di me e mi metteva abbastanza a disagio.
Cedetti e spezzai la caramella porgendogli la metà blu.
"Vuoi?" Mormorai evitando il suo sguardo.
Anche lui fece lo stesso guardando da un altra parte allungandosi per prenderla.
"Grazie..."
"Prego..." Mangiammo in silenzio.
Mise via il suo gioco spegnendolo.
Guardavamo la strada.
"...bella schiacciata oggi..." Disse rompendo il ghiaccio.
"Mh..."
"Possiamo parlare?" Chiese quasi con un sussurro.
Annuii e cominciammo a camminare verso casa. Avrei scritto dopo ai ragazzi.
Fecimo qualche metro in silenzio.
"L'altro giorno, quando Hinata mi ha chiamato... Ecco... Cosa pensavi che stessimo facendo io e Nami?"
Non risposi.
"Mi mettevi le corna." Dissi secca.
Aumentò il passo mettendosi davanti a me e guardandomi dritto negli occhi.
"No... La mia voce era affannata perché la stavo aiutando ad allenarsi. Mi ha detto che vuole entrare in una squadra professionale come alzatrice ma non é molto brava." Confessò.
Seriamente?
Non sembrava mentire.
Mi afferrò le mani.
"E tutto quel flirt?" Chiesi distogliendo lo sguardo.
Scosse la testa.
"Quello non lo so spiegare, ma non gli do importanza. Sicuramente penserai che sia solo una palla, e ne hai tutto il diritto, ma ti amo e non voglio perderti per un mio errore." La sua voce si spezzò verso la fine della frase.
Vederlo così mi faceva spezzare il cuore.
Decisi di credergli.
Non sembrava il tipo che tradiva, era troppo.. troppo.. semplicemente troppo Kenma per questo.
Mi buttai addosso a lui baciandolo una decina di volte mentre mi stringeva di più tra le sue braccia.
"Pace?"
"Pace."
Tirò su con il naso.
"Non succederà più ok?" Disse porgendomi il mignolo.
Awww!
Presi il mignolo con il mio facendoli abbracciare.
"Mai più"

Haikyuu || Kenma Kozume x Reader ONESHOTSWhere stories live. Discover now