Abusive [Pt.2]

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Era ormai sera e stavo tornando a casa, appena arrivai notai che le luci erano tutte quante spente.
Entrai in casa annunciando il mio arrivo come al solito ma non ricevetti risposta, non che me lo aspettassi ovviamente ma volevo almeno capire se c'era qualcuno o meno. Posai le mie cose al solito posto e mi avviai al piano di sopra.
La porta del suo ufficio era semi aperta e tentata dalla curiosità guardai all'interno.
Respirai a pieni polmoni il profumo che emanava la stanza, era tempo che non osavo più metterci piede.
Tutti gli schermi ed il pc erano spenti, non avevano accese nemmeno le lucine.
Mi sedetti sul divanetto bianco dove vi era anche un cuscino che gli avevo regalato quando era arrivato al milione d'iscritti su YouTube.
Era un semplice cuscino blu con sopra ricamata la scritta 'Kodzuken' che avevo fatto con l'aiuto di mia nonna.
Feci passare la mano sul tessuto sorridendo al ricordo, avevo ancora perfettamente in mente la faccia che aveva fatto quando aveva visto una mattina che i suoi iscritti erano cresciuti così tanto; festeggiammo insieme e fu la serata più bella di sempre.
Ero talmente persa nei miei pensieri che non avevo sentito che Kenma era tornato ed ora era alla porta che mi guardava.
Non era uno sguardo severo ma indecifrabile. Apatico? Amareggiato? Vuoto? Non lo so. Non disse nulla e fece il suo ingresso nella stanza. Mi lanciò un ultima occhiata prima di sedersi sulla sua sedia da gaming per poi avviare i suoi dispositivi. Collegò il controller e le cuffie e dopo aver avviato una live su Twitch cominciò a giocare in silenzio.
Rispondeva ogni tanto a qualche messaggio nella chat o alle donazioni forzando un tono allegro come quello che usava una volta.
Vedevo bene che in chat si chiedeva anche di me ogni tanto, prima che ci fosse questo brutto periodo ogni tanto mi faceva stare con lui durante i suoi streaming oppure passavo a salutare.
Guardavo attentamente le sue mosse e potrei dire che non aveva molta voglia di giocare quella sera.
Vinse comunque il round e senza nemmeno fare la solita pausa di cinque-dieci minuti ne avviò subito un altro. Cercando di non fare rumore mi alzai ed abbandonai la stanza.
Andai a prepararmi per andare a letto mettendomi una camicia da notte rosa in seta visto che faceva piuttosto caldo.
Mi misi nella mia porzione di letto ed una volta collegato il telefono al caricatore mi rigirai un paio di volte provando a mettermi comoda.
Provai a pensare come era successo il tutto: cosa poteva aver causato il suo cambiamento? Insomma, non poteva essersi svegliato così una mattina pensando 'non la amo più da oggi la tratto male'. No, non era la prima volta che ci pensavo, era un sacco che cercavo una risposta. Non pretendevo che smettesse ma volevo almeno capire perché fosse diventato così.
Chiusi gli occhi che si stavano facendo pesanti e provai ad addormentarmi, tutte quelle domande mi stavano facendo venire il mal di testa.
Mi svegliai circa alle due di notte sentendo il ragazzo che si stendeva accanto a me, aveva finito presto rispetto al solito.
Mi girai a guardarlo aspettando che come al solito mi abbracciasse ma non fece nulla, mi dava le spalle e basta.
"Per quanto hai intenzione di fissarmi?"
Domandò acido.
Sospirai e guardai la parte di materasso scoperta che segnava la distanza fra i nostri corpi.
"E tu per quanto hai intenzione d'ignorarmi?" Mormorai.
Non mi rispose e si limitò a muoversi leggermente. Sapevo bene che era sveglio.
Mi avvicinai a lui provando ad abbracciarlo facendo il cucchiaio grande. Mossa più che sbagliata.
"E spostati!" Rimproverò allontandomi con una gomitata me mi arrivò dritta nel seno destro.
Sussultai dal male e mi allontanai come richiesto. Speravo che stesse valutando un cambiamento ma a quanto pare aveva solo un piccolissimo momento di gentilezza temporaneo quando aveva fatto la colazione.
La mattina seguente mi svegliai tardi, finalmente era domenica e potevo stare a casa.
Visto che Kenma stava ancora dormendo ne approfittai per andare giù in cucina e mangiare in santa pace per una volta.
Mentre bevevo un bicchiere di spremuta accompagnato da dello yogurt econ il miele mi arrivò una telefonata da Shoyo.
"Moshi Moshi?" Risposi piano per non farmi beccare.
"Ohayouuu!" Disse raggiante l'uomo. Aveva ancora ala stessa energia di quando era giovane.
"Ohayou. Era tanto che non ti facevi sentire." Dissi mentre consumavo il mio pasto.
"Lo so, mi spiace... Tutto apposto? Kenma come sta?"
"Bene bene. Ho saputo da Kuroo che Kyoko è in dolce attesa ma non ho neancora avuto occasione di sentirla, sai come va?"
"Mh, è al terzo mese per ora sta andando bene. Tanaka-san non ci crede neancora che diventerà genitore hahah"
"Hahah..." Sospirai invidiando la mia amica.
Sentii un frastuono di sottofondo e poi Hinata tutto panicante.
"Ne, daijobuka?"
"Wha, devo andare ti richiamo dopo, scusa!" Urlò facendomi ridere.
Vai a sapere cosa aveva combinato questa volta.
Vidi Kenma arrivare e mi sorpassò avviandosi alla macchinetta per poi prepararsi un caffè.
Scorrendo su Instagram mi ero imbattuta in una foto abbastanza fastidiosa. Era una fatta da un fan probabilmente nuovo sul canale visto che non sapeva della mia esistenza in cui vi era la ship tra mio marito ed una sua collega che aveva fatto una collaborazione qualche mese fa.
Entrando nel profilo però vidi tante altre foto di loro due insieme e sembravano anche divertirsi un mondo; allora era ancora acapace di sorridere il signorino.
"Vedo che ti diverti molto con questa Yumira." Dissi severa.
Sospirò irritato e si sedette accanto al suo posto mentre giocava sul suo telefono senza nemmeno guardarmi.
"L'hai fatta venire qui una volta, o sbaglio?"
"Cosa pensi che facciamo è una mia collega punto. Non è tuo dovere saper chi frequento comunque."
"Non è mio dovere saper con chi si vede mio marito? Kenma perché cazzo mi hai sposata se posso sapere?!"
Non rispose.
"Dal nostro matrimonio sei diventato un bastardo infam-"
"-Penso che dovresti schiarirti un po' le idee. Vai a fare una passeggiata e torna quando avrai finito di fare la bambinetta gelosa."
Ero scioccata. Furiosa.
Mi alzai e velocemente presi un felpone e la borsa con telefono e qualche soldo per poi andarmene sbattendo la porta.
Andai nel parco vicino a casa e mi sedetti s'una panchina.
'Come può essere così... così...non lo so!' pensai.
Aspettai di calmarmi e me ne tornai a casa, come mi aspettavo era seduto a non fare niente ma almeno la sua tazzina l'aveva lavata.
Stavo per andare su quando mi richiamó.
"Cosa vuoi adesso?" Dissi girandomi a gaurdarlo.
Pattó il posto accanto a sé invitandomi a sedermi.
Scelsi di non fare l'orgogliosa ed accettai l'invito sedendomi.
Mantenni un po' di distanza che subìto annullò mettendo il braccio sulla mia spalla.
Non mi accoccolai, rimasi rigida con lo sguardo puntato sulla televisione dove andava in onda un programma a caso.
"Non ti ho mai tradita." Mormorò.
Lo guardai con la coda dell'occhio.
"Ok. Ma non toglie il fatto che adesso la donna che ti fa sorridere non solo più io."
Scansai il suo braccio e non si ostinò a rimetterlo in posizione.
"Ormai per te sono solo uno sfogo per la tua rabbia repressa, un sacco da boxe da prendere a pugni quando non sai più con chi prendertela." Lasciai il salotto e me ne andai in camera nostra.
Seriamente, per me era irrilevante.
Per recuperare i due anni persi non bastavano quattro parole ed una stretta di mano come si faceva all'asilo.
Mi mancava ok? E anche tanto ma mi aspettavo che le scuse arrivassero con i fatti e non con le parole.


Haikyuu || Kenma Kozume x Reader ONESHOTSWhere stories live. Discover now