Cure me, doc! 🔞

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Era carnevale e dopo tante suppliche ero riuscita a convincere Kenma: volevo a tutti i costi che si travestisse da dottore; con un camice bianco, una camicia attillata e dei dei bei pantaloni con tanto di cintura.
Gli uomini, o in questo caso i ragazzi in divisa ospedaliera ai miei occhi erano così s*xy...

"Insomma, cosa ci vuole per mettere quattro abiti in croce?" Domandai al biondo che era chiuso nel gabinetto da venti minuti.
Non ricevetti risposta e sospirai rumorosamente.
Aspettavo quel momento da tempo ormai; avevo sempre sognato di fare un role play piccante con lui e proprio ora si mette a fare il timido.
Sentì i suoi passi avvicinarsi finalmente alla porta ed intravidi da sotto l'ombra dei suoi piedi.
Aprì lentamente l'uscio e...oh mio dio.
Lo scrutai da capo a piedi: aveva raccolto i capelli in un piccolo codino, quello che tanto amavo; portava degli occhiali a lenti neutre che gli avevo comprato assieme al camice e la divisa era più attillata di ciò che pensavo.
Sentivo le mie guance scottare e non riuscivo a non guardare la forma ben delineata del suo membro eretto sotto i suoi pantaloni neri.
"Kenmya...stai benissimo.." dissi ammaliata.
Era anche lui molto rosso, ma non per l'imbarazzo.
Emise un sospiro tremolante.
"Non ce la faccio più.." mormorò in un piccolo gemito.
Mi prese violentemente e mi sbatté contro il muro mettendo una mano dietro la nuca per non farmi sbattere la testa e cominciò a baciarmi con foga.
Pareva non lo facessimo da mesi ed invece era passata meno di una settimana dall'ultima volta.
Kenma non era un super arrapato a differenza mia che, se non mi toccavo almeno una volta al giorno andavo in crisi; ma quando lo era diventava in disastro.
Cominciò a toccare ovunque, dai morbidi fianchi al seno. Strizzava avidamente ogni parte morbida del mio corpo, ognuna di quelle parti che tanto odiavo ma che ai suoi occhi erano semplicemente divine.
Raggiunsi a fatica il cavallo dei suoi pantaloni. Stringevano il suo p*ne così tanto che sarebbe potuto venire anche se non lo avessi toccato.

Finalmente si staccò dalla mia bocca lasciandomi con il fiato sospeso.
"Ti voglio attorno a me.." disse tra un affanno e l'altro mentre stava a pochi centimetri dalla mia faccia.
"Allora usa la tua speciale cura..dottore."
Ridacchiò e mi leccò l'angolo della bocca.
"Devi meritartela, signorina."
Afferrai subito il concetto; sapevo già dove voleva andare a parare.
Ci scambiammo di posizione e ora era lui con la schiena poggiata al muro.
Slacciai la cintura e non appena abbassai i pantaloni il lungo c*zzo del biondo schizzò fuori.
C'era già del liquido pre seminale che bagnava il contorno della sua uretra e tutta la lunghezza era di marmo.
Raccolsi con la lingua, senza mai distogliere lo sguardo degli occhi del ragazzo, tutto l'appiccicume trasparente.
"Buono come sempre." Pensai.
Presi lentamente il bocca la punta e piano piano circondai qualche altro centimetro con questa.
Un fatto era certo: non sarei mai riuscita a prenderlo tutto.
Cominciai a muovere testa e lingua con passione. La profondità e la velocità non contano se non c'è sentimento.
Alzai leggermente il tessuto della sua camicia ed accarezzai i suoi fianchi.
Portò una mano sulla mia e la accarezzò dolcemente.
I suoi dolci e soavi gemiti uscivano liberamente dalla sua bocca.
La sua voce era una delle cose che più amavo di lui. Era quella a farmi bagnare ogni volta.
Sentivo perfettamente la mia entrata lubrificarsi ed il mio ventre solleticare ai suoni che emetteva in ragazzo quando raggiungeva il suo orgasm*.
Accompagnai i movimenti della bocca con la mano per velocizzare il tutto ed in poco tempo i suoi succhi densi inondarono la mia bocca accompagnati da un lungo e dolce verso di piacere.

"Ora mi può aiutare, dottore?" Domandai strofinando la faccia contro il suo pube.
Massaggiò con una mano la mia cute e mi sorrise.
"Vai in camera e fatti trovare nuda." Ordinò.
Feci come richiesto ed una volta raggiunta la meta mi spogliai.
Tornó poco dopo con una scatola che non avevo mai visto prima.
Si sedette accanto a me sul bordo del letto e posò sul comodino l'oggetto per poi far passare il dito indice lungo la mia vulva.
"Penso che non avremo bisogno di molto lubrificante.."
Successivamente estrasse un confetto poco più piccolo del suo palmo. Era di colore rosa ed insieme c'era un telecomando o del medesimo colore.
Allargò le mie cosce ed infilò nella mia intimità l'oggetto senza però accenderlo.
Mi chiedevo che intenzioni avesse.
Dopo aver messo un preservativo infilò il p*ne nello stesso buco fino a toccare l'oggetto che già si trovava ai pressi della mia cervice e accese il vibratore al minimo.
Mi sentivo così piena, ma il piacere era più una tortura da quanto era misero.
Mentirei però se dicessi che il mio respiro non si era fatto più pesante.
Anche lui stava chiaramente godendo.

Nonostante tutti i p*rno che ero solita a guardare non ero a conoscenza di questo metodo per usare assieme un vibratore così piccolo.

Aumentò di colpo l'intensità e troppo impaziente per aspettare la portò immediatamente al massimo della potenza.
Riprese a gemere lievemente e per aiutarmi cominciò a strofinarmi il clit*ride ad una velocità discreta.
Era divino.
La situazione durò una decina di minuti ed in poco tempo venimmo entrambi.
Troppo stanchi per fare qualsiasi cosa ci accasciammo uno sopra l'altro e cominciammo a dormire. Niente aftercare per oggi...

Haikyuu || Kenma Kozume x Reader ONESHOTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora