Abusuve [Pt.1]

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Le cose tra me e Kenma sono sempre andate bene: era gentile, disponibile, a volte anche tenero e soprattutto il tempo che mi dedicava era sempre gradevole con coccole e parole dolci;
Questo però, è durato finché non ci siamo sposati.
Più passavano i giorni meno lo riconoscevo. Era diventato volgare e violento. Solitamente quando finiva i suoi streaming in passato mi veniva a coccolare o comunque mi faceva sempre compagnia, ma adesso tutto ciò che faceva era tirarmi uno schiaffo sulla nuca bello forte in caso avesse trovato una macchia sporca in terra.
Con i miei studi ed il mio lavoro non avevo molto tempo per pulire, avevo diritto anche io ad un po' di riposo ma vai a farglielo capire.
La voce non la alzava spesso, usava di più le mani.
La cosa peggiore era che lui non beveva mai, quindi ogni sua parola o azione era completamente cosciente.
Tuttavia, non volevo fare nulla.
Stavamo insieme dai tempi del liceo e speravo che tornasse come ai tempi in cui mi ero innamorata di lui, ovvero l'anima più dolce che avessi mai potuto vedere.
Fortunatamente però non mi era stato vietato di uscire o andare a lavoro, a patto che non mi vedessi con altri uomini. Ahimè questa volta mi toccherà disubbidire.
Mi stavo preparando per uscire con Kuroo.
Era il mio migliore amico e non lo vedevo da secoli quindi accettai il suo invito pur conoscendo le regole che avevo.
Mi avvicinai di soppiatto alla porta temendo di essere scoperta ma poi vidi che Kenma stava dormendo sul divano.
Oggi non lo avevo ancora visto.
Sospirai leggermente per poi prendere una coperta e posarla delicatamente sulla sua schiena.
L'unico momento della giornata in cui amavo vederlo ormai era quando dormiva, la sua espressione rilassata mi faceva veramente tornare ai bei vecchi tempi. Saranno stati forse due anni che non lo vedevo più sorridere.
Accorgendomi che ero rimasta lì incantata girai i tacchi ed abbandonai l'abitazione come un agente segreto, senza fare il minimo rumore o lasciare tracce.
Arrivai dopo una lunga camminata a piedi, perché se avessi preso la macchina se ne sarebbe ovviamente accorto, al café dove avevo appuntamento.
Prima di entrare mi gaurdai un attimo nella vetrina, non ero vestita in modo provocante o con chissà che capo alla moda, portavo un vestito verde con dei ricami e con la gonna lunga fino alle caviglie ornito da un coprispalle merroncino.
"Scusi se la interrompo madame." disse l'uomo abbracciandomi da dietro come era solito a fare.
"Buona sera anche a te, Kuroo."
Mi girai e lo vidi gaurdarsi intorno.
"Kenma?" Gli lanciai un occhiata sconsolata.
"Stava dormendo." Dissi entrando frettolosamente nel cafè.
Egli sembrava confuso e si limitò a seguirmi.
Seduti al tavolo ordinammo le solite cioccolate calde con un gattino disegnato sopra e la panna, un classico.
Cominciammo a chiaccherare raccontandoci come andasse il lavoro e bla bla bla.
Mi cadde una ciocca di capelli sul viso e vidi il moro avvicinarsi con la mano per spostarla, a quell'azione sobbalzai e mi coprii il volto scostandomi.
Rimase incantato e fissarmi e lentamente tornai composta spostando al posto suo l'insieme di capelli intruso.
Preferimmo ignorare l'accaduto ma non nego che il moro adesso sembrava molto più cauto e pensieroso.
Mi arrivò un messaggio: era di Kenma.
Diceva di venire subito a casa altrimenti sarebbe venuto lui in persona a prendermi, ma non si sarebbe limitato ad una manata questa volta.
Avevo gli occhi sbarrati e stavo trattenendo le lacrime con tutte le mie forze.
"Daijobu?" Chiese l'uomo.
"Ah..si. Non preoccuparti." Non ero molto brava a mentire quando ero in uno stato di panico, come tutte le persone credo.
"Ti accompagno a casa."
"No graz-"
"Non era una domanda." Mi prese per mano e mi trascinò alla cassa, pagò il conto e fece lo stesso fino alla macchina.
Mentre guidava vi era solo silenzio.
"C'è qualcosa che mi devi dire?" Ruppe finalmente il ghiaccio.
"... perché?"
"Come va con Kenma?" Non ci credevo che lo avesse chiesto. Sono una scema.
Non volevo che ci mettesse la faccia, volevo che le cose si risolvessero da sole.
"Bene."
Sospirò pesantemente e finalmente mi accorsi che aveva parcheggiato davanti alla mia dimora.
Il cancello era aperto ed entrai accompagnata da Kuroo.
Feci il mio ingresso nella casa sotto lo sguardo di fuoco di mio marito che poi si spostò sull'altro uomo.
"Oya Kenma!" Entrò avvicinandosi e dandogli il cinque come era solito a fare.
"Ciao."
"Volete qualcosa da bere..?" Mormorai sperando di non aver detto qualcosa di sbagliato.
"Un caffè se posso."
"Da quando bevi il caffè?" Chiese il più basso mentre si accomodavano sul divano.
"Da quando ho cominciato a fare turni di dieci ore al giorno."
Si misero a guardare la televisione insieme mentre io stavo in cucina a preparare le bevande.
Stavo usando la moca e ci avrei messo più tempo.
"Vado a prendere le patatine" sentii la voce provenire dal salotto.
No, ti prego. Kuroo ti scongiuro digli che non le vuoi.
"Ok, hai le Doritos?"
"Mhm"
Udivo i suoi passi leggeri avvicinarsi ma non alla dispensa.
Mi prese i fianchi e mise il mento sulla mia spalla.
"Dopo io e te facciamo i conti" sussurró al mio orecchio facendomi venire i brividi.
Fece scorrere una mano sul mio vestito e la fermò sull'unico scollo che aveva, ovvero quello a cuore che copriva il seno.
"Quando hai portato il caffè voglio che togli questo straccio e mi aspetti in camera. Possibilmente con degli indumenti guardabili." Con tutta la freddezza del mondo prese le patatine e se ne andò lascinaodmi li impietrita.
Feci come mi era stato ordinato: portai il vassoio con le tazzine ai due e seguita dallo sguardo del mio uomo lasciai la sala.
Accennai un ultimo sorriso forzato all'ospite per salutarlo e mi recai nella nostra camera da letto condivisa.
Tolsi 'lo straccio' e lo ripiegai nell'armadio, lo avevo portato per un ora ed era pulito quindi non aveva bisogno di essere lavato.
Presi dei pantaloni della tuta ed una maglietta decente, non tenni il reggiseno, mi era vietato pure quello.
Kenma voleva essere libero di toccarmi quando e come gli pareva, senza certi ostacoli.
Mi sedetti sul grande e morbido materasso aspettando l'arrivo dell'ex biondo.
Vidi la macchina di Kuroo allontanarsi.
La porta della camera si aprì lentamente, temevo di girarmi.
"Adesso tu mi spieghi..." Mi afferrò il braccio costringendomi ad alzarmi.
"..cosa non ti è chiaro di 'non devi uscire sola con altri uomini'?!" Mi arrivò il primo schiaffo.
"...pensav-" ne arrivò un altro.
"Zitta. Il tuo dovere è essere mia moglie non andare a divertirti con i miei amici." Mi arrivò anche un terzo schiaffo e successivamente un calcio che mi fece cadere di nuovo sul letto.
Cominciai a piangere e del sangue colava dal mio naso.
Si sedette sul mio pube e mi bloccò i polsi.
Prima che potesse dire qualsiasi cosa mormorai "uccidimi" per poi tirar su col naso.
Era andato in tilt.
"..cosa..?" Disse. Nei suoi occhi spenti stava ricominciando ad entrare un po' di luminosità.
"Mi hai sentita cazzo! Uccidimi, dalla finita!"
"..." Allentò la presa sui miei polsi.
"Non ce la faccio più a vedere l'uomo che amo da ormai nove anni come un mostro." La mia voce si spezzò e singhiozzai silenziosamente.
Non disse nulla, mi aspettavo che me ne desse altre o che addirittura mi avrebbe accontentata ma no;
Mi prese con un tocco leggero e mi portò per intero sul letto facendo appoggiare la mia testa al cuscino.
Si mise poi accanto a me abbracciandomi.
Che gli era preso adesso.
Mi addormentai tra le sue braccia, mi ero dimenticata quanto era bello il calore che emanava.
La mattina dopo mi svegliai sola, probabilmente era già andato in università come al solito.
Scesi lentamente in cucina e trovai un piatto di pancake bruciacchiati con accanto una bottiglia si sciroppo d'acero appena comprato. Non era finita lì.
Nel lavandino dove vi solito trovavo le sue stoviglie da lavare non c'era nulla.
Le aveva già lavate.
Mangiai i dolci easpettandomi che  avessero dentro qualcosa ma erano normalissimi.
Per tutta la giornata pensai a lui e sul lavoro mi avevano già sgridata due volte perché non ero concentrata.
Che diamine stava succedendo?

Haikyuu || Kenma Kozume x Reader ONESHOTSWhere stories live. Discover now