Your Happiness

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Erano un po'di giorni che Kenma non mi voleva più parlare.
Aveva cominciato a non rispondere più ai messaggi, stava chiuso nel suo studio spesso dormendoci anche e mi evitava il più possibile.
Non era bello tornare a casa da lavoro stremata e non ricevere attenzioni nemmeno dal mio compagno, per di più, senza nemmeno saperne la ragione.
Nonostante ogni sera provassi a bussare alla sua porta chiusa a chiave per portargli da mangiare o anche solo per parlare non ricevevo risposta, anche se sapevo bene che mi sentiva.
Oggi il lavoro era stato veramente pesante: lavorando in ospedale c'erano centinaia di pazienti ogni giorno ed il personale spesso non bastava per assisterli tutti; avevo sostenuto un intervento su'n bambino che a causa di un incidente stradale aveva il braccio mutilato ed infetto che andava assolutamente amputato.
Nonostante l'intervento che durò ben sei ore a causa di varie complicanze, molte di queste causate da frammenti d'osso che erano finiti in giro per l'organismo, ero contenta del mio lavoro e soprattutto di tornare a casa per provare di nuovo a comunicare con il mio ragazzo.
Entrando a casa notai che c'era un paio di scarpe in più nel genkan ma non ci feci troppo caso.
Salendo le scale però, udii delle voci provenire dal suo studio e per un momento mi fermai per provare a capire, ma troppo lontana dalla stanza per capire le parole mi avvicinai alla porta origliando.
Era la voce di Kuroo.
"Allora che vuoi fare? Insomma, non puoi lasciarla così."
"Non ce la faccio ok?"
"Dovresti parlarne con lei e chiarire. Prova a ragionare"
"Non é così semplice. Merita molto più di me. Lei é un fottuto chirurgo, lavora, guadagna bene, é una donna così bella; ma io? Sono solo un fottuto streamer che in cambio le da solo preoccupazioni, non sono nemmeno in grado di capire quando ho fame!"
Dopo questa affermazione sentii il mio cuore spezzarsi. Veramente si sentiva in colpa per questo?
Nello studio calo il silenzio ed aspettavo anziosente un continuo.
"Senti amico. Io non posso darti una risposta. L'unica cosa che posso dirti é di smettere di ignorarla e almeno provare a spiegarle come ti senti. Non può sognarselo se non glielo dici."
Sentii dei passi avvicinarsi alla porta e velocemente mi spostai per non farmi vedere da Kenma.
Una volta che Kuroo fu uscito lo accompagnai alla porta.
"Hai sentito tutto vero?"
"Mhm.."
"Buona fortuna allora" disse il moro dandomi una pacca sulla spalla per poi andarsene.
Tornai in casa chiudendomi la porta dietro le spalle per tornare dal ragazzo.
Questa volta la porta era aperta ed entrai.
"Permesso" mormorai mentre mi fermavo subito dopo aver accesso alla stanza.
Era seduto sulla sua sedia da gaming girato verso la finestra accanto a lui che stranamente aveva le tende oscuranti spostate permettendo alla luce di filtrare.
Stava giocando con il suo vecchio Gameboy, era storico, ci giocavamo insieme già ai tempi del liceo.
"Ken?" Lo richiamai gentilmente.
Non si girò.
Sospirai.
Mi avvicinai alla sedia facendola girare verso di me per poi inginocchiarmi davanti a lui.
"Hey.." dissi togliendogli delicatamente la console dalle mani.
"Puoi guardarmi per favore?"
Finalmente ebbi il suo sguardo incerto ma mi bastava per proseguire.
"Ho sentito tutto sai...avresti potuto dirlo direttamente a me anzi che a Kuroo mh?" Mormorai cercando di tenere un tono dolce.
Agli annuii guardando al trove imbarazzato arrossendo leggermente.
"Scusa" sussurró.
"E di cosa? Kenma. Perché disprezzi il tuo lavoro?"
"..."
"Insomma, sei uno streamer famoso in tutto il Giappone, campione di pallavolo, programmatore ben pagato. Che c'è che non va?"
Continuò a tacere.
"Il fatto che i miei turni sono più lunghi dei tuoi non significa nulla sai?"
Cominciò a lacrimare e si coprì la faccia, cosa che faceva sempre quando piangeva.
Lo abbracciai sedendomi su di lui, un abbraccio che ricambiò all'istante senza pensarci due volte stringendo più che mai.
Non capivo come mai si sentisse così inferiore. Era letteralmente diventato famoso e guadagnava anche più di me, perché era triste?
Lo lasciai sfogare senza dire altro, non ero brava a consolare le persone e non volevo peggiorare le cose.
Nascose la faccia nell'incavo del mio collo per non farmi vedere il suo viso.
Appena si calmò gli presi il mento facendo sì che mi guardasse.
Faticai in questa azione dato che quando era in queste condizioni non voleva farsi vedere da letteralmente nessuno ma ne avevo bisogno; aveva gli occhi rossi e gonfi, gli si erano formate delle occhiaie ed aveva alcuni capelli bagnati dalle lacrime appiccicati alle guance.
Gli scostai quelle ciocche dal viso per poi baciargli la punta del naso.
"Meglio?"
Annuì.
Sospirai e lo guardai di nuovo.
"Ti rende felice quello che fai?"
"Si.."
"Allora é ok. L'importante é che tu sia felice, non importa se sei sempre a casa o se la bolletta della luce é alta, basta che tu sia felice."
Egli annuí di nuovo per poi abbracciami di nuovo.
"Se esco presto domani giochiamo a quel nuovo gioco appena uscito?" Proposi.
"Non vedo l'ora." Affermò.

Haikyuu || Kenma Kozume x Reader ONESHOTSजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें