Capitolo 7

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Sasha POV



Apro gli occhi per un momento mi guardo intorno confusa, non riconoscendo la stanza dove mi sono risvegliata. Ma la mia confusione viene presto spazzata via dalla voce maschile accanto a me.

- Buongiorno, coniglietto. Come ti senti stamattina? -

Mi volto di scatto, gli occhi sgranati ad incontrare lo sguardo dell'uomo mezzo nudo nel letto, a pochi centimetri da me. Con un gemito, mi tiro indietro sino quasi a cadere dal letto.

- Buo....buongiorno- Mormoro abbassando immediatamente lo sguardo.

- Sempre pronta a fuggire eh? Ci lavoreremo, non temere. Nel frattempo, proporrei di fare una doccia veloce per poi fare colazione. –

Annuisco velocemente, per poi vederlo scostare le coperte e dirigersi verso il bagno.

Abbasso immediatamente lo sguardo.

- Puoi vedere, non mi offendo- Mormora divertito.

Arrossisco, seguitando a tenere lo sguardo fisso sulle mie mani come se ne andasse della mia vita. E forse è così.

- Hai quindici minuti, coniglietto. Io mi sbrigherei se fossi in te – Mormora fermandosi sulla soglia del bagno, prima di scomparire al suo interno.

Non me lo faccio ripetere due volte. Scosto le coperte e mi sbrigo ad uscire dalla stanza il più in fretta possibile, rifugiandomi nella mia. Mi infilo nella doccia, rimanendoci il più a lungo possibile, ma persino io so che non posso rimanervi per sempre. Esco, avvolgendomi in un asciugamano. Lo specchio in camera che rimanda la mia immagine, coglie la mia attenzione. Mi fermo, osservando la ragazza pallida, denutrita, con lividi su tutto il corpo più o meno violacei, a cui si aggiunge il livido sulla guancia. I capelli biondi ricadono sulla schiena privi di vita, incorniciando un volto dai lineamenti delicati, su cui la fanno da padrone due grandi occhi azzurri privi di vita. Eppure, li ricordo questi stessi occhi scintillare ogni volta che scendevamo la scaletta dell'aereo che ci aveva portato in un nuovo paese. Una nuova avventura, un nuovo mondo da scoprire. Dove è finita la ragazzina che sognava di diventare un'archeologa, una pianista, un genio dell'informatica? La stessa ragazzina che voleva diventare un politico, la prima donna Presidente nella storia.

Sospiro, serrando le labbra. Non esiste più. L'hanno uccisa tanto tempo fa. È morta in una camera di un bordello, violata ripetutamente e strappata della sua innocenza nel modo più crudele. Quella ragazzina non farà mai più ritorno e non sono sicura di sentirne la mancanza. Era una stupida, debole, ingenua ragazzina che credeva che il mondo fosse un posto sicuro dove camminare. Ma mentre pianificava la sua stupida vita, ciò che avrebbe fatto, le cose che avrebbe visto, come se le spettasse di diritto, il destino aveva in serbo per lei tutt'altro.

Serro i pugni, fulminando la fragile creatura che mi restituisce lo sguardo dallo specchio.

È tutta colpa sua. Di quella stupida ragazzina che non è stata capace di intuire il pericolo quando se lo è trovato difronte. Non ha visto i lupi travestiti d'agnello se non quando era ormai troppo tardi. Se fosse fuggita quel giorno, tutto ciò che ho subito non sarebbe accaduto.

Chiudo gli occhi, prendendo un profondo respiro. Poi un altro e un altro ancora. Quando li riapro sono animata da una nuova determinazione.

Torno in bagno ed inizio a frugare nei cassetti, sino a quando non trovo ciò che cerco.

Delle forbici.

Le afferro, osservando quanto sono taglienti. Basterebbe così poco....e non sarebbe neanche doloroso. Perderei lentamente conoscenza, cadrei in un oblio dove nessuno potrebbe più farmi del male e finalmente sarei libera.

The Devil's Angel (mafia series 6) Completa.Where stories live. Discover now