Capitolo 50

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Sasha POV.


Osservo l'uomo che è stato la causa di tutto il dolore che io e la mia famiglia abbiamo provato in questi anni; l'uomo responsabile della perdita della mia innocenza sia fisica che mentale. Soprattutto mentale, perché una bambina di dodici anni certe cose non le deve neanche sapere, figuriamoci mettere in pratica. È per causa sua e delle sue depravazioni che ho tentato il suicidio, che ho pregato di morire ogni giorno, chiusa in quel buco, incatenata al letto come un animale, in attesa che lui arrivasse. Ed ora dopo tutti questi anni ho finalmente la possibilità di vederlo in volto. Di vedere il volto dell'uomo che con tanta serenità ha ucciso la bambina che ero, insieme alla donna che sarei potuta diventare.

Sospiro, stringendomi le braccia attorno al petto in un gesto di auto conforto che è ormai un'abitudine. Nessuno in quel bordello mi ha mai confortato, ma non per crudeltà, semplicemente perché ognuna delle donne rinchiuse insieme a me in quel dannato ambiente corrotto, aveva il suo inferno personale da combattere. Non c'è tempo per la pietà o la compassione o la fraternità tra donne in questi posti. L'unico pensiero che ti accompagna dalla mattina quando ti alzi alla sera quando vai a letto è SOPRAVVIVERE. Anche solo un altro giorno. E quando non sei più in grado di sopportare, i tuoi pensieri diventano cupi e invece di sopravvivere speri, ogni volta che chiudi gli occhi, che sia l'ultima volta e che la mattina non ti risveglierai più in quell'inferno creato per il piacere degli uomini.

- Non sei sola in questa battaglia, coniglietto. Ci sono io con te. La supereremo insieme- Mormora al mio orecchio una voce ben nota, attirandomi contro un petto muscoloso e solido.

Casa.

Annuisco, chiudendo gli occhi e assaporando la sicurezza che quelle braccia mi offrono, che il suo corpo creato per uccidere è invece la mia ancora di salvezza.

- Io dico che deve soffrire il più possibile- Dichiara Vito, le mani strette a pugno, uno sguardo omicida, riscuotendomi dai miei pensieri.

- Possiamo sempre tagliarlo a fette, un pezzo dopo l'altro. Direi di iniziare da quello che con cui sembra ragionare, il suo piccolo, flaccido, membro-

- Che ne sai che è piccolo e flaccido? - Domanda Gabriel guardando la moglie.

- Mi si è spalmato addosso. Mio Dio quell'uomo si eccita al solo pensiero della violenza! Senza quella il suo flaccido, piccolo membro non prende vita-

- Sasha? – Domanda Sebastian a conferma di ciò che ha detto Ginevra.

Mi mordo le labbra, annuendo.

- Si eccita solo se sottomette una donna. Se la picchia, la rende assoggettata ai suoi voleri, allora e solo allora si eccita. E più sono piccole più gli piacciono-

- Ok, ho la soluzione, definitiva. Castriamolo, vado a prendere un coltello. Affilato. Dichiara Ginevra un lampo omicida nello sguardo, facendo l'atto di uscire dalla stanza.

- Ferma- Ordina Gabriel afferrandola per un braccio e impedendole di uscire.

- Hai sentito che cosa ha detto?! Più sono piccole più si eccita! Ho due figli por Dios! Non permetterò a quella feccia di respirare la loro stessa aria! -

- E quale sarebbe la tua soluzione? Inchiodarlo ad una croce con il suo membro in bocca come hai fatto con chi ha tentato di uccidermi? -

- No, quello l'ho graziato facendolo drogare prima di renderlo orfano del suo membro a lui lo castro da sveglio e lo inchiodo alla croce con le mie stesse mani! -

- Rinfodera gli artigli cognata. Quello tutti sembrate dimenticare è che qui c'è un'unica vittima, Sasha. È a lei che ha rovinato la vita, sono stati i suoi genitori a morire per quel pazzo ed è stata lei ad essere violentata ripetutamente da animali privi di scrupoli. Quindi dovrebbe essere lei l'unica a decidere cosa fare di quel mostro – Interviene Juliana.

The Devil's Angel (mafia series 6) Completa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora