Capitolo 8

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Sasha POV.


Osservo il contratto che Esmeralda mi ha portato questa mattina e che ho letto e riletto almeno una decina di volte prima di apporre la mia firma. Come un pezzo di carta possa essere così minaccioso non è dato da comprendere, ma in questo momento sembra più pericoloso di un serpente a sonagli.

Sospiro, guardandomi un'ultima volta allo specchio. Ieri sono arrivati i "vestiti" o meglio un interro guardaroba che ho potuto scegliere dal vivo. Eh, sì, la proprietaria della boutique è venuta di persona con alcune assistenti presentandomi i capi che erano il must have della stagione. Esmeralda mi ha fatto comperare più abiti di quanti una persona possa indossare in una vita, ma a detta sua, sono anche pochi. Per una che ha passato gli ultimi sei anni mezza nuda è difficile da capire.

Osservo l'abito verde coprire il mio corpo, lasciando scoperte le spalle, ma arrivando sino ai piedi. Immagino che sia un compromesso anche questo, oltre che ad un miglioramento, visto che non sono a mio agio con il mio corpo e che se potessi indosserei un burqa integrale in modo che neanche un lembo del mio corpo possa essere in mostra. Ma non è possibile, non con Esmeralda che con dolce insistenza seguita a tirarmi fuori dal guscio che mi ero costruita. Dolce insistenza è la parola d'ordine di questa famiglia.

Scuoto il capo, prendendo il contratto e con un ultimo respiro profondo, uscire dalla mia stanza.

- Il signor Delgado? - Domando ad una cameriera.

- È in palestra, signorina-

Palestra? Ricordo vagamente che me ne aveva accennato durante il nostro giro per la casa, ma ero talmente in ansia per la sua vicinanza che ho prestato poca attenzione.

- Dove si trova la palestra? –

- Deve andare al piano terra, girare a destra e proseguire dritto. È la seconda porta a sinistra che incontra –

- Grazie- Mormoro seguendo le indicazioni Davanti alla porta che mi separa dal mio destino o meglio, da colui che lo detiene, mi blocco.

È la decisione giusta? Beh, non è che ne abbia altre, con quel pazzo psicopatico che mi dà la caccia.

Prendendo coraggio apro la porta, entrando in quella che è a tutti gli effetti una palestra attrezzata. Il mio sguardo vaga per la stanza sino a quando non si posa sull'uomo che sta prendendo a pugni un sacco da boxe attaccato al soffitto. È a torso nudo e i pantaloncini mettono in risalto i glutei scolpiti e le lunghe gambe muscolose, dove sulla caviglia è tatuato un simbolo tribale. I muscoli che guizzano ad ogni colpo brillano di sudore, mostrando la loro letalità. Un solo pugno di quest'uomo può uccidermi ancora prima che me ne accorga.

- Ti piace quello che vedi? Se vuoi puoi toccare –

Sgrano gli occhi, arrossendo sino alla radice dei capelli, tornando al presente. Incontro il suo sguardo divertito e scuoto il capo.

- No? –

Scuoto il capo, fermamente.

- No, non ti piace quello che vedi o no non vuoi toccare? –

Si può andare più a fuoco di così? Perché si diverte a tormentarmi?

- Ah, bambina, come faremo a far credere al mondo che siamo felicemente sposati se arrossisci al solo guardarmi? –

Mi mordo le labbra.

Si toglie i mezzi guanti, gettandoli su una panca per addominali, avvicinandosi.

Sembra una grossa tigre soddisfatta. Più una pantera. Agile, scattante, letale.

The Devil's Angel (mafia series 6) Completa.Where stories live. Discover now