Capitolo 13

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Sasha POV.


L'alba è sorta da poco quando la macchina si ferma davanti al possente jet presso la pista di atterraggio poco lontano dalla villa. La notte appena trascorsa non è stata diversa dalle altre, se non fosse per i miei incubi. Non so perché, ma ho rivissuto le violenze inflittemi e mi sono risvegliata urlando. Il fatto che non mi abbia gettata dal letto, ma che si sia alzato per farmi una camomilla in piena notte, mi ha lasciato senza parole.

Chi è quest'uomo così potente da terrorizzare tutti, ma che con me mostra una infinita pazienza? Che cosa vuole veramente? E? un modo per ottenere la mia fiducia?.

- Qualcuno è perso nei propri pensieri. Voglia di condividerli? –

Sollevo gli occhi di scatto, incontrando il suo sguardo attento.

Scuoto la testa.

In tanto la macchina si ferma davanti alle scalette del jet.

- Entro sera saremo a casa pronti ad iniziare una nuova vita. Non hai nulla di cui temere d'ora in avanti-

Annuisco, anche se la parola "casa" per me non ha più significato. Non ho più una "casa", non ho mai avuto un luogo da chiamare a questo modo, ma solo una serie infinita di camere di albergo, tutte simili, tutte concepite per il massimo confort di chi vi dorme, ma nessuna di loro è casa.

L'autista apre la portiera e Sebastian esce per primo, per poi voltarsi e porgermi la mano.

La prendo, uscendo a mia volta.

Una mano dietro la mia schiena mi conduce verso la scaletta che conduce all'interno del jet, dove una volta all'interno, una hostess ci dà il benvenuto, sorridendo.

- Benvenuti a bordo. Posso farvi portare qualche cosa? –

Mi indirizza verso due poltrone dall'aria comoda, di pelle avana che, come il resto degli interni grida, lusso e soldi.

- No, grazie – Dichiara indicandomi il sedile accanto al finestrino.

VI prendo posto, mentre lui prende posto davanti a me.

Il portellone viene chiuso e veniamo invitati ad allacciare le cinture di sicurezza. Il jet prende quota e ben presto il mio sguardo si posa sull'isola che questa mattina, avvolta nella nebbia dell'alba sembra un paesaggio da favola. È un gioiello incantato nel mezzo dell'Oceano, dove nessuno può arrivare, da mare o in volo, senza che nessuno lo noti. Un paradiso in cui vige la no fly zone, quindi nessun giornalista può arrivare a scattare foto e non ci sono altre isole vicino dove poter scattarle. Un paradiso di privacy e sicurezza.

Sarebbe piaciuto alla mamma.

Sgrano gli occhi quando un pensiero mi attraversa la mente. Un pensiero che solo ora dopo sei anni riesco a formulare a voce alta.

- Dove sono seppelliti i miei genitori? – Chiedo, voltandomi ad incontrare il suo sguardo.

Solleva lo sguardo dal portatile, che non mi ero accorta aveva tirato fuori, sospirando.

- Non lo sappiamo-

Aggrotto la fronte.

- In che senso? Qualcuno avrà pure pagato per il loro funerale? Era una concertista famosa, ci saranno stati dei funerali importanti, con le persone che hanno lavorato con lei e che le volevano bene. Tutte meno che io-

- Non sono mai stati ritrovati i corpi-

Sgrano gli occhi.

- Non è possibile. È stato un incidente d'auto, come è possibile che non siano stati ritrovati i loro corpi? -

The Devil's Angel (mafia series 6) Completa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora