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Jisung's pov

Alla fine, riuscimmo a prendere l'autobus in tempo e in meno di venti minuti arrivammo a casa mia.
Inserii la password e aprii la porta  facendo entrare prima Minho.
Le luci erano spente e tutto era rimasto come l'avevo lasciato e ciò significava che i miei genitori erano ancora al lavoro.
《 Io ordino la pizza, tu vai a farti una doccia 》 Gli dissi, ma lui sembrava non voler muovere un muscolo.
《 Dove è il bagno? 》
《 Ah, giusto. Seguimi che ti accompagno 》Salimmo quindi le scale e appena raggiunsimo il primo piano gli indicai l'ultima porta, che era quella di camera mia.
《 Ecco qui, usa il mio bagno, perché gli altri due sono dei miei genitori e non vorrei dargli fastidio con il fatto che qualcun'altro ha usato il loro spazio 》Gli spiegai, accendendo l'acqua e lasciandogli un asciugamano, grande e blu, sul mobiletto affianco al lavandino.
《 Grazie, Hannie 》Mi ringraziò entrando e chiudendo la porta
《 Prego 》

Me ne tornai in cucina e composi il numero della mia pizzeria di fiducia.
Ero pronto a schiacciare il tasto per avviare la chiamata, ma poi mi ricordai che non sapevo che pizza voleva.

                           
Corsi velocemente verso la stanza in cui, ora, si trovava Minho.
L'acqua ancora andava e ciò significava che si stava ancora lavando. Al solo pensiero che lui fosse lì, nel mio box doccia, completamente nudo mi fece tornare quell'emozione.
Farfalle che volavano per il mio stomaco, sudorazione ed uno strano desiderio, che se avessi decifrato, me lo sarei tolta dai coglioni.
Ma, da persona saggia che sono, bussai delicatamente alla porta, non ricevendo nessuna risposta.
《 Minho? 》
《 Entra! 》 Mi richiamò lui dall'interno della stanzetta.
Non ers mia intenzione entrare, ma la mia mente me lo fece fare ugualmente.
Aprii la porta delicatamente, ringraziando il signore che le pareti del box doccia fossero chiuse e oscurate dal vapore.
《 Ti serve qualcosa? 》Chiese lui sporgendosi, solo con il busto, fuori dalla cabina e lasciando che i miei occhi si posassero su quei pochi lineamenti in brlla vista. Se non ho tirato un porcone mentale ora, allora non ero io. Era così straordinariamente perfetto. Aveva due braccia toniche e dulle quali si intravvedevano le vene, delle spalle massicce, sulle quali mi ero degnato di piangere, dei pettorali e degli addominali così ben definiti che tutti, se ne avessero avuto l'occasione, avrebbero toccato.
《 Ci sei? 》 Mi domandò, notando palesemente il mio scanner sul suo busto.
《 Ah, s-sì! Volevo chiederti che pizza volevi... 》
《 Va bene la diavola 》 Io annuii e uscii da quel posto, prima che la mia mente, ormai perversa, agisse in modo inadeguato.

Dopo aver chiamato il locale e aver ordinato mi misi a preparare la tavola per me e il mio compagno.

Stavo posando i piatti, quando un escalmazione da parte di Minho mi fece allarmare.
《 Che ha combinato mo questo?》 Mi affrettai a risalire le scale e spalancare la porta del bagno senza bussare. Penso che dio mi avrebbe punito, se avessi detto altri insulti potenti, ma come potevo contenermi?
《 Hannie, mi porti la mia sacca? Ho lasciato il mio cambio lì 》 Come faceva a essere così calmo quando io, Han Jisung, stavo letteralmente fissando tutto di lui!? Santezza morale, potevo ritenermi  un'acchiappa manzi freschi freschi.
In tutto ciò, feci come richiesto e gli portai la sua sacca nera della Nike.
Devo dire, che solo nel passargliela il mio corpo ebbe una reazione indesiderata, che non passò innoservata a quel corvino divinamente fregno.

I don't hate you // Han Jisung x Lee MinhoWhere stories live. Discover now