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La notizia si sparse velocemente e tra pianti e tristezze, la giornata scolastica finì malamente.
Meno un giorno alla mia partenza, eh?
Domani avrei portato a Minho un piccolo portachiavi a forma di gatto, cercando di farmi perdonare per avergli inflitto dolore e sperando che lui lo accettasse e lo custodisse con cura.

Mentre preparavo il pacchettino, color verde acqua, mio padre bussò alla mia porta.

" Avanti " Lui non se lo fece ripetere una seconda volta ed entrò.

" Ehy, figliolo " Mi salutò con voce triste.

" Ciao " Lo salutai, concludendo il fiocco del regalo.

" Come stai? "

" Secondo te? Pensi che io stia bene all'idea che devo abbandonare questa vita e costruirne una nuova? "

" Mi dispiace, figliolo "

" Ormai hai prenotato tutto, no? Cosa serve scusarsi, il danno è fatto "

" Lo so... ma purtroppo, il danno non è ancora finito... " Io lo guardai, aspettando una risposta.

" Che intendi? "

" Domani ti teniamo a casa per concludere il trasloco " Ed ecco che un altro colpo mi venne addosso

" Ma io non ho salutato per bene nessuno! " Gli urlai contro infuriato.

" Mi dispiace... ma ci devi aiutare "

" Potevi dirmelo prima!? Così avrei salutato tutti e avrei risolto con Minho!? "

" Hai litigato con lui? "

" Sì, per colpa vostra! Lui pensa che lo voglia abbandonare e chiudere tutto! Domani io volevo chiarire e dargli un pensierino e invece, voi sempre in mezzo ai piedi a rovinarmi i piani! "

" Mi dispiace davvero, figl- "

" Ti prego, lasciami solo! Non voglio sentire ne te ne la mamma fino a domani! " Ordinai stendendomi a letto e dandogli le spalle per nascondere il mio viso rigato da quelle goccioline salate.
Lui non disse niente, si alzò e uscì dalla mia camera, chiudendo piano la porta.

" Diamine! " Esclamai tirando una serie di pugni sul cuscino.
Come avrei fatto se non avrei chiarito con Minho entro dopodomani? Mi avrebbe lasciato? Mi avrebbe bloccato? Avremmo chiuso i rapporti per sempre? Che casino.

Idea! Pensai prendendo il telefono e facendo partire una chiamata. L'avrei chiamato e gli avrei spiegato tutto così.

Il telefono squillava ma lui non rispondeva e io stavo iniziando a farmi di quelle paranoie che mi avrebbero portato ad avere un ennesimo attacco di panico.

Dai, dai, dai! Minho ti prego rispondi, cazzo

" pronto? "

Cazzo sì! Ha risposto!

" Min! Sono io Jisung! " Esclamai dalla felicità di avere una possibilità.

" Sì, lo so. Che vuoi? "

" Minho, ti prego non essere così distaccato "

" Come dovrei essere, allora? Felice che te ne vai? "

" No, Min... ma non risolvi niente ignorandomi, ci stai male sia tu che io "

" Ci sei domani? " Oh merda, mo' chi gli spiegava che non ci sarei stato?

" No "

" Cazzo! " Urlò lui provocando un tonfo.

" Minh- "

" Che cazzo farò senza di te!? Che cazzo farò senza il mio Jisung perché te ne vai? Rimani con me, ti supplico cazzo ti supplico " Mi spezzava il cuore sentirlo così, era palese che stesse piangendo e stesse male e il fatto che io non potessi stargli vicino mi faceva venire voglia di stringerlo così forte da non lasciargli via di fuga.

" Minho ti prego, n-non piangere mi dispiace tantissimo per tutto, perdonami "

" Non mi lasciare Hannie, per favore ti sto supplicando "

" Io voglio rimanere Min, ma non posso, capisci che è necessario? Se riesci, vieni a salutarmi in aeroporto almeno questo "

" Non puoi proprio venire domani? Nemmeno per dieci minuti? "

" No "

" A che ora hai l'aereo? Verrò anche prima se è possibile! Dimmi solo quando devo essere lì e io ci sarò "

" Alle 19 mi imbarco, se riesci presentati alle 18.50 "

" Perché così tardi? "

" Non riuscirei a sopportare di doverti lasciare dopo aver passato mezz'ora insieme, per favore facciamo così.. "

" Lo farò, Hannie "

Troppa tristezza si fece strada dentro di me e ciò mi portò a chiudergli la chiamata in faccia, senza augurargli la buonanotte. L'addio era vicino e io lo dovevo capire.

I don't hate you // Han Jisung x Lee MinhoWhere stories live. Discover now