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Ora sì, che la faccenda si era fatta tosta.

Tra meno di due giorni, mi sarei trasferito in un paese che solo i miei genitori conoscevano e io non potevo oppormi.
Capivo che loro dovevano lavorare per tenere in vita tutti e tre, ma come avrei fatto?
Lì non avevo nessuno che conoscessi, tranne i parenti stretti.
Una nuova scuola, significava avere una nuova vita, che avrei dovuto costruire con le mie mani. Non dico che non c'è l'avrei fatta, anzi, non avevo problemi a socializzare, ma non sarebbe stata completa la mia costruzione a causa della mancanza di Minho.
Lui era il pezzo forte, non potevo continuare senza di lui.

Con poca voglia, andai a scuola, pronto per dare la notizia a tutti.
L'avrei data oggi, in modo tale che, in caso che qualcuno fosse stato assente domani, l'avrei potuto salutare oggi.
Ma ora che ci pensavo, come avrei fatto con Minho? Lui era a casa con la febbre, non sarebbe di sicuro venuto a scuola per almeno tre giorni se non di più.
Non potevo andarmene senza dargli un addio, dopotutto era il mio ragazzo.

Mentre camminavo, non mi accorsi nemmeno che stavo andando a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno.

" Ahia! " Dissi, strofinando il braccio e alzando lo sguardo, prendendo un infarto alla vista di chi avevo davanti.

" Minho!? Ma che ci fai qui!? Torna a casa che hai la febbre! " Gli ordinai.

" Toccami la fronte, non ho più la febbre " Io feci come detto e in effetti, era normale la sua temperatura.

" Ma come è possibile, che organismo hai? "

" Non ne ho la più pallida idea, ma di sicuro uno ottimo " Affermò, sorridendomi dolcemente come solo lui sapeva fare.
Avrei dovuto dirglielo ora o magari più tardi? Forse farlo ora sarebbe stato meglio per entrambi, in modo che avremmo potuto passare più tempo insieme.

" Minho, possiamo andare in caffetteria? "

" Mh? Perché? Non hai fatto colazione? "

" Non proprio, ero di fretta. In più ti dovrei dire una cosa " Dissi serio.

" Sei un po' strano, ma va bene " Rispose prendendomi la mano e facendomi camminare al suo passo veloce.

In men che non si dica, ci trovammo seduti ai tavolini azzurrini, che davano un tocco di colore alla caffetteria. I nostri ordini ci erano già stati serviti e come al solito erano una cheesecake per me e un caffè per Minho.

" Beh, che mi dovevi dire? " Cominciò lui, notando il mio essere teso.
Ero con le idee poco chiare, sarebbe stato davvero il momento giusto? Avrei dovuto fare un giro di parole o andare dritto al punto?

" Mi trasferisco in Malaysia tra due giorni " Dissi di punto in bianco guardando la mia fetta di torta per paura di vedere la sua reazione.

" Eh? Mi lasci così!? " Lo sapevo che si sarebbe arrabbiato.

" Non è stata una mia decisione, l'hanno deciso i miei! "

" Maledizione! " Affermò battendo i pugni sul tavolo attirando l'attenzione di alcuni studenti.

"  Minho, calmati, ti prego " Lo pregai a testa bassa con la vista offuscata dalle lacrime che stavano per sgorgare dai miei occhi.

" Calmati? La fai così semplice Han!? "  Era in preda alla furia e sapevo che era meglio cercare di dargli ragione, ma qua non c'era nessuna ragione da dare, il fatto era semplice. Io me ne sarei andato. Ma a quanto pare lui non lo accettava e il gesto che fece dopo non me lo sarei mai aspettato.
Con una mano mi prese di forza il collo, costringendomi a voltarmi verso di lui.

" M-minho! Ti prego calmati! " Cercai di convincerlo a moderare i suoi scatti.

" Proprio ora mi devi abbandonare!? Ora che siamo riusciti a stare in pace tra noi!? " La sua faccia mostrava tutto. Era così arrabbiato e triste allo stesso tempo che le lacrime vollero uscire anche dai suoi bulbi oculari indebolendolo incredibilmente.

" Minho... Troviamo un modo per mantenere tutto attivo... "

" No! Non c'è nessun modo! Se vuoi andartene vattene! " Disse prendendo la sua roba e alzandosi, pronto per uscire dal bar.

" Ti ho già detto che è volere dei miei genitori, Minho! Io non voglio andarmene! " Inutile, mi aveva ignorato ed era uscito senza salutare.
Complimenti a me, il mio piano era fallito miseramente.

I don't hate you // Han Jisung x Lee MinhoWhere stories live. Discover now