5.2 CHE CI FAI QUA?!

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Furono delle risate familiari che mi svegliarono la mattina seguente. In un primo momento, ancora mezza assonnata, credetti che fossero di mia madre e di mio padre. Il mio cuore si riempì di gioia immensa pensando che ci avesse raggiunte e che tutto quell'incubo fosse finito. Mi precipitai giù per le scale con addosso ancora il pigiama di flanella. Ero sicura che quella voce divertita che sentivo fosse la sua.

Finalmente, ha mollato quella studentella ed è tornato da noi! Pensai raggiante.

Mi bloccai però, come se fossi stata colpita da un potente pugno nello stomaco, non appena intravidi le sembianze dell'uomo che stava in salotto con mia madre. Non erano certo di mio padre. Ben stava davanti a lei e rideva come un matto, mentre mia madre imitava qualcuno in modo buffo e ridicolo. Con il cuore pesante, mi nascosi nell'ombra dello scalino, fissandoli. Osservavo con attenzione i loro gesti, catturando ogni piccolo dettaglio nel disperato tentativo di capire cosa stesse accadendo. Le loro espressioni e il modo in cui si guardavano l'uno con l'altra erano oggetto della mia morbosa attenzione. Sapevo di sbagliare anche solo a pensare di giudicarla dopo tutto quello che aveva passato per colpa di mio padre. Però, la mia ferita era troppo fresca per non sperare in un suo ritorno. Per non sognare la mia famiglia riunita e per me, quella scenetta con Ben, fu una dolorosa pugnalata.

Le loro risate riempivano l'aria e si intrecciavano in un suono armonioso. Ben aveva un sorriso contagioso e mia madre sembrava molto a suo agio in sua compagnia. Notai come si scambiassero sguardi compiaciuti, con un'intonazione di familiarità che, ai miei occhi, andava oltre una semplice amicizia appena nata.

I loro gesti erano dolci e familiari, Ben toccava affettuoso la spalla di mia madre e lei ricambiava con un leggero accenno di affetto. Era un tipo di contatto che non avevo mai visto tra i miei genitori. Non potevo negare che c'era un'energia speciale tra loro, qualcosa che trascendeva l'amicizia e che non riuscivo ancora a comprendere appieno.

Mi sentii travolta da un turbine di emozioni contrastanti. La delusione si mescolava con la curiosità, mentre cercavo frenetica di decifrare i segreti di quegli atteggiamenti. Mi chiesi se avessi perso qualcosa di importante durante la mia fuga notturna, se avessi lasciato che una parte importante della mia vita scivolasse via senza accorgermene.

Alaska, Amore & Orsi MannariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora