10.2. AL PORTO DI ICY STRAIT

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Ero molto scettica e perplessa, ero dell'idea che ci stessero allegramente prendendo per i fondelli. Entrambi, non solo io. Avevano davanti due ragazzini e volevano divertirsi un po' prima di prendere il largo in mare.

«Ma si tratta solo di una leggenda.» Puntualizzò Ethan. «Non possiamo prendere sul serio queste storie. Io voglio sapere qualcosa di concreto e reale.»

L'anziano pescatore annuì, ma il suo sguardo tradiva una leggera inquietudine.

«È vero, molti considerano questa leggenda solo una storia inventata per spaventare i bambini. Tuttavia, in momenti come questi, quando accade qualcosa di misterioso che spaventa si torna a parlare di questa storia. Alcuni potrebbero, alla fine, anche iniziare a credere che ci sia qualcosa o qualcuno dietro a questi attacchi. Gli orsi mannari potrebbero essere solo un'interpretazione sbagliata di ciò che sta accadendo, ma non possiamo escludere del tutto la possibilità di una minaccia soprannaturale.»

Esasperata, pensai che Ethan stesse dando troppa importanza a quell'anziano pescatore eccentrico. Era evidente che avesse qualche rotella fuori posto e che la sua mente fosse avvolta da strane leggende e superstizioni.

Mentre parlavano, notai che gli altri uomini di mare si stavano lentamente allontanando. L'ultimo, prima di voltarci le spalle, prese strattonando il vecchio e lo portò via con sé. L'anziano oppose una debole resistenza, ma li seguì interrompendo bruscamente la conversazione.

Non salutarono neppure. Rimanemmo in silenzio a guardarli. Ero sconcertata davanti a quello strano comportamento.

«Tutto questo è inquietante.» Commentai dopo un paio di minuti di assoluto mutismo. «Non solo quello che sta accadendo, la leggenda, ma anche l'atteggiamento dei pescatori.»

«Conoscendo la gente dell'Alaska, è già tanto se si sono fermati a scambiare due parole e che non ci abbiano sparato contro.» Commentò Ethan con tono asciutto.

Osservai il suo volto pensieroso e l'espressione poco desiderosa di parlare.

Nonostante ciò, lo vidi avvicinarsi risoluto a una bancherella di esche e ami. Aspettò un istante e quando fu sicuro di avere su di sé l'attenzione della signora che gestiva la postazione, lo sentii chiedere se conoscesse qualche lupo di mare della zona esperto di storie e leggende del luogo.

«Sa siamo due appassionati, noi.» Lo sentii concludere con un sorriso accattivante tatuato sulle labbra.

La donna gli chiese: «E non compri nulla?»

«Certo, voglio una confezione da sei di salmon lures.» Rispose lui.

«Costa $10. Vuoi altro?»

«Sì, il nome dell'esperto in leggende.» Rispose Ethan mettendole i soldi nella mano.

«C'è Samuel Anderson. È un vecchio pescatore che vive isolato nella foresta. Ha una barca, vecchia quanto lui, con cui esce ogni tanto a pescare. Dicono che conosce i segreti e le leggende dell'Alaska meglio di chiunque altro. Per me è solo un vecchio pazzo furioso.»

«Come lo posso raggiungere?»

«Mah, prova a venire qua al porto al tramonto. Di solito, se è in zona, lo trovi lì a sistemare le sue reti e a prepararsi per la pesca del giorno dopo. Oppure puoi andare direttamente a casa sua nel bosco, lato ovest. È l'unica catapecchia in quella zona. Ma ti avverto, non è facile avvicinarsi a lui. È schivo e si tiene lontano dalla gente. Forse, potresti tentare di fargli delle domande sulla pesca per rompere il ghiaccio. Non saprei, ma non aspettarti di incontrare un nonnetto cordiale.»

«La ringrazio, buona giornata.» Le disse Ethan allontanandosi. Appena fummo fuori dalla portata del suo udito, lo tempestai di domande.

«E quindi? Non possiamo fare altro che tornarcene a casa e venire al porto al tramonto?»

Alaska, Amore & Orsi MannariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora