cap IV Ferrari 488

429 16 2
                                    

Mi sedetti rannicchiata sui gradini del porticato di casa mia. Era tardi e avevo paura che qualcuno mi vedesse.

Dovetti aspettare veramente poco, dopo tre minuti contati Charles era già lì.

"Mon chéri, tutto ok? Che hai fatto in viso?"

"Potrebbe andare meglio, sono caduta". Charles mi guardò con occhi dolci, sapeva che non era la verità.

"Dai sali in macchina ti porto a casa mia"

Tentai di alzarmi ma le gambe erano doloranti.

"Vuoi una mano?" chiese lui. Annuii.

Gli tesi il braccio sbagliato, quello della cinta. Lui lo afferrò, ma io lo ritrassi subito.

"Cécile..." Charles aveva capito tutto

"Lo so Charles sono una deficiente, mi ha picchiato mezz'ora là dentro e io non mi sono nemmeno difesa"

"Cavolo, lo sapevo che non ti dovevo riportare qua" disse lui con le mani nei capelli.

"Charles mi dispiace" dissi, scoppiai a piangere.

"Chéri, ma ti dispiace di cosa? Dovevi chiamarmi molto prima, anzi non dovevo proprio riportarti a casa".

Mi guardava con occhi dolci, Josh non mi aveva mai guardato in quel modo.

"Dai su, andiamo a casa" disse infine. Mi mise un braccio sotto le ginocchia, uno sulla schiena e mi sollevò. Mi rilassai, anche se in quella posizione mi facevano male i lividi della pancia. Infine mi appoggiò delicatamente sul sedile del passeggero e chiuse lo sportello, fece il giro della macchina, salì, mise in moto e partimmo.

Ti amo da qui a Maranello Onde histórias criam vida. Descubra agora