cap IX Nuove conoscenze

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Il circuito era vicino casa Leclerc.

Arrivati vicino ai tornelli dell'entrata nei paddock, Charles parcheggiò, prese una tesserina rossa e un cartellino vip per l'accesso ai box: "Passa questo al tornello e hai accesso a tutto quello che vuoi" disse lui mentre mi tendeva il cartellino, lo appesi al collo.

Charles stava per uscire dall'auto, quando lo bloccai dicendo: "Ci saranno le telecamere?"

"Penso proprio di sì Cécile, c'è qualche problema?"

"C'è un modo per non essere ripresi?"

"Tu stai dietro a me, tranquilla"

Uscimmo dalla macchina. Passò prima Charles al tornello con la tesserina rossa, probabilmente della scuderia, poi scannerizzai il codice a barre sul vip pass e... ero dentro.

Non mi sembrava vero, avevo sempre visto tutto ciò in televisione e sul telefono, mi pareva incredibile poter stare lì

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Non mi sembrava vero, avevo sempre visto tutto ciò in televisione e sul telefono, mi pareva incredibile poter stare lì.

"Vieni con me Cécile" disse Charles, mi misi dietro a lui, un po' nascosta, per fortuna era solo giovedì e non c'erano né tanti giornalisti né tanti fan, il percorso dall'accesso ai box fu rapido.

Capire dove entrare fu facile, un grande edificio rosso con il simbolo del cavallino rampante si stagliava davanti a noi, salimmo le scalette ed entrammo. Percorremmo velocemente un corridoio rosso che portava ai box. Prima di entrare nel box numero 16, Charles mi disse: "Aspetta un secondo qui". Entrò nel box e lo sentii parlare con i meccanici

"Ragazzi sta per entrare Cécile, vi ho già detto cosa le è successo, fate i bravi"

Apprezzai molto quello che Charles stava facendo per me, si era preoccupato tanto.

"Dai entra" disse poi, sbucando con la testa dal corridoio. Entrai nel box, mi sembrava tutto irreale.

C'era la monoposto numero 16 nel centro, un piccolo scaffale dove c'erano il casco e i guanti di Charles e altri oggetti. Una serie di tubi si collegavano alla macchina. I meccanici mi guardavano sorridendo, erano un po' inquietanti, ma stavano solo eseguendo gli ordini del capo Leclerc, Risposi col un altro sorriso.

Misi il muso fuori dal box, la vista dava su quella che Charles mi aveva detto chiamarsi pit lane: "Le monoposto entrano da lì e qui possono fare il pit stop". Era tutto molto emozionante.

Guardavo gli interni del box come un bambino in un negozio per giocattoli.

"Senti Cécile, abbiamo 45 minuti circa prima che inizino le mie interviste, ti va di conoscere gli altri piloti?"

"Certo!"

Uscimmo sulla pit lane ed entrammo nel box accanto a quello del monegasco, il numero 55.

Ancora interni rossi, era un altro box della Ferrari.

"Carlos!" chiamò Charles.

Un ragazzo dai capelli scuri si girò verso di noi: "Charles eccoti qua! Tu sei Cécile, giusto?" Mi tese la mano, la strinsi, "In carne ed ossa!" gli risposi.

Charles e Carlos parlavano delle interviste e della gara, io intanto mi guardavo intorno a bocca aperta.

Camminavamo sulla pit lane, ogni tanto i due Ferraristi salutavano qualche fan o qualche giornalista per una foto. Io indossavo il cappellino e gli occhiali, non mi preoccupavo tanto del fatto che le telecamere potessero riprendermi.

Arrivammo davanti a dei box arancioni, il numero 3 e il numero 4. Un ragazzo riccetto castano uscì subito a salutare Carlos, da quel che avevo capito in poche frasi di conversazione con Carlos e dalle scritte fuori dai box, era Lando Norris e correva per la McLaren. Dal box numero 3, uscì invece un altro ragazzo vestito di arancione, Daniel Ricciardo, di lui ne avevo già sentito parlare, aveva vinto il gran premio di Monaco nella stagione del 2018 in Red bull.

I piloti parlarono un po' tra di loro, c'era molta simpatia tra i quattro.

Poi Lando mi notò: "E lei chi è Leclerc? La tua nuova ragazza?". Mi feci subito rossa in viso, era questo quello che non volevo. Charles guardò malissimo il pilota McLaren, poi disse: "Vieni un secondo Lando, ti devo spiegare un paio di cose" i due si allontanarono.

"Scusalo, è un po' scemo" disse Daniel, risi e gli dissi e che era tutto ok.

Carlos, poi, salutò un altro pilota in spagnolo, mi girai, lui lo avevo riconosciuto. Fernando Alonso! Era uno dei piloti preferiti di mio padre. Non mi aspettavo corresse ancora!

"Comunque stai tranquilla, qui nessuno ti torcerà un capello, soprattutto se accanto a te hai Leclerc" disse Daniel con un grande sorriso. Non so chi gli avesse detto di me, ma ero contenta del fatto che Daniel si fosse preoccupato del mio stare tranquilla.

Charles tornò con Norris al seguito, che mi chiese subito scusa per quella battuta idiota, gli sorrisi e gli dissi che non faceva niente e che non lo poteva sapere.

Sainz e Alonso chiacchieravano in spagnolo, Charles parlava ora con un ragazzo in francese, Daniel mi disse che era Pierre Gasly, pilota francese, amico stretto di Charles.

Ricciardo, poi, salutò in lontananza quello che mi è parso di riconoscere come Sebastian Vettel, era cambiato molto dall'ultima volta che lo avevo visto nella sua Red bull, lo salutò anche Charles, ma sempre da lontano, entrambi erano suoi ex compagni di squadra, ma nessuno dei due aveva bei ricordi.

Charles controllo di nuovo l'orologio: "Cécile, tra cinque minuti devo andare alla redazione di Sky,  vieni con me?"

"Va bene" dissi, iniziammo a camminare.

Arrivammo davanti a un altro piccolo edificio con il logo di Sky. Entrammo. Dentro c'erano dei divanetti e una porta da cui uscì una donna bionda: "Eccoti Charles, ti stavamo aspettando!"

 Dentro c'erano dei divanetti e una porta da cui uscì una donna bionda: "Eccoti Charles, ti stavamo aspettando!"

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Il Ferrarista entrò nella porta e io mi misi ad aspettarlo sui divanetti.

Ti amo da qui a Maranello Where stories live. Discover now