Umberto 1.4

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«Abbassa le scapole e op, salto, giù e vai ancora!»

Ero in sala per finalizzare la mia coreografia per la puntata con le correzioni del maestro Alberto Montesso e il supporto morale del professionista Luca.

«Apri grande le braccia!»

La sua voce rimbombava per tutta la sala nonostante la musica a palla nelle casse.

« i blocchi, brigette blocca il movimento e poi Legalo assieme agli altri,non devo dirtelo sempre deve venire naturale!»

Cercai di essere attenta, di stendere le ginocchia, la tecnica era tutto e non potevo commettere errori, nonostante li stessi commentando già da un pezzo
«Stop, stop.!»

E solo quando non riuscì a sentire le note del bravo, mi fermai.

«Cosa c'è che non va?» Domandò il maestro.

«Cosa?»

«Non la stai facendo per niente bene, Brigitte.
Non fraintendere, a livello di tecnica è più che perfetto ma manca l'espressività, l'emozione!»

«L'emozione?» Domandai retoricamente prendendo fiato.

«Pensi troppo a stendere le gambe, la tecnica si è importante, ma cosa provi ballando questo pezzo?»

Non risposi, non ero in me.
Cosa mi trasmetteva quel pezzo?
Pensai al testo della canzone.

'Non c'è niente che non farei
Per sentire di nuovo la tua voce
A volte vorrei chiamarti, ma so che non ci sarai
Mi dispiace di averti incolpato per tutto quello che non potevo fare
E ho ferito me stesso ferendo te
Alcuni giorni mi sento distrutto dentro, ma non lo ammetto.
A volte vorrei solo nascondermi perché sei tu che mi manchi
Sai che è così difficile dire addio quando si arriva a questo.
Mi diresti che avevo torto?
Mi aiuteresti a capire?
Mi stai guardando dall'alto in basso?
Sei orgoglioso di quello che sono?'

«Facciamo così.
Lo rifai, senza pensare.
Fai vivere i tuoi movimenti, siamo solo noi.
Non mettere la tecnica ed emozionati»

Mi misi in posizione e aspettai le prime note del brano per esibirmi.

Ero solo io, in quel momento ballavano le mie emozioni.
La dura vita che avevo subito con sacrifici, dubitando delle mie capacità.
Privandomi dell'amore che meritavo, di un uomo che cullava le mie insicurezze.
L'unico amore che persi, era l'amor proprio.

I pianti Infiniti quotidiani dinanzi allo specchio non mancavano mai.
L'autosabotaggio era la prima portata giornaliera, la paura di non essere mai perfetta mi assistiva in ogni momento della mia vita.

Ma una vita facile non era nelle mie condizioni, ci lavoravo ma era tempo perso.
Vivevo per l'ossessione.

«alla faccia di ' facciamo la coreografia senza tecnica' » commentò luca, il professionista che andò a togliere la traccia del brano.

«Andava meglio?» Chiesi riprendo fiato, avvicinandomi al borsone per prendere la bottiglietta d'acqua.

«Così, brigette è perfetto.
Lasciati andare, le tue doti fanno venire fuori la tecnica, è inevitabile.»

«Quindi va bene?»

«Meglio di così non potevi fare, posso assicurarlo.»

«Possiamo riprovare?»

«Cosa?» Quasi urlò divertito.

«Non c'è niente da migliorare Brigitte»

«Ne è sicuro?»

«Credimi sulla parola.
Adesso ritorna in casetta e riposati, ne avrai bisogno per la puntata di domani.
Non fare il minimo sforzo»

«Praticamente ti sta dicendo di rimanere incollata nel letto e di muoverti solo se è strettamente necessario» aggiunse luca.

Annuì, presi la mia roba e salutai ringraziando per la lezione svolta.

Appena lasciai la sala, incontrai Dustin che si lamentava.

«Che è successo?»

«ho fatto male un passaggio, ho preso una storta e ho la caviglia gonfia...»

«Cavolo Dustin!ti fa male?»

«No, ma domani farò una visita per accertarmi che non sia niente di preoccupante»

«Ma domani c'è la puntata..»

«Già, lo so. Mi assenterò, anche se ho lavorato sodo per la mia coreografia.
Vorrà dire che il pubblico mi vedrà un altro giorno»

«Che gran dispiacere» ridacchiai

«Dai andiamo, ma questo te lo porto io !»Presi il suo borsone e ci dirigemmo in casetta.

«Brigette, mi fa male la caviglia non le braccia per portare il borsone»

«Ah! Quindi adesso lo ammetti che ti fa male»

«È più che altro fastidio, sai cosa potrebbe farmi stare meglio?» domandò avvicinandosi mentre caminammo.

«Sentiamo la stronzata che stai per sparare» continuammo a scherzare mentre varcammo la soglia di casa.

«Un bacino»

«Oh,ma quanto sei affettuoso!» lo abbracciai, era molto alto e lo definivo il mio gigante buono, poiché con un viso angelico come il suo raramente avrebbe potuto fare qualcosa di malvagio.

«Ma come sei carino!» mi alzai in punta di piedi e gli lasciai un bacio sulla guancia.

«Ragazzi! Abbiamo un ferito in casa!» lasciai le nostre effetti personali e andai verso il freezer per prendere del ghiaccio e una pomata.

E mentre andavano tutti da Dustin, gli feci segno di seguirmi in camera mia per mettergli la crema.

«Ma non dovremmo farlo in camera mia?»

«il nostro rapporto si basa sul cinquanta e cinquanta.
Ti metto la crema e il ghiaccio, ma sei tu quello che vieni da me.
Il paziente va dal medico, è sempre stato così »

«In realtà brigette è semplicemente pigra » sbucò Kumo e lo salutai con un cenno del capo.

«Dovresti farti una tisana rilassante sai? Così che il dolore non lo senti » consiglió

«Ma che razza di consiglio è tiziano?»

«Muta francesina, muta.
Ascoltami Dustin, adesso ti fai una bella doccia calda, ti fai mettere la pomata, nel memr bevi la tisana e vedrei che domani starai meglio »

«Io non sono Francese,sono nata in Italia!»

« nel tuo sangue scorre sangue francese! Non farmi salire il nazionalismo che è in me»

«Non sia mai che Kumo dovesse rovesciare la Francia per la sua amata patria»

Dustin ci lasciò, ascoltò i consigli di Kumo e si rinchiuse nel Bagno.

Per l'esasperazione, l'avrei fatto persino io.

«Ma questi consigli dove li hai presi?»

«Ahh,cara Brigitte dovresti sapere che io so tutto.
Chiedimi qualunque cosa e lo saprai»

«Sei un veggente adesso?»

«Semplicemente leggo l' oroscopo ogni mattina, che segno sei?»

«Ariete» risposi con fierezza.

«Seh, ciao» sbiancò in viso e si allontanò

«Tiziano!»

«Non parlarmi mai più!» e con una risata andò definitivamente via dalla mia stanza.

Mi stesi sul mio letto, chiudendomi fra le coperte pensando a ciò che mi era stato ordinato.
Era la prima volta nella mia vita, anche solo per dieci minuti

Che non ballavo..

N/A
Allora...sono perdonata?
Fatemi sapere con un commento come sta andando la storia, un vostro feedback fa sempre piacere.
Io adesso vi lascio, il sonno si sta facendo sentire dopo questa giornata pesante e vi auguro una buona notte.

A domani!

Atelofobia// Amici23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora