chapter 54

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Arrivammo a casa dopo l'intera giornata passata con i parenti di Umberto, ero esausta e volevo soltanto farmi un bagno per poi riposarmi.

"Sono stanchissima"

"E pensa che domani ci aspetteranno due ore e mezza in auto per raggiungere Roma."

"Dio, solo l'idea mi rende ancora più stanca di quanto non lo sia già."

Il ragazzo aprì la porta di casa e la prima cosa che feci era togliermi quei maledettissimi tacchi, la mamma di Umberto mi aveva prestato un paio di ciabatte comode per far riposare i miei piedi che chiedevano pietà dopo il pranzo.

"Sai che ho ancora fame? Vuoi qualcosa?"

"Ma sei pazzo? Non chiedermelo neanche! In questi due giorni tua madre e tua nonna mi hanno dato tutto il cibo che ho mangiato solitamente in ventitré anni, adesso me ne sento il doppio."

"Non sarai mai abituata a noi del Sud"

"Non è questo, ho un'alimentazione per la danza e dovresti averla anche tu!"

"Questa è la mia alimentazione infatti"

"Dio, mi sento una palla.. potrei rotolare da un momento all'altro" borbottai
Raggiunsi il bagno e senza pensarci due volte mi privai dei vestiti e mi lasciai cullare dall'acqua calda che scorreva tramite il getto della doccia.
Versai del bagnoschiuma sulla mia mano, Umberto era stato così premuroso da comprare appositamente quelli che utilizzavo solitamente.

Chiusi il getto d'acqua, avvolsi il mio corpo da un asciugamano pulito e frugai fra i vari cassetti in cerca dello struccante che avevo lasciato la sera prima nel bagno.
Mi maledii perché non avevo preso il pigiama e andai nella camera da letto in punta di piedi cercando di non lasciare una sgia di goccioline di acqua.

Umberto era di fronte allo specchio  mentre era concentrato sul piccolo tatuaggio che ci eravamo dedicati il primo giorno passato a Napoli assieme.

"Hai il fidanzato più bello del mondo"

"Cosa stai facendo?"

"Ho voglia di farmi un tatuaggio" confessò e mi avvicinai a lui per capire dove avesse intenzione di farselo.

"Un altro? Ne abbiamo fatto uno insieme due giorni fa!" Alzai il gomito.

Avevamo deciso di incidere il simbolo dell'onda del mare,  che ci legava.
Era una pazzia, mi ero lasciata convincere e non ero pentita.
Era piccolo e l'avrei coperto con il correttore e della cipria per le esibizioni.
Ma non era un problema.
Dopo una lunga riflessione, Umberto aveva pensato di tatuarsi un simbolo che ci poteva riunione, lui amava il mare e i miei occhi erano celesti e così, in un modo o nell'altro avevamo vita anche in un tatuaggio.

Appena lo dissi a Greta urlò 'e se vi lasciate?' ma non era un problema, era comunque una  parte della mia vita e non mi sarei pentita di averlo per tutto il resto della mia vita inciso.
Lui mi aveva aiutato ad amare, a sbloccare le mille emozioni che lottavano per essere vissute e questo, non sarà mai paragonabile a un tatoo.

Ma era Amore.

"Dove vuoi farlo?"

"Qui" indicò il  pettorale, dove vi era il cuore.

" sarebbe troppo se mi facessi tatuare il tuo nome?" Aggiunse e per poco la saliva non mi andò di traverso.

Il mio cuore perse dei battiti, non potevo credere alle mie orecchie.
Era troppo da sopportare, era un peso da portarsi dietro .
Una bella e tosta responsabilità.

"Non farlo, è da folli!"

"E perché ? Io voglio farlo"

"Si, ma il mio nome? È esagerato, non ti basta il tatuaggio che abbiamo fatto?"

"A me non basta averti qui" indicò il suo cuore.
"Qui" indicò il tatuaggio.
"E qui" infine, la testa.

"Voglio dimostrarti quanto è grande l'amore che provo per te " aggiunse con un tono di voce dolce, mentre con una mano mi accarezzò i capelli.

"Lo dimostri ogni giorno, io lo so.. non c'è bisogno di tatuarsi il mio nome per dimostrarlo."

"Sei sempre così premurosa.."

.⚠️: da qui in poi saranno presenti scene esplicite, anche se da me stessa è definito 'soft Spicy' Consiglio vivamente la lettura a un  pubblico consapevole.
P.S. gaietta, tu e le tue amiche di scuola non siete autorizzate a leggerlo.
Tua cugina ti vuole bene, ma sei piccolina per leggere queste cose! 💘

🩰🩰🩰

"Lo sono perché percepisco la tua sincerità e la tua lealtà"

Gli avvolsi il viso con le mani e gli lasciai un bacio, che lui  approfondí chiedendo l'accesso per unire le nostre lingue in una sinfonia disarmante, che neanche i migliori ballerini del mondo saprebbero reggere il confronto.

Improvvisamente il tessuto bianco che copriva il mio corpo inizio a scendere, il biondo non esitó a guardare le mie forme.

"Scusa.."

"No, continua" presi il comando della situazione mentre gli sfilai il dolcevita.
Sbottonai velocemente il bottone dei suoi jeans e le braccia possenti di Umberto mi presero dalle natiche per trasportarmi sul letto.

Continuò a baciarmi, scendendo verso il collo e la mia pelle  solleticò  sotto il suo tocco.
Iniziò a stimolare il mio basso ventre che rispose ai suoi comandi facendomi inarcare la schiena.

Le sue labbra ritornarono sulle mie con passione mentre mi divorò  persino l'anima che stavamo condividendo in quel momento di pura passione, dove i nostri umori si stavano per fondersi assieme.

Emise un ghigno e con una spinta era dentro alla mia intimità e di tanto in tanto accelerò con le spinte, proprio nel modo in cui ne avevo bisogno.
Inarcai la schiena dal piacere  e con dei baci mise in silenzio i miei gemiti.

Arrivammo al culmine assieme, io l'avevo proceduto di pochi instanti.. mi sorrise e si accasciò al mio fianco mentre mi guardó intensamente.
Non avevo bisogno di dire nulla, noi ci eravamo già capiti, i nostri occhi si erano sussurrati un 'ti amo' carico di emozioni e non chiedevo altro.

"Chiedimi se sono un uomo felice"

"Buon primo gennaio" gli dissi lasciandogli un bacio sulle labbra che ancora pulsavano a causa dei miei piccoli morsi.

"Non potevo festeggiarlo meglio"

Mi appisolai sul suo petto e caddi fra le braccia di Morfeo, aspettandomi altre sere così.

Dove i nostri sentimenti si fondevano.

Atelofobia// Amici23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora