Umberto 4.5

195 11 0
                                    

Io ho sempre ballato, da tutta la vita.
Le persone che vivevano al mio fianco non c'è la facevano più a sopportarmi, sin da piccola.. dopo l'orario di pranzo fingevo di essere una ballerina bravissima che lavorare per i teatri più importanti del mondo.
Il mio primo regalo di natale, quello che chiesi con la solita letterina a Babbo Natale, era un tutu bianco davvero pomposo e delle mezze punte color carne... Era un quel momento, che mia madre capì che era giunta l'ora di iscrivermi ad una scuola di danza.

La mia routine era scuola, casa, pranzo, compiti per il giorno dopo, danza, casa e così turti i giorni.
Non era cambiato nulla, dovevo solo avere un master per l'insegnamento...era quello il mio sogno, insegnare ai ragazzini il vero senso della danza..
Quello che ti colpisce dentro le ossa, quando i passi di danza ti masticano e senti un vortice di emozioni che tendi a non riuscire a commentare.
La danza aveva sempre fatto parte di me, non avrei mai potuto immaginare una vita senza la danza.

Mi svegliai presto quella mattina, la giornata incominciava bene grazie al sole che rifletteva i suoi raggi caldi che riscaldavano il viso pallido che mi ritrovavo, nonostante il vento gelido.
Feci una colazione sostanziosa con cornetto integrale al cioccolato e un cappuccino di soia preparato da mio padre e portata a letto.
Avevo deciso di passare dalla mia vecchia scuola di danza, quindi mi preparai in fretta vestendomi comoda e dopo aver sistemato il Totale disordine che regnava nella mia camera, indossai in fretta dei stivaletti bassi neri e salutando con un bacio i miei genitori scappai via.

Non era molto lontano da casa, quindi lasciai la mia macchina nel garage, dove da quattro mesi e passa, prendeva soltanto polvere!
Mi strinsi nella mia sciarpa rossa per il vento che mosse i miei capelli e mi pentii di essere scesa dal letto.

La struttura dinanzi a me era molto grande, si estendeva su tre piani ed era colorata di blu elettrico, il colore preferito della mia maestra.
Avanzai a passo spedito attraversando la strada e tirai il maniglione della porta annunciandomi alla segretaria.

"Buongiorno Priscilla" salutai la giovane donna, era la cugina di Greta.

"Ecco la giovane ballerina più brava della storia!" Mi venne ad abbracciare e successivamente mi passò una tazza di caffè fumante.

"L'ho preparato proprio adesso, sai che Elisabetta ha voluto fare uno spazio bar qui dentro?

"Quella donna ha mille risorse.. ha lezione con i bambini adesso? Posso salire"

"E chiedi il permesso? Questa scuola è anche la tua"

La salutai in fretta e presi subito le scale per salire al secondo piano.
Al primo c'erano i corsi di Classico, contemporaneo e modern, al secondo Hip- hop e heels.. invece al terzo era riservato per i laboratori di danza Latina e per le prese fra i ballerini.

Le pareti erano ricoperte di quadri dove ritraevano vari ballerini, premi importanti e qualche titolo della maestra.
Arrivata al secondo piano, si divideva in due sale ed entrai in quella di destra dove trovai la donna che conoscevo da ben vent'anni indaffarata ad aggiustare una posa a un giovane ballerino.

"C'è Gigi!" Urlò Silvia, una dolce bambina di otto anni con grandissimo potenziale, sarebbe diventata un ottima ballerina con l'avanzare degli anni.

Elisabetta si voltò rapidamente e i suoi occhi appena misero a fuoco la mia figura si inondarono di lacrime.
Divise la distanza che ci separava con un forte abbraccio.

"Come stai? Non sapevo avresti fatto ritorno per le vacanze! Greta.. mia figlia non mi dice mai niente!"

"Non essere dura con lei, è venuta a prendermi ieri dalla stazione e ritornerò a Roma dopo capodanno... Ho solo una settimana di pausa"

"Allora dobbiamo festeggiare! Per natale ho invitato i tuoi genitori a casa mia per cena.. ovviamente ci sarai anche tu"

"Come potrei mancare.."

"Cosa state facendo qui?" Domandai dopo aver salutato anche i bambini con un veloce abbraccio.

Nei giorni in cui Elisabetta era impegnata e le sue colleghe non potevano sostituirla, io prendevo le sue veci e insegnavo a loro le coreografie da portare al saggio o in gara.
La mia coach si fidava molto di me e della mia bravura, tantoché non corregeva neanche il mio lavoro.

Avevo notato che alcuni bambini nuovi si erano aggiunti al gruppo, mi presentai a loro e con un sorriso timido ricambiarono con energia e grinta.

"Provavamo le coreografie per il saggio di natale, sai come sono i bambini che perdono la concentrazione molto facilmente..
È fra due giorni, quindi loro provano più del dovuto.
Sai dovresti venire! Anzi, no! Dovresti proprio esibirti.. almeno una volta"

"Elisabetta.." cercai di dire di no, ma il suo sguardo accusatorio mi fece capire che non avevo altra scelta.

"Solo un' esibizione.
Niente di più"

"Certo! Puoi fare quello che vuoi.
Almeno la nostra scuola di danza potrà vantarsi di avere un talento che ha fatto strada fra il mondo della danza."

"Ti ringrazio"

"Al terzo piano c'è una tua foto, o meglio ci sarà... Non l'abbiamo ancora appesa"

"Dai! Non ti sembra un po' troppo questo?"

"È il minimo per te brigette, lo sai.
Io, in primis sono davvero tanto fiera e felice per te.. dei tuoi progressi e dei tuoi sogni che in parte, alcuni hanno davvero preso forma."

"Grazie."

"Okay, parlando di cose serie... Queste sono le chiavi della scuola, puoi venire quando vuoi a provare, anche alle tre di notte.. ti aspetto fra due giorni, ti faccio sapere luogo e orario tramite un messaggio." E mi porse un mazzo di chiavi che misi nella mia borsa.

"Vuoi vedere cosa hanno combinato questi piccoletti adesso?"

"Vediamo!"

"Forza, a lavoro con la prima traccia! Vi voglio dinamici, divertenti, sorridenti e toglietevi quei musi lunghi o la magia del natale sparirà!"

La musica iniziò a spararsi nelle casse, i bambini iniziarono a muoversi pieni di vita e il mio sguardo fu catturato da Silvia...
Aveva delle codine e i suoi lunghi capelli si muovevano da una parte all'altra e sul mio viso si formò un sorriso, mi ricordava me alla sua età e con quella voglia di mangiarmi il mondo.

E tanto altro ancora.

N/A
Scusate la mia lunga assenza, ma ho passato un periodo un po' bruttino e la scrittura non mi aiutava come al solito.
Ho dovuto studiare, frequentare dei corsi pomeridiani dove rientravo a casa per l'ora di cena e subito dopo mi mettevo a fare i compiti.
Non è stato facile, anzi è stato il periodo più stressante della mia vita dal che ne ho memoria.
Il quinto anno delle superiori è pesante, il mio corpo non ha retto tutto il sovraccarico e mi è venuta la febbre, senza l'assunzione di farmaci è passata... Avevi bisogno solo del meritato riposo.
Adesso ho dato tutte le interrogazioni (in teoria me ne mancano solo due) i corsi sono quasi terminati e stiamo molto meglio rispetto ai giorni precedenti.
Cercherò di pubblicare molto in queste settimane!❤️‍🩹

Atelofobia// Amici23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora