Umberto 4.4

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La corsa del treno terminò alla stazione di Milano, appena vi uscì l'aria fredda della mia città natale mi investì i polmoni, di conseguenza mi strinsi nel mio cappotto nero.
Mi ero cambiata durante il tragitto indossando dei leggins neri, anfibi e un maglioncino bianco a collo alto, per stare più comoda.

"Gigi! Sono qui!" Sul marciapiede opposto, una figura femminile sbracciò per farsi notare e appena la riconobbi trascinai la mia valigia.

Racchiusi in un abbraccio la mia migliore amica che non vedevo da mesi, che sembravano interi secoli dall'ultima volta che ci vedemmo.
"Ciao Greta" le feci una carezza sulla schiena e la ringraziai per essere venuta a prendermi.

"Sono passata da casa tua per prendere il tuo portafoglio e chiavi di casa, mi ha suggerito tua madre di farlo"

"Ha fatto benissimo, quella donna mi conosce meglio di quanto credessi.
Devo andare al centro commerciale per fare i regali di natale"

"E sapevo anche questo, suvvia salta su! Devo farli anch'io, sono stata molto impegnata in questi giorni che non ho avuto il tempo"

"Grethel, tu ogni anno ti riduci sempre ai regali last minut" sbuffai, lasciando le mie valigie nel portabagagli della sua fiat 500 nera, aveva la Patente da molto, circa da febbraio, il che portava a non fidarmi molto, ma ero costretta.

"Guiderei io se solo non fossi distrutta dal viaggio"

"Brigette, ti posso giurare sulla morte di madre che ho imparato guidare bene! Riesco persino a fare un buon parcheggio ad S"

"Chissà perché ho i miei dubbi"
A diciotto anni Greta aveva un motorino, quelli che non superavano i 500km sennò si sarebbero rotti..
Era grigio, con un miliardo di stiker e no, non aveva la patente per guidarlo.
Un giorno, mentre mi accompagnava dal tragitto scuola- casa facemmo un piccolo incidente, niente di particolare o di grave.. ma la ragazza si era dimentica di mettere la benzina e quindi ci ritrovammo con il culo per terra e il mio polso sinistro slogato ler la caduta brusca.

Ma era uno dei tanti ricordi che avrei voluto dimenticare.

"Andiamo a colazione, ti va ? Così mi racconti le ultime novità" mise in moto la macchina e mettendo la marcia giusta, ci recammo al solito bar.

"Ho un gossip che ti farebbe urlare dalla goia" sorrisi ripensando a quello che successe il giorno prima, la figura di Umberto non smetteva di invadere i miei pensieri.

Ordinammo dopo esserci sedute al Bar situato non molto lontano dal centro, un cornetto e un caffè velocemente iniziando a parlare delle ultime novità.

" Sai che ho chiuso con Matteo, vero? Certo, te l'ho raccontato..Ho conosciuto un ballerino, un professionista.
Si chiama Umberto ed è.."

"Un gran fregno" completò la frase
"So chi è, hai detto di sì per la proposta di matrimonio, vero?

"Dai, Grethel..
Ci conosciamo da poco, poi ha dieci anni in più di me.. non penso sarebbe un problema, okay.
Resta comunque un punto interrogativo su come muovermi, non voglio rimanere come l'ultima volta..
A me piace Umberto, mi piace davvero che sembro così impacciata sotto al suo sguardo!" Le continuai a raccontare di quanto mi facessero piacere le attenzioni del ragazzo.

"Cosa?! Verrà qui a Milano appositamente per te? Dai Brigitte è interessato a te e vuole dimostrarlo a tutti i costi! Dove andrete, cosa ti metterai? Sono così eccitata mamma mia!"

"Ma come potrebbe scrivermi? Non ci siamo scambiati i numeri "

"Questo potrebbe essere un grosso problema, ma non ci pensare se ha veramente voglia di conoscerti, troverà un modo per farlo" sorrise per rincuorarmi.
"Non sei impossibile da raggiungere " aggiunse con un occhiolino.

"Confortevole da parte tua, bellissima amica che sei, veramente."

Continuammo a parlare e a scherzare come se i mesi precedenti non fossero mai esistiti, come se ci vedessimo tutti i giorni... Era il vero senso dell'amicizia, non sentire la distanza fra due persone.
Andammo al centro commerciale per fare i regali, alla mia mamma comprai un paio di orecchini dorati molto eleganti; un orologio a mio padre e mi separai dalla mia amica per comprarle un anello da pandora.
Ci riunimmo poco dopo, per tornare nelle nostre abitazioni e trisciai la valigia su per le scale.

Una volta aperta la porta d'ingresso, il solito profumo di vino mi fece sentire a casa.
Mio padre lavorava nel settore enogastronomico, precisamente vendeva vini di alta qualità presso le aziende; mia madre era una donna in carriera, aveva un'azienda di moda tutta sua, doveva aveva investito molto su di essa.

"Brigitte! Bentornata" Eleonor mi lanciò le braccia al collo, mia madre era sempre occupata per lavoro, litigavamo spesso, ma apprezzai sinceramente che prese dei giorni di permesso soltanto per me.

"Ciao mamma, sono stata con Greta tutta la mattinata"

" Me l'aveva detto"

"Ecco la mia figlia preferita, giusto in tempo per il pranzo" Luca uscì dal suo studio e salutai con un forte abbraccio anche mio padre.

" Stai bene?"

"Si, benissimo. Mi siete mancati, ad amici procede tutto perfettamente.
Sono felice di essere a casa, mi erano mancate le mie abitudini "

" Tesoro" mio padre mi mise un braccio sulla schiena per invitarmi a raggiungere il pranzo che era già stato preparato e servito al mio arrivo.
" Tu respiri e balli, mangi e balli, fai tutto ballando.
Siamo fortunati ad avere una figlia come te, siamo davvero fieri del tuo percorso e vogliono soltanto il meglio per te"

E sorrisi alle sue confessioni, perché i miei genitori avevano finalmente capito che volevo davvero ballare in giro per il mondo, finalmente sostenevano le mie scelte e le mie passioni.
Ed ero molto contenta di questo.

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@Brigette._: Giornata con la Grace, mi sei mancata da morire!🩰🤍🎤

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Visualizza tutti i 79 commenti..
@Graceofficial_: Mi sei mancata Briciola🤍🍪
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@Brigette._: sempre con te!🤍

@iamholdenmusic: nuvoletta sei bellissima ☁️
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@Brigette._: La mia lunetta 🌑

@bri_fandom: già ci manchi.
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@umbertusss: carina la ballerina
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@Brigette._: 👀👀

N/A
Buon venerdì!
Pubblico questo capitolo mentre torno a casa da scuola, stanchissima e distrutta dalla Giornata.
Ci sentiamo al prossimo capitolo, spero presto.

Atelofobia// Amici23Where stories live. Discover now