Umberto 2.3

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Mi svegliai dieci minuti prima che la sveglia suonasse al solito orario per tutti quanti.
Andai in cucina e preparai il caffè, mentre il mio sguardo fu catturato dal maltempo che si precipitò contro la finestra.

«Sveglia per un incubo?»
Mi voltai lentamente al suono della sua voce

«già che ti vedo tutti giorni, è un incubo» risposi a Matthew con un falso sorriso mentre presi una tazzina dalla credenza.

«Non lo dicevi fino ad ieri»

«L'avrei detto, se solo avessi saputo la verità»

«Fai anche a me il caffè?» Lo guardai torvo e alternai lo sguardo dalla macchina al ragazzo.

«Tieni» gli porsi il mio
«Tanto è uscito male, è acquoso» aggiunsi borbottando prendendo un altra cialda.

Una volta pronto, uscii fuori in giardino e presi posto sulla panca.

«Se proprio vuoi stare qui, faresti bene a metterti una felpa.» Nonostante una parte di me lo odiava, non potevo permettere di prendersi un malanno.

«Io sto bene così, sento caldo»

«Non venire da me con il naso che ti cola,matteo» lo guardai mentre si accese una sigaretta e si sedette al mio fianco senza avere il coraggio di guardarmi, o addirittura parlarmi.

Aveva ragione, non avevamo niente da dirci.

«Mi fai fare un tiro?» Chiesi nonostante fossi consapevole della domanda sciocca.

«Cosa? A questa?» Indicò la sigaretta che strinse fra le dita

«A cosa sennò?»

«Non ci pensare minimamente, Brigitte» si alzò contrariato e si allontanò di qualche centimetro.

«Cosa? Perché!»

E la sua rivelazione mi lasciò senza parole.
«Ti ho già causato del dolore, non voglio essere responsabile anche di questo.»

Era sincero, non mi aveva detto una bugia e lo apprezzai.
Poiché ormai sapeva fare solo quello, mentire.

«È così, puoi pensare ciò che vuoi su di me adesso, capisco le tue motivazioni.
Ma fidati quando dico che voglio solo il tuo bene.»

«Ma io non mi fido più.
Ho cercato di aprirmi con te, ma alla fine ti sei rivelato come tutti gli altri.
Speravo fosse diverso questa volta, di essermi fidata della persona giusta, ma non è stato così.
Allora scusami, ma non ti credo più.»

«Mi dispiace che sia andata così fra noi, non volevo che succedesse tutto questo casino» si passò una mano nei capelli e tirò un sorriso forzato.

«Dispiace più a me, soprattutto dopo le parole che mi hai detto qualche giorno fa, sotto la pioggia»

«Intendi quando abbiamo ballato?» Sembrò confuso e annuii per confermare ciò che aveva detto.

«Sono stato sincero quella notte, Brigitte.
E le cose continuano ad avere un valore, tutte le emozioni che hai provato erano reali anche per me.
Scusami se sono così, ma le cose succedono.»

Sospirai, le sue parole amare arrivarono come un potente schiaffo suo volto, non sapendo come rispondere alla sua rivelazione mi limitai a guardarlo.

«Percepisco il tuo odio»

Dal rumore in cucina, mi accorsi che anche kumo era sveglio.
Ignorai il trambusto che stava causando per prepararsi il suo frullato con cacao e banana, era la sua colazione quando aveva lezione il Mattino presto.

«È l'ultima cosa che farei, intendo odiarti.
Non riuscirei a farlo, è più forte di me.
Sono solo delusa, mai me lo sarei aspettato da te.
Bastava dirlo prima che eri interessato a Valentina, ti avrei detto 'okay, va bene' e ti avrei lasciato andare.
Ma le cose sono andate diversamente, mi hai baciata, mi hai detto cose che se uno non provasse niente per una persona,non le direbbe.
Hai dato spazio alla tua gelosia, quindi scusami Matthew.
Fai mente locale con le sue stesse emozioni, non è per niente normale.
Ma va bene così, hai fatto la tua scelta.
Di merda, ma l'hai fatta»

Mi alzai e lo lasciai senza parole, rientrai in casa e mi avvicinai a Tiziano.

«Ciao Gigi» mi lasciò un bacio sulla fronte.
«Ho saputo, mi dispiace»

Mi fiondai nelle sue braccia, lui mi rinchiuse nel suo affetto e mi lasciai cullare dai battiti del suo cuore.
Dovevo dargli ascolto, lui aveva ragione.
Non si era sbagliato su matthew e mi sentivo terribilmente in colpa per il mondo in cui l'avevo trattato.

Mentre gli sorrisi, mi allontanai.
«Hai lezione con Montesso, giusto? Per finalizzare la coreografia» chiese mentre mise da lavare la tazza.

«Si.
Kumo, volevo chiederti scusa per come ti ho risposto la scorsa sera. Quando mi avevi riferito quelle cose su matteo.»

«Oh, ma va! Non devi scusarti di niente.
Sei presa da lui ed è giusto che lo difendi quando qualcuno iniziai a presupporre qualcosa contro di lui.»

«Ma alla fine mi ero sbagliata su di lui»

«Gigi» mise le mani sulle mie spalle e iniziò a scuoterle in avanti e indietro.

«Mi è venuta la nausea» mi lamentai portandomi una mano alla bocca.

«Bleah! Ma ei! Non distrarmi»
«Tu sei una bellissima ragazza, una splendida ballerina.
Voglio che tu non ti abbatta per questa situazione e che davanti allo specchio tu dica ' io sono bellissima, io sono la versione migliore di me stessa' ogni maledetto giorno.
Perché tu vali, devi smettere di pensare che sia io contrario.»

« ci proverò» mi allontanai per raggiungere le mia camera e mi preparai in fretta per le prove.

Ma prima di abbandonare la casa ,Tiziano mi prese il polso e mi portò dinanzi allo specchio.

«Guarda che io sono serio eh!»
«Forza, fallo! Ripeti ciò che ho detto prima»

«io sono la versione migliore di me stessa »

«No, cos'è sta robaccia! Devi pensarlo veramente!»

Presi un lungo respiro e mi squadrai allo specchio.
Ero sempre la solita, capelli marroni e due occhi celesti.
«Non pensarci troppo»

Tiziano aveva già capito, era come se fosse nella mia testa.

«io sono la versione migliore di me stessa»

«Ancora!»

« io sono la versione migliore di me stessa »

« che bello sentirti dire queste parole!»

«Tutto merito tuo» Lo abbracciai nuovamente e dopo averlo salutato con un bacio sulla guancia e augurato una 'buona giornata ai miei compagni iniziai a raggiungere l'uscita.

«Ora va' a lezione francesina»

«Ti voglio bene!» Urlai mentre chiusi il portone e il suo urlo mi arrivò alle orecchie.

«Anch'io! spaccaci il culo!»

N/A
L'inizio di questo capitolo è:🥹🥹🥹
Ma va bene così!
Come va oggi? Raccontatemi!
Stasera magari un secondo capitolo, vi piacerebbe?

Atelofobia// Amici23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora