Umberto 3.2

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Erano passate esattamente tre settimane dall'ultima volta, esattamente ventuno giorni che avevo smesso di avere qualunque contatto con Matteo Rota.
Non riuscivo a spiegarmelo, era passato dal suo momento di sconforto fra le mie braccia a una totale indifferenza.

Nonostante ciò, come avevo sempre fatto andai avanti con la mia vita e l'unico obbiettivo, la danza.

Con gli altri però, il mio rapporto andava a gonfie vele.
Sofia era diventata la mia spalla, era in ogni momento della mia giornata a darmi gioia.
Tiziano invece mi trasmetteva la sua felicità, mi aveva insegnato a dare e ricevere affetto, anche incondizionato.
Dustin era alle prese con il suo italiano, ogni pomeriggio mi ritagliavo del tempo da dedicargli per fargli qualche lezione.
Con tutti i ballerini avevo un gran legame, nessuna competizione fra noi, solo un gran bene e supporto.

Con i cantanti invece, il rapporto con Holden cresceva man mano e avevo scoperto in pochi giorni, che era un gran amante della vita e dei propri sogni.

Ahimè, le puntate correvano e ci erano stati dei cambiamenti: Spacehippiez era uscito con una sfida e al suo posto vi era Samu spina,che dopo qualche giorno andò via così come Ezio, l'entrata di Ayle era stata letteralmente una boccata di aria fresca così anche Giovanni, ballerino latinista ovviamente il suo professore di appartenenza era Raimondo Todaro.

La vita in casetta era rimasta invariata, solita sveglia al mattino presto e ognuno seguiva le proprie lezioni fino all' ora di pranzo e mangiavamo insieme, o almeno la maggior parte dei ragazzi.
Il pomeriggio era perlopiù libero o qualcuno doveva concludere alcune lezioni.

Il mio progresso invece era sempre in salita, nelle classifiche ero sempre una tra le prime tre posizioni indipendente dal giudice,non avevo mai avuto una critica e questo mi rendeva molto soddisfatta del mio lavoro, così come la maestra Celentano che mi spronava a dare il massimo come sempre.

Avevo svolto diversi stili, le coreografie erano difficili ma le avevo sempre portate a casa.
Avevo ricevuto pochi compiti, oltre quello di Raimondo, recentemente anche Emanuel.lo ne aveva mandato uno.
A lui piacevo come ballerina, gli piaceva il mio movimento ma avrebbe voluto vedermi anche nel suo stile, per questo mi diede una coreografia prettamente Hip- Hop ma con un movimento femminile, così rimase sempre nelle mie corde.
Non avevo avuto problemi a imparare la coreografia, ma tutti si accorgevano che la ballerina classica che era in me, si metteva in luce costantemente in ogni instante.

Ci lavoravo sodo, ogni giorno provavo la coreografia, mancavano pochi giorni alla registrazione della puntata e io non avevo perfezionato la mia coreografia e dovevo ancora terminare quella che avrei dovuto portare.

Mi guardai nuovamente allo specchio della sala numero quattro, ripassai i passi sotto la musica e scossi il capo contrariata dall' esibizione.
Feci segno all' assistente di Manuel.lo e alla professionista Giulia stabile di stoppare la musica.

«Cosa sbaglio? Non penso di essere a tempo con i passi»

«Questo movimento non è fluido, fai il passo e poi blocchi il movimento, è come se ti dovessi fermare per alcuni momenti e riprendere subito dopo. Per il resto non sbagli niente, è tutto una questione mentale »

«La rifaccio » quando la musica si sparse per la stanza iniziai a muovermi.

La porta si spalancò rivelando la figura della maestra Celentano, nonostante la sua presenza continuai a ballare finendo la coreografia e mi avvicinai alla panca per trovare nel mio borsone la mia acqua.

Sbuffai salutando con un cenno del capo la maestra, che prese una sedia e si accomodò proprio difronte agli specchi.

«Maestra » la salutai nuovamente, non mi sembrava educato il mio cenno.

«Allora, questo compito?»

«Eh, mi trovo un po' in difficoltà.
Non mi è mai piaciuto l' hip Hop, anche se l'ho studiato in Accademia insieme a tutte le altre discipline, è sempre stato lo stile che meno preferivo.»

«E perché mai? »

«Non mi vedo tanto portata, sono una ballerina da mezza punte o tacchi, vorrei vedermi fra cinque anni come prima ballerina delle opere più belle rappresentate, studio per arrivare all' eccellenza.
È quello a cui aspiro, mentre ballo lo stile da strada mi sento a disagio, quasi ridicola con i miei stessi movimenti»

La maestra annuì ripetutamente.

«so che sostieni il principio che una buona ballerina fa bene tutto.
E tu lo fai, ti ho sempre detto che non hai nulla da invidiare agli altri.
Sei portata per la danza, ricordi cos'ha detto Ambeta nella scorsa puntata?»

'La danza è sacrificio, si nota benissimo che vivi per la danza, il tuo movimento ti racconta.'

«Certo, me lo ricordo benissimo »

«Fai tesoro delle sue parole allora, lei ha fatto il tuo stesso identico percorso e ha fatto moltissimo successo
Ti assicuro che la tua carriera Andrà a buon fine.
Ne sono convinta»

«La coreografia? Il compito di raccontare la tua storia?» domandò incuriosendosi.

Era arrivato il mio turno dopo Dustin e Marisol.
Inizialmente mi spaventai, chiudendo le porte dell'immaginazione ma ripensandoci trovai una storia che mi apparteneva e che era soltanto un piacere che la raccontassi.

Avevo iniziato a lavorarla in sala, il maestro mi diceva che era coonvicente e se mi impegnassi davvero, avrei emozionato anche il pubblico.
E per me, era la cosa più importante.

« su cosa si basa la tua storia?»

Presi un lungo respiro e mi spogliai dalla mie perplessità.

« dall'ossessione che nutro per la perfezione, soprattutto nella danza.
Scrivo le correzioni sul mio diario, ho paura di dimenticarmi i passi, di non sentirmi mai abbastanza ed è una cosa che mi mette sempre in difficoltà e in discussione.» abbassai lo sguardo torturandomi le pellicine delle mie dita affusolate.

«questa situazione mi fa venire in mente i vaghi ricordi che ancora mi appartengono della mia gioventù.» condivise con me i momenti passati al teatro, a danzare come prima ballerina, il passaggio dall' essere una semplice allieva a diventare una vera e propria insegnante rispettosa, la sua carriera era rispettabile da tutti.

Vivevo sempre nell'illusione, nella mia incertezza di essere all'altezza.

N/A
Ehilà lettori, come va? Sto passando giorni sui libri, fra interrogazioni, verifiche e l'ultima che era a sorpresa!
Diciamo che mancano sette mesi alla maturità e ho già fatto alcuni incontri con le università!
È un periodo duro per me, spero possiate scusare le mie assenze.

Atelofobia// Amici23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora