«Vuoi spiegarmi perché?»
«Ma che sei pazzo?» Urlai appena uscì dal Bagno.
Ero andata a farmi una doccia post- puntata, il mio corpo ne necessitava ed era una cura terapeutica alla stanchezza.
L'avevo detto io, ma andava bene comunque.. mio padre diceva sempre che ero portata per la medicina o addirittura a fare lo psicologo
Adesso a ventitré anni, me ne serviva uno.
Il mio corpo era avvolto da un asciugamano ed ero ferma sull'uscio della porta a causa del ragazzo seduto alla fine del mio letto indossando soltanto un pantalone della tuta nero e aveva lasciato i capelli liberi, alcuni ciuffi gli andarono sugli occhi.
«Dammi sette ragioni per cui tu l'hai fatto»
«Matthew, ti sembra il momento di parlare? Devo vestirmi»
Alzò le spalle con menefreghismo e con una mano mi indicò
«Fai pure, non è niente che avrei voluto vedere»
Cosa aveva appena detto? Che cosa voleva vedere lui?
«Vattene»
«Dobbiamo parlare»
«Non adesso. Ritorni dopo, mi devo vestire»
«E ti ho detto che puoi farlo»
«Voglio cambiarmi nella mia stanza, se non ti dispiace»
«a me dispiace di ciò che hai fatto invece»
«Immagina! Non me ne frega proprio un cazzo»
«Invece dovrebbe, fai mente locale e pensa a ciò che è successo.»
«Non so di cosa tu stia parlando»
Presi dal cassetto il mio pigiama e mi cambiai in bagno, me la presi con calma.
Mi misi della crema idratante sul viso, mi lavai i denti, mi spruzzai il deodorante..
Insomma, cose che avevo già fatto per far perdere la pazienza a Matthew.
Uscii dal bagno e lo guardai, mi stesi sul mio letto senza pensarlo minimamente ma a lui l'idea non piacque.
E dovevo pagarne le conseguenze.
Mi tirò da una caviglia, facendo uscire mio corpo dal letto e mi fece voltare, non era per niente stato amichevole.
Come si permetteva?
Vabbè, però mi era anche piaciuto..
Sei incazzata con lui Brigitte, ricordatelo.
Non farti ingannare dal suo fascino.
Rimani concentrata sulla questione, non distrarti e non perdere il punto.
«Mi dici cosa vuoi?» Dissi mentre aveva passato tre minuti un silenzio.
Ben tre minuti di orologio esatti,di tortura.
Non riuscivo a sostenere il suo sguardo infuriato.
Ma era diecimila volte più attraente del solito.
Non poteva essere arrabbiato più spesso?
«Il tuo corpo parlava chiaro mentre Ballavi con quel professionista»
«Sono una ballerina, regalare emozioni è il mio compito.»
«Tu eri nel personale, anche fin troppo»
E da in quel momento sganciai la bomba.
«Anche tu con Mew non scherzi»
«Non stiamo parlando di me»
«Ti piacciono le attenzioni no? Sii il protagonista allora.
Io ho spiegato le mie ragioni, sono una ballerina e il mio strumento è il mio corpo, dovevo fare un compito sulla sensualità e l'ho fatto.
Le tue motivazioni?»
«Su cosa?»
«Valentina ti ha indicato mentre cantava e hai sorrisi come un' ebete.
Ma è quello che sei, quindi non sono così sicura del mondo in cui avessi sorriso.»
«Io non ho sorriso»
«Ah, no?» Presi la bottiglia d'acqua e per un lasso di tempo si trasformò in un microfono e camminai nella camera mentre canticchiai.
«Nothing compares to you e poi ti ha indicato!»
«Canti bene» borbottò
«Non me ne frega un cazzo! Non sviare il discorso!» Lanciai l'oggetto sul materasso con rabbia.
Mi stava facendo perdere la pazienza e non ci voleva molto.
«Ti sbagli»
«Rivediamo la puntata matteo?»
«Ma io sono venuto qui per la questione di Umberto!» Si alzò di scatto dal letto e mi sovrastò con la sua altezza.
«Non alzare la voce con me»
«Sei l'unica che può farlo? Che può fare il cazzo che vuole fra i due?»
Strinsi i pugni per la rabbia
«Nessuno ti impedisce di vivere questa esperienza come vuoi e con chi, questa è solo una tua scelta. E non parlo di musica matteo»
«Non dire il mio nome per intero, sembra che tu sia incazzata con me»
«Perché lo sono! Vieni qui a farmi questa scenetta di gelosia da quattro soldi e non ti prendi la responsabilità delle tue azioni, ti ricordo che portano a delle conseguenze.»
«Non sapevo che Valentina mi dovesse dedicare quella strofa, ma abbiamo un bel rapporto d'amicizia.
Come il tuo e di Kumo »
«Non paragonare Tiziano a nessun essere umano» borbottai offesa stringendo le braccia al petto.
«Scusa, ma era per farti capire il mio ragionamento.
Ho reagito d' impulso, lo sai che sono molto permaloso»
«Certo che lo so, ma non è il modo di affrontare le cose.
Venire nella mia camera, fare eruzione in modo spavaldo e aggredirmi non ti porterà a niente di pacifico, ma cercherò un modo per reagire allo stesso modo... Anche un insignificante motivo, ma fidati.. non sono per niente una persona serena»
«Già, l'ho notato»
«Non avrei mai immaginato di provare una forte gelosia per una persona che è nella mia vita da così poco tempo »
«Quindi ammetti che sei stato accecato da questa gelosia malsana?» Ridacchiai buttandola sul divertimento e lui seguì la mia risata.
Le sue fossette erano la cosa più carina del mondo.
«Ehi! Ma che malsana! Ero infastidito»
«Mh, vedi cosa si prova a vedere una persona che da attenzione alla tua di persona? »
«Sono la tua persona preferita qui dentro, ammettilo»
«Scordatelo Matteo Rota
È Sofia, Dustin e Tiziano.
Le persone con cui mi trovo meglio sono loro»
«E con me no?»
«A tratti»
«Mh, va bene Brigitte»
Mi guardò profondamente, mentre il suo capo si chinò man mano verso di me.
A pochi centimetri dalle mie labbra sussurrò
«Ho sempre sognato questo momento»
e si scontrò con la mia bocca, la sua mano era dietra il mio capo e mi spinse verso di lui.
Mi sentii mancare la terra sotto i piedi, dei tremolii seguirono la mia schiena.
Schiusi le labbra per accogliere la sua lingua e danzarono armoniosamente assieme.
Mi allontai dopo pochi instanti e gli sorrisi.
Raggiunse la porta e confusa seguì la sua figura.
«È il mio turno per preparare la cena»
Tirai un sospiro di sollievo.
«Abbiamo fatto la pace?» Domandò con un filo di voce
«Decisamente»
N/A
Allora? Quello che è successo? Vi piace? Cosa ne pensate di questa piccola discussione avvenuta fra la novella coppia?
Memorizzate il termine 'coppia' perché quello che verrà dopo questo capitolo è inspiegabile.
Non siate timidi, vi aspetto nei commenti per sclerare assieme!
P.s aggiorno anche nel fine settimana!🍷
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Atelofobia// Amici23
Short StoryL' Atelofobia è la paura di non essere mai abbastanza.. Mai abbastanza bravi, mai abbastanza all'altezza delle aspettative altrui. E brigette era convinta di questo . La vita le farà capire che il ballerino perfetto non esiste, ma lei non molla la p...
