Siamo destinati a stare insieme

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... vedo Natalia tra le braccia di Manuel. Almeno è riuscita ad ottenere quello che voleva. Raccolgo i lembi del vestito per andarmene, non è più una festa per me. Forse non lo è mai stata, così come Manuel non è il ragazzo giusto. Non riesco ad essere triste fino in fondo, forse, dentro di me, ho aspettato la prova concreta per farmene una ragione. Ed è arrivata. Mi faccio restituire la mantella e lascio la magione, di corsa.

"Brenda!" non voglio più rispondere a quella voce. Non torno indietro, mi dirigo alla mia auto.

"Brenda" cavolo. Non mi volto, ma lo sento più vicino. Arrivo all'auto. Entro, accendo il motore e faccio retromarcia, ma quando controllo lo specchietto retrovisore, non credo ai miei occhi. Manuel ha preso le redini della carrozza, sta guidando lui, con il cocchiere accanto. Accelero, si fermerà... ma più cerco di seminarlo più lo vedo intento a inseguirmi. Freno fermandomi nel nulla. C'è solo il verde intorno a noi. Mi slaccio la cintura e scendo. Lui fa lo stesso dalla carrozza.

"Si può sapere perché mi stai seguendo?"

"Ok, io vado a fare un giro, vi lascio soli" dice il ragazzo. Lo guardo scettica.

"Dove vai a fare un giro? Qui non c'è niente!" ce l'ho anche con lui per aver dato retta a Manuel e avermi fatta seguire. Anche se ha tutta l'aria di chi sia stato costretto a farlo più che a volerlo fare.

"Conosco questo posto come le mie tasche, troverò qualcosa..." lo guardiamo allontanarsi. Rimaniamo noi due, a pochi passi di distanza dall'altro, distanza che comunque provvedo a mantenere, quando lui accenna ad avvicinarsi.

"Perché sei andata via così?"

"Perché..." sono incredula. Ovviamente lui ha pensato solo a buttarsi tra le braccia di Natalia o anzi lasciare che Natalia si buttasse tra le sue "vediamo... sono stata rinchiusa in una delle tante stanze di uno dei tanti corridoi della labirintica magione dei Mei, ho cercato di capire come poter uscire e alla fine ho dovuto ricorrere alle forcine per scardinare la serratura... unico aspetto divertente della serata..." dico ironica.

"Natalia mi aveva detto che stavi aiutando Raul con i carnet e che ti avrebbe fatto piacere, visto che vi siete chiarite, se le avessi concesso un ballo..." astuta "in segno di amicizia e io per dimostrarti che non sono geloso... l'ho fatto."

"Geloso di cosa?"

"Di Raul..." sono incredula.

"Sai Manuel, per quanto Natalia ci abbia sempre provato con un ragazzo che mostrava interesse nei miei confronti, non ho mai attribuito colpe a lei e... non inizierò a farlo ora".

"Cosa stai insinuando?"

"Che, come gli altri, non hai perso tempo ad assecondarla" mi volto per tornare alla mia macchina, non ho niente da aggiungere.

"Ma come devo dirtelo che sono innamorato di te e di nessun'altra?" sento i suoi passi verso di me,finche la sua mano non affonda sulla mia spalla con prepotenza.

"E allora perché non sei venuto a cercarmi invece di ballare con lei?" protesto quando, facendomi voltare, mi costringe a guardarlo negli occhi.

"Sei gelosa tu adesso?" il sarcasmo nella sua voce mi fa impazzire.

"Puoi fare quello che vuoi" sbotto "non me ne frega niente! Ti sei permesso di farmi una scenata di gelosia quando non stavamo neanche insieme e ora mi chiedi se sono gelosa? Gelosa della ragazza che mi ostacola da tre anni? Gelosa di vedere il ragazzo che neanche un'ora prima mi chiede di seguirlo per il mondo e poco dopo lo vedo ballare con un'altra? Assecondando proprio il piano di Natalia? Non ti sei neanche chiesto se fossi davvero con Raul..." grido tutto d'un fiato. Sento una goccia sulla guancia. Sta iniziando a piovere. Manuel avanza ancora verso di me con passo deciso, sbatte la mano contro il cofano della mia auto, i cavalli si agitano. Ho paura che scappino o che ci colpiscano, ma lui è pronto a calmarsi e placarli accarezzandoli sul collo.

Un amore da serie AWhere stories live. Discover now