ROSSOFUOCO - 18

1.2K 34 5
                                    

ho una valanga di emozioni non so come controllarle

Gaia

E' stata una puntata così turbolenta.
Stella è stata eliminata, Nicholas è in sfida.
Chiara è stata eliminata.
E questo mi ha mandata totalmente in tilt.
Chiara, qui dentro, era un punto di riferimento. Il mio punto fermo.

Da chi andrò se avessi bisogno di lei?

Come se non bastasse anche Christian è di malumore per l'essere stato nominato per le pulizie.
Non mi parla. Non parla con nessuno.
E' arrabbiato ma non capisco perché mettere in mezzo anche me.
Cos'ho fatto io effettivamente?
Voglio dire, sono già provata emotivamente per la storia di Chiara, se ci si mette anche lui non so come reagire alle cose.

Vedo Francesco uscire dalla sua stanza e mi fiondo subito da lui per sapere di Christian.

<<Fra, è in camera?>> gli chiedo senza neanche dire il suo nome.

Non c'è bisogno.

<<Si, è steso di la sul letto. Se n'è stato completamente in silenzio tutto il tempo>>
<<Grazie>> mi limito a dire.

Imbocco la strada per la stanzetta rossa trovando la porta socchiusa.
Mi affaccio trovando sia Matteo che Salvatore dentro, mentre Christian non è lì.

<<Ragazzi, dov'è Christian?>> domando rimanendo sulla porta.
<<E' in bagno Gaietta, tra poco dovrebbe tornare>> mi spiega Salvatore tirandosi in su con il busto.
<<Posso chiedervi di uscire? Così posso parlare con lui>>
<<Certo Gaia, ce ne andiamo subito>> risponde Matteo accennando un sorriso forzato.
<<Con voi ha parlato?>> chiedo poi passandomi una mano sul braccio.
<<Giusto il minimo. Si è chiuso un po' nel suo mondo>> ammette Matteo sospirando.
<<Ma sta tranquilla che gli passa, Ga. Ora ti lasciamo da sola, così potete parlare>>

Ringrazio sia Matteo che Salvatore.
Aspetto che escano.
Chiudo la porta a chiave perché so per certo che se ci mettessimo a litigare se ne andrebbe.
Mi metto a sedere sul suo letto.
Quando esce dal bagno rimane impietrito sulla porta nel momento in cui mi vede al suo posto.

<<Ciao>> gli dico incrociando le gambe sul materasso.

Non mi risponde.
Si limita a mettersi a sedere di fronte a me.

<<Puoi parlarmi almeno?>>
<<Non ho molto da dire, Gaia. Sono arrabbiato, direi che è plausibile>> mi spiega andando indietro con la schiena.
<<Si, è plausibile. Ma non puoi ignorarmi così, Christian. Già sono a pezzi per l'eliminazione di Chiara, se decidi di ignorarmi solo perché sei arrabbiato non andiamo da nessuna parte>>
<<Non ti sei chiesta come sto io per tutto quello che è successo?>> mi chiede retorico guardandomi negli occhi.
<<Ma se ho provato a parlarti senza risultati! Secondo te perché sono qui? Perché non avevo nulla da fare?>>

Vedo subito dipingersi sul suo volto un'espressione di senso di colpa.
Mi rendo conto che certe volte, quando sono arrabbiata, dico le cose senza filtri.
E questo mi fa sentire estremamente in colpa.

<<Scusa, non volevo dirtele così le cose>>
<<No, scusa tu. Hai ragione, non avrei dovuto ignorarti>> ammette sospirando <<Te l'ho detto, quando ho una valanga di emozioni non so come controllarle. Per questo tendo a chiudermi ed isolarmi>> continua prendendomi le mani.
<<Piuttosto che chiuderti, prova a parlarne con me. Anche se non è facile, me ne rendo conto. Però davvero, non ignorarmi. A me non fa bene e a te fa meno bene non parlare di quello che ti passa per la testa>>

Allarga le braccia invitandomi a buttarmici dentro.
Non me lo faccio ripetere due volte prima di fiondarmi li in mezzo.
Lo sento sospirare e all'improvviso sento la pelle del mio collo inumidirsi.
Sta piangendo.

<<Non chiedermi nulla, per favore>> sussurra stringendosi di più a me.
<<Non tenerti tutto dentro>>
<<Sono solo stanco. E' stata una giornata strana>> si limita a rispondere accarezzandomi la schiena nuda.

Questo mi provoca i brividi.

<<Possiamo starcene qui se vuoi>> gli dico guardandolo negli occhi.
<<Si, per favore>> risponde accennando un sorriso.

Mi prende di peso trascinandomi su di lui.
Mi fa sdraiare sul suo corpo e le sue mani finiscono leggere sul mio sedere.
E' l'unica persona a cui permetto di sfiorarmi così,

<<Ti da fastidio?>> mi chiede a bassa voce.
<<No, te lo avrei detto. Lo sai>>

Mi tira un po' più su per avere il mio viso di fronte al suo.
E mi lascia una scia di baci uno dietro l'altro.
La fronte, il naso, la bocca, il collo.
Ed io rimango così, inerme sotto il suo tocco ed il suo respiro.
Non potrei chiedere di meglio per concludere questa giornata.

ROSSOFUOCO - Mida e GaiaWhere stories live. Discover now