ROSSOFUOCO - 30

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mi fa paura provarlo

Christian 

Il serale è alle porte e con lui tutta l'ansia di dare il massimo.
Stanno arrivando i primi guanti di sfida, le prime diatribe tra di noi, le prime ansie. 
E' vero che quando si è sottopressione esce fuori il vero lato di noi.
In questi giorni ho visto aspetti dei miei compagni che avevo sempre sospettato ma che loro non avevano manifestato. 
Io invece quando sono sottopressione tendo a stare per le mie, trascuro tutti concentrandomi solo su quello che devo fare e questo purtroppo si riflette anche su Gaia. 
Ultimamente la sto trascurando, la sto mettendo da parte e per quanto mi faccia sentire in colpa, è una cosa che non controllo. 
Ho sempre avuto questa specie di meccanismo di difesa, anche quando mi rendo conto di provare determinate emozioni. 
Piuttosto che affrontarle e dire chiaramente quello che provo, mi volto dall'altro lato.
So che Gaia non se lo merita, non se lo merita proprio. 

<<Io e te dobbiamo parlare>> mi dice ferma la ballerina posizionandosi davanti a me. 
<<Non posso>> provo a dirle prima di cercare di andare via. 

Ma non me lo fa fare. 
Mi tira per il polso e con una forza che non pensavo avesse mi trascina dritto sulle scalinate facendomi sedere. 

<<No, Christian. Non ti ho chiesto se possiamo parlare, ma ho detto che dobbiamo parlare, penso di essere stata abbastanza imperativa>> mi dice incrociando le braccia al petto. 

La guardo bene. 
Ha i capelli che le incorniciano il viso che è rosso per la rabbia e l'agitazione. 
Indossa un semplice top nero e dei pantaloni che le mettono in risalto il corpo che ho sempre trovato meraviglioso. 
Scuoto la testa concentrandomi di nuovo su di lei. 

<<Di cosa vuoi parlare?>> le chiedo facendo finta di nulla. 
<<Di cosa voglio parlare? Di quello che ti prende! Ti sei allontanato da quando ho dichiarato quanto provi per te. Eri tutto "felicione" l'altro giorno ed improvvisamente ti giri dall'altra parte facendo finta di nulla. Passi così poco tempo con me... quasi come se non avessi voglia di farlo>> 
<<Ognuno affronta le situazioni di stress a modo suo>> affermo sospirando. 
<<E allora dimmi: "è un periodo particolare, possiamo parlarne?". Non è giusto che ti comporti così nei miei confronti>> continua intrappolando il labbro inferiore tra i denti. 
<<Ti ripeto che non lo faccio a posta. Io reagisco così alle cose>> 
<<Comincio a pensare che non provi le stesse cose che provo io>> sussurra e posso sentire la sua voce spezzarsi. 

Non provo le stesse cose che prova lei? 
Assolutamente no. 
Provo esattamente le stesse cose che prova lei, ma non ho il coraggio di dirglielo. 

<<Non dire così>> sussurro poggiandomi col busto contro l'altro gradino che ho alle spalle. 
<<E cosa dovrei dire? Ti sei allontanato, quasi non mi parli. Tu mi hai portato a pensare questo>> 
<<Forse questo non è il posto giusto dove provare a costruire qualcosa. Forse non è il momento>> le dico di getto. 

Mi pento subito di tutto questo. 
Mi pento dopo aver visto i suoi occhi diventare lucidi. 

<<Se ammetti di provare le stesse cose, io posso anche passarci sopra. Ma se non fosse così, io metterò una pietra sopra a tutto questo e farò finta che in casetta tu non ci sia>> confessa con la voce rotta. 
<<Gaia...>> sospiro distogliendo lo sguardo dal suo. 

Non riesco a dirlo.
Le parole mi si bloccano in gola.

<<Come immaginavo>> sussurra prima di andare via. 
<<Cazzo, cazzo , cazzo>> sussurro dando ripetuti pugni contro la scalinata. 
<<Perché non riesco a dirglielo?>> 

***

Dalla discussione con Gaia sono passate un paio d'ore.
Non la chiamerei neanche discussione. 
Lei -giustamente- si stava arrabbiando con me e non ho avuto neanche il coraggio di dirle quello che provo. 
Tiziano ha provato a tirarmi su ma non c'è riuscito.
In questi casi servirebbe Chiara. 
Servirebbe Chiara perché quella ragazza ha la capacità di sistemare tutto. 

<<Chri?>> mi richiama Sarah raggiungendomi sul terrazzino.
<<Mh?>> 
<<Ti va se parliamo?>> continua mettendosi di fronte a me. 
<<Hai parlato con Gaia vero?>> mi limito a chiedere rivolgendole uno sguardo furtivo.
<<Si, ho parlato con lei. Ma vorrei anche parlare con te>> mi risponde accennando un sorriso. 
<<Cosa ti ha detto?>> le chiedo aggrottando le sopracciglia. 
<<Della vostra discussione. Ma Chri, non è solo per la discussione. Sente di starti perdendo e le fa male perché non sei solo il suo ragazzo. Sei stato un suo amico prima di tutto, si è fidata di te e l'hai aiutata a superare molte sue paure. Quando lei sale sul palco e sa che ci sei, è tranquilla. Si sente in un porto sicuro al solo pensiero che tu sia lì e si sente in qualche modo presa in giro perché pensa che tu non prova lo stesso per lei>>

Sentire queste parole uscire dalla bocca di Sarah mi fa sentire un masso  sul petto.
Sento gli occhi riempirsi di lacrime e distolgo lo sguardo dalla ragazza di fronte a me. 

<<Mi sento in colpa>> sussurro intrappolando il labbro tra i denti. 
<<Christian io ho imparato a conoscerti e so per certo che tu sei innamorato di lei. Si vede. Però per quale motivo non riesci a dirle una cosa così bella?>> 
<<Si che sono innamorato di lei, è ovvio che lo sia. Ma non ho mai provato questo amore, è un amore puro. Mi fa paura provarlo, fino ad ora sono solo stato attratto dalle persone con cui sono stato e quando succede qualcosa mi viene più facile fuggire>> svuoto il sacco. 

Per la prima volta dico davvero quello che mi passa per la testa e sono riuscito a farlo solo in presenza di Sarah. 

<<Devi dirgliele queste paure che hai. Non puoi farla soffrire per delle paure che hai perché non vuoi parlargliene. Non è giusto>> mi ricorda <<Gaia è la persona giusta con cui parlare>> continua mettendomi una mano sulla spalla.
<<E se andasse male?>>
<<E se andasse bene?>> mi chiede di rimando. 
<<Va bene, le parlerò in questi giorni...>> sospiro accennando un sorriso nei confronti della più piccola.
<<Bravo Chri, fai bene>>

ROSSOFUOCO - Mida e GaiaWhere stories live. Discover now