Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 28

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Mentre Ezra si allontanò per cercare il suo coinquilino con rinnovata impazienza, poco più in là un altro filo di interesse stava iniziando a tessersi nei confronti di Denise.

Non furono, infatti, soltanto gli occhi di Ezra a essere catturati dalla presenza di quella ragazza e dalla sua naturale spontaneità, ma vi era una vera e propria rete che era riuscita a costruirsi con soltanto dolci sorrisi e parole che in qualche modo riuscivano a sfiorare il cuore di chi faceva l'errore di avvicinarsi.

Ad accompagnare dunque la linea di sguardo di Ezra e Isaac, c'era anche quella di Tyson e di un curioso, quasi anonimo, ragazzo.

Un ragazzo dai capelli biondi e luminosi che stava poco più avanti con un paio di fogli che Logan gli aveva lasciato tra le mani e che, cercandolo con gli occhi per poterglieli restituire, si era soffermato sulla piccola figura della sua amica. Tyson aggrottò le sopracciglia e osservò con improvviso interesse il flebile sorriso che piegò le labbra di lui.

«Ehi, cosa fai? – chiese Tyson avvicinandosi a lui – Lo sai che è fidanzata?», sorrise divertito, nel vedere come il ragazzo saltò sul posto prima di voltarsi verso di lui.

«Oh ehm...Mi dispiace non era mia intenzione...», gli rivolse un sorriso conciliante e si sforzò di distogliere lo sguardo da Denise, adesso rapita dalle chiacchiere di Cookie. Tyson rise.

«Non devi chiedere scusa a me. – lo rassicurò – In realtà l'ho fatto per te, il suo ragazzo potrebbe essere in grado ucciderti.», sussurrò avvicinandosi al suo orecchio prima di indicare Isaac con un cenno del capo. Stava poggiato al muro e, con lo sguardo serio, studiava scrupolosamente chiunque catturasse la sua attenzione. Tyson sapeva che non avrebbe mai ucciso nessuno, ma in quel momento non riuscì a risparmiarsi il divertimento di vedere gli occhi di quello sconosciuto sgranarsi appena.

«Suppongo di doverti ringraziare allora. – rise sommessamente – Mi hai salvato la vita.», chinò il capo in segno di gratitudine.

«Denise sa essere particolarmente magnetica.», annuì Tyson portandosi le mani in tasca, lasciando che gli occhi scorressero a studiare quella figura appena più bassa di lui.

«È perché riesce a capire le persone, sa di che cosa hanno bisogno per stare bene e non esita ad aiutarle. – disse lanciandole un'altra veloce occhiata – La ammiro, perché non si fa scrupoli e non ha alcun pregiudizio è...Come dire, pura. Non è facile trovare qualcuno come lei.», Tyson rimase un istante in silenzio, studiando il viso del ragazzo dai tratti morbidi e delicati, decorato da un'espressione vaga, quasi assente. Sembrava aver compreso alla perfezione cosa rendesse Denise così speciale agli occhi delle persone e non gli ci volle il minimo sforzo per arrivarci.

«Sei Dorian, giusto? – domandò – Il coinquilino di Hunter.», affermò poi notando come quei lineamenti quasi angelici sembrassero essere una caratteristica degli studenti d'Arte.

Eppure, nonostante le curve delle guance e del mento si ammorbidissero più o meno allo stesso modo di quelle di Hunter, sembrava non potessero essere più diversi. Negli occhi di Dorian c'era pacatezza, tranquillità, in quelli di Hunter era invece riuscito più volte a scorgere una tempesta d'emozioni a tormentarli.

«Tu devi essere il suo amico, Tyson. – sorrise Dorian stringendo la sua mano – Non abbiamo mai avuto modo di parlarci.», Tyson studiò le linee di colore che i pennelli avevano distrattamente lasciato sulle sue dita e poi sorrise.

«Oh, io e Hunter non siamo più molto...In contatto. – Tyson abbassò lo sguardo, poi tornò a guardarlo con un sorriso cortese tra le labbra – Un peccato, perché sembri un ragazzo interessante.», mormorò e le labbra di Dorian si curvarono lentamente verso l'alto.

«Ti ringrazio, Tyson. – sorrise – Oh, scusami, Logan mi uccide se non gli restituisco questi moduli.», sollevò i fogli con un'espressione di timido rammarico nel momento in cui individuò la fulminea figura del rappresentante.

«Rischi la vita ogni giorno, dovrebbero dedicarti una statua.», ridacchiò Tyson e, finalmente, riuscì a sentire anche la sua risata. Era delicata come la sua intera presenza.

Lo salutò, con un sorriso e un cenno, con un "ci vediamo" che non aveva, però, la stessa leggerezza di quello che avrebbero potuto scambiarsi due sconosciuti disinteressati.

E, nello stesso istante in cui Dorian gli voltò le spalle, incontrò quasi di sfuggita lo sguardo intimidito di Hunter. Era seduto sullo schienale di una poltroncina, con le mani nascoste sotto le gambe, le spalle incurvate e le punte dei capelli adesso di un rosa brillante, il cuore di Tyson ballò appena.

Non parlarono più dalla festa di Halloween, se non semplici e veloci frasi quando erano insieme agli altri. A Tyson aveva fatto male separarsi dai suoi sorrisi, ma ad Hunter sospettò ne avesse fatto ancora di più. Tyson non riusciva più a lasciare che lo prendesse in giro, che giocasse con i suoi sorrisi senza la minima intenzione di rifiutarlo o approfondire quella nuova esperienza, preferendo invece rimanere nel dubbio. Eppure, guardare i suoi tristi occhi grigi non faceva che stringergli il cuore.

Vide le labbra di Hunter osare un timido sorriso e Tyson si avvicinò a passo lento, con le mani nascoste nelle tasche dei pantaloni.

«Ehi.», mormorò quando lo raggiunse, stringendosi nelle spalle.

«Ehi.», sorrise Hunter trattenendo il fiato.

«Ci siamo un po' persi di vista, mh?», Tyson sorrise appena e Hunter abbassò lo sguardo.

«Mi dispiace, per qualunque cosa abbia detto o fatto.», sussurrò e Tyson scosse la testa con un sorriso amareggiato.

«Vedi, è questo il problema. – sospirò – Non capisci mai che cosa può ferire le persone.», si portò una mano tra i ricci scuri e fece scivolare le dita giù fino al collo.

«Tyson io non ricordo nulla di quello che ho fatto.», Hunter aggrottò le sopracciglia e le sue mani corsero alla tasca dove teneva le sigarette.

«Non è solo quella sera, Hunter. – Tyson non sapeva come spiegare quanto gli facesse male vederlo perso con il cuore diviso a metà – Tu continui a...Ad avvicinarti e allontanarti e non capisco, non capisco che cosa vuoi.», lasciò che i pensieri si tramutassero in parole di fronte a quel viso così bello e triste al tempo stesso.

«Mi avevi detto di non volere una risposta.», sussurrò Hunter con gli occhi appena illuminati dalle lacrime.

«Hai ragione e sono sicuro che in parte sia anche colpa mia. – ammise Tyson – Però, a quanto pare, ne ho bisogno, ne ho bisogno perché cazzo tu mi piaci davvero e non voglio...Non voglio restare per sempre una parentesi aperta nella tua vita. Devo sapere se non ho alcuna speranza.», disse la verità, disse ciò che pensava nell'esatto istante in cui gli sfiorò la mente e Hunter rimase in silenzio.

«Mi dispiace.», soffiò fuori con un filo di voce.

«Va bene così, se non mi vuoi. – sussurrò il ragazzo, nonostante non andasse bene affatto – Però ho bisogno che tu me lo dica, ho bisogno che tu capisca che cosa vuoi. Quindi...Quindi per ora vorrei smettere di illudermi e restarti amico.», sapeva benissimo che non sarebbe stato possibile stargli accanto senza sentire le farfalle nello stomaco ogni qualvolta la sua risata gli solleticava le orecchie o tutte le volte lo ascoltava parlare di Siegfried per ore. Lo sapeva, eppure, pensare di tagliare definitivamente anche quell'ultimo, instabile filo lo faceva rabbrividire.

Hunter deglutì e Tyson finse il suo miglior sorriso, allungando una mano verso di lui nel tentativo di infondere coraggio in quello sguardo colmo d'ansia e paura. Sapeva che Hunter aveva bisogno di qualcuno che stesse al suo fianco più di qualsiasi altra cosa e Tyson non aveva intenzione di abbandonarlo proprio in quel momento.

«Soltanto amici, va bene?», domandò con lo stesso sguardo gentile che aveva ereditato da Denise.

«Soltanto amici.», lo accontentò Hunter, stringendogli la mano con riluttanza e lo sguardo fisso sulle sue stesse ginocchia.

Forse, quelle vacanze a venire, avrebbero potuto aiutarli a capirsi, a riprendere quella strada che per distrazione avevano perso, ritrovandosi all'interno di una fitta foresta di pensieri, senza neanche l'ombra di un sentiero sicuro.

𝗦𝗼𝗺𝗲𝘁𝗵𝗶𝗻𝗴 𝗡𝗲𝘄Onde as histórias ganham vida. Descobre agora