➸𝑪apitolo sette

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Camille Leclerc

I suoi occhi famelici perlustrano ogni centimetro della mia pelle nuda, mentre il suo corpo si scalda pronto ad afferrare la preda succulenta.

Eppure capisce di non potersi avvicinare, l almeno come vorrebbe. Toglie lentamente la giacca poggiandola con non curanza sulla sedia. Si siede, poi, sulla poltrona posta di fronte al letto divaricando le gambe e poggiando i gomiti su queste ultime.

"Quale onore, babe"

Mi porto alle labbra il calice di vino rosso che avevo fatto portare in attesa dell'inglese. I suoi occhi sono puntati sulle mie labbra, non abbandonandole nemmeno per un secondo.

"Sai cosa proprio non sopporto, Lando?"

"Dimmi tutto"

Accavallo ancora di più le gambe facendolo oscillare di poco il bicchiere posto tra le mie dita.

"Non sopporto le persone patetiche. Quelle che fanno di tutto per avere delle attenzioni"

Mi lascia continuare il discorso senza provare a ribattere. Giochiamo entrambi a carte scoperte, seppur con carte false.

"Non sopporto condividere, non sopporto venire ignorata. Però questo già lo sai, non serviva che a dirtelo fossi io, giusto?"

Un semplice movimento impercettibile della testa mi fa comprendere la sua risposta. Decido quindi con calma di alzarmi, lasciando incustodito il bicchiere sul comodino di quella lussuosa stanza d'hotel. Arrivo di fronte a lui senza vergogna e senza veli, sedendomi poi a cavalcioni sulle sue gambe. Gambe solide e muscolose coperte da dei jeans che sfregano sulla mia morbida pelle, mandandomi una scossa di piacere.

"Secondo te perché l'ho fatto?"

Le sue mani afferrano i miei glutei con decisione, applicando la giusta presa per farmi sentire il suo ardore.

"Perché volevo arrivare a questo"

"Sbagliato piccola Leclerc. L'ho fatto perché tu volevi che lo facessi. Tu volevi un motivo per ritornare a questo. Come tu sei un burattino nelle mie mani, così io lo sono nelle tue."

Il discorso viene enunciato con convinzione e con un tono così roco da scaturire brividi sulle mie braccia abbronzate. Inconsciamente speravo che qualcosa mi riportasse da lui, quindi Lando ha creato inconsciamente la situazione ideale per me, ma anche per lui.

"Hai ceduto di nuovo tu"

Mi fa sapere con le labbra poggiate sul mio collo niveo. Sarei pronta a replicare ma preferisco impiegare la mia bocca per altro, per varcare il suo petto, per scendere più lentamente dando spazio alla passione e al desiderio.

Sta volta, però, non mi faccio trovare impreparata. Prima ancora che la sveglia del piloti suoni, per evitare di rischiare nuovamente di incontrare mio fratello nel corridoio ordino già il servizio in camera.

Con indosso solo una maglia di Lando e quelle mutandine da lui tanto amate, nere, sfrutto la sua doccia per accorciare i tempi. Quando poi qualcuno bussa alla porta, con la convinzione che si tratti della signora incaricata di servirvi, apro senza approfittare dello spioncino.

"Land-"

Carlos Sainz, già pronto per scendere in sala, è decisamente una persona diversa da quella che mi aspettavo di trovare fuori la porta della camera d'hotel. Il sentimento è più che ricambiato, dato che nemmeno lui si aspettava di trovare me ad aprirgli quella porta di mogano.

"Fingerò di aver sbagliato camera, pur sapendo che questa è sicuramente la camera di Lando"

Capisce o meglio capta il mio imbarazzo scaturito da quell'incontro più che inaspettato, lasciandomi sola subito dopo avermi regalato un occhiolino malizioso.

Non ho il tempo di chiudere la porta, perché chi realmente attendevo si palesa con tanto di carrello pieno di prelibatezze dolci.

"Lando, c'è la colazione"

"Non posso passare direttamente al dolce?"

Si impossessa dei miei fianchi, invitandomi a ritornare al suo fianco su quel morbidissimo letto eppure trovando resistenza è obbligato ad aprire gli occhi.

"Successo qualcosa?"

"Carlos ha bussato alla porta e gli ho aperto"

Il sorriso che si apre sul volto di quel dannato inglese è radioso, quasi soddisfatto.

"Vero, dovevamo fare colazione insieme"

Non si era dimenticato del tutto di questo impegno, ma anzi aveva lasciato la situazione sospesa perché forse sperava che una situazione del genere capitasse. Non ne capisco le motivazioni e acquisto ancora più irritazione davanti a quel sorrisetto arrogante che si forma su quel viso angelico.

"Muoviti, non vorrei incontrare Charles in giro"

"Con calma, babe"

È ancora rallentato dalla sonnolenza e il suo corpo sembra essere ancora intorpitito, ma capendo la mia agitazione decide di accontentarmi solo attraverso ad un compromesso. Pretende le mie labbra sulle sue prima di dare inizio alla sua giornata, giornata che gli regalerà tanta adrenalina e agitazione.

Ci rincontriamo poco prima dell'inizio della gara. Ammira con delizia l'outift da me indossato per l'occasione. Capendo che ai paparazzi interessasse anche il vestiario di coloro che sono vicini ai piloti non mi sono fatta trovare impreparata, sfoggiando eleganza e personalità attraverso un vestitino all'ultima moda.

Aspettando che sia ora di vedere i semafori spegnersi, mi avvicino alla figura di mio fratello circondata da amici e ingegneri.
Tutti gli vogliono dire cosa fare, come reagire e come comportarsi per far fruttare questa pole position conquistata con talento e fatica.

Capendo la sua agitazione, però, lo sottraggo dalle mille braccia che lo vogliono invitare per dedicarmi al mio incoraggiamento personale.

Di fronte a lui torno la bambina di sempre, quella emozionata dal sogno del fratellone pronta a sostenerlo in qualsiasi momento. Se al tempo avessi saputo quanto il suo sogno l'avrebbe allontanato da me, non saprei dire con certezza se l'avrei spinto con la stessa enfasi.

Non potendo tornare indietro, mi accingo ad aggiustargli il colletto della maglia termica.

"I tuoi occhi brillano, oggi vincerai"

"Non cambierai mai, vero?"

Si riferisce alle parole, ai gesti quasi robotici che da anni ripeto con la stessa emozione di sempre. Con lo stesso cuore in gola e paura, ma che ha sempre ripagato gli spaventi.

"Torna da me"

"Tornerò sempre da te"

Depositandomi un bacio sulla fronte, si allontana richiamato dal suo ingegnere di pista che lo avverte dell'imminente partenza.

➸ Wildest Dreams || Lando NorrisWhere stories live. Discover now