➸𝑪apitolo quarantuno

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Camille Leclerc

"Dovresti andare ora, o farai tardi per tornare ad Imola"

Mi rendo conto che il tempo per noi oggi è finito. Vorrei poterlo far rimanere di più, vorrei poter parlare di più, ma devo accontentarmi momentaneamente.

"Ti sto per chiedere una cosa, però non voglio rancori o prese a male. Ci tengo a te più che mai, lo sai. Magari non l'ho dimostrato al massimo in questo periodo, però penso che tu lo sappia benissimo che sarei disposto a tutto per te. Però la mia priorità, così come la tua, è Hervè. Io so che siamo persone mature, ma vorrei comunque una tutela legale. Voglio poter vedere mio figlio regolarmente e spero tu capisca che mettere in mezzo avvocati e altro non è per farti un dispetto. Tipo adesso vorrei da morire che veniste con me ad Imola, quasi sicuramente dirai di no, ma capiscimi è anche mio figlio"

La mia ansia da separazione dice di no, mi mette in allerta, ma razionalmente so che non siamo una fiaba ed è giusto che stia lo stesso tempo che ci passo io con il bambino.

"Me ne pentirò, ma va bene verremo ad Imola. Per gli avvocati capisco pienamente, però per me è troppo piccolo per farsi nel giro di una settimana diciotto o diciannove ore di viaggio"

"Lo so e concordo. Però almeno quando siamo in europa, quando siamo a poche ore, lo voglio con me. Adorerò stringerlo dopo una bella gara o farmi consolare dai suoi versetti se andasse male"

"Mi devi dare però il tempo. Cioè ora tu vai, magari noi veniamo domani. Vorrei prendere un treno così da non sconvolgerlo troppo"

"Va bene, baby Leclerc"

Dopo aver dato un ultimo bacio sulla fronte di Hervè, si avvicina a me per salutarmi. Ripete la medesima azione, ovvero qual di poggiare le sue labbra inumidite dalla sua lingua sulla mia fronte rimanendo in quella posizione per qualche secondo di più.

Mi sento così in pace in questo momento, con la mente che mi crea scenari dove questa scena è normalità. Immagini dove dopo il lavoro, torna e trova la sua famiglia ad accoglierlo.

Scaccio momentaneamente queste immagini per non illudermi troppo. Devo vivere il momento con molta più razionalità del passato, ora in ballo non ci sarà solo uno dei nostri cuori infranti, ma anche il piccolo Hervè.

Non vorrei fargli vivere l'infanzia con i genitori separati, ma penso che sia importante, in qualsiasi caso, permettergli di non sentire i suoi genitori sparlare l'uno dell'altro.

Deve vivere serenamente, circondato dall'amore che sia io che Lando abbiamo potuto vivere.

Prima di andare realmente da Charlotte, devi di preparare la valigia in compagnia di Grace in videochiamata.

Sono in ansia e non so realmente come andrà a finire, ma voglio vivermelo. Solo quando sono sul treno mi rendo conto però di un dettaglio abbastanza importante: ad Imola ci sarà anche Carlos.

Non ho nemmeno avvisato Charles del mio arrivo, forse spaventata dalla sua reazione del mio avvicinamento all'inglese. Non è come in passato, non sarebbe arrabbiato (o forse un pelino si) ma farebbe i salti di gioia. Crede nell'amore tra me e Lando, ma non accetta la fine che abbiamo fatto a seguito della nascita di Hervè.

Charles ne sta passando molte nell'ultimo periodo, l'ansia di giocarsi il mondiale unita alla rottura con Charlotte. Non voglio quindi essere l'ennesimo motivo di preoccupazione. So che lui la prenderebbe troppo sul personale e, a modo suo, cercherebbe di aiutarmi, ma adesso ha bisogno di trovare la sua nuova zona di confort.

Alla stazione di Imola sono sorpresa della quantità mastodontica delle persone che sono qui in attesa del Gran Premio. Trovo fortunatamente subito l'auto mandata da Lando per venirci a prendere che ci accompagna velocemente in hotel.

➸ Wildest Dreams || Lando NorrisWhere stories live. Discover now