Capitolo 44

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Io e Christian siamo in camera e, dopo un'eccitante doccia insieme, ci stiamo vestendo per la serata. È arrivato il giorno tanto atteso per l'annuncio della mia gravidanza. Sento la trepidazione stringermi lo stomaco, ma la presenza di mio marito mi incoraggia. Adesso sta alzando la cerniera del mio vestito e lo fa in un modo così sensuale, accarezzandomi con un tocco lieve come una piuma che precede lo scorrere della zip. Poi mi posa un bacio sul collo.

«Sei bellissima.» Il suo respiro caldo sul mio orecchio non manca di darmi i brividi.

Indosso un vestito di morbido chiffon che nasconde la mia pancia, mi arriva alcuni centimetri sopra il ginocchio e a Christian piace molto, quando sono andata a fare shopping era con me e mi ha dato una dimostrazione inequivocabile di quanto gli piacesse.

«Tu pensi che sia bellissima?» Tra me e me mi chiedo se mi troverà bellissima anche quando la mia pancia sarà ingrossata davvero.

«Anastasia, vuoi che ti dia un'altra dimostrazione di quanto ti trovo bella?»

Mi giro per guardarlo negli occhi, faccio una risatina compiaciuta e mi fingo scandalizzata. «Mr. Grey, sei incorreggibile... e insaziabile. Ti ricordi che tra pochi minuti arriveranno i nostri ospiti?»

«Sarebbe interessante come inizio serata.» Rafforza la stretta intorno alla mia vita.

«Certo.» Ma le mie insicurezze tornano. «Lo penserai ancora quando ingrosserò più di adesso, avrò le caviglie gonfie e tutto il resto?»

«Posso metterlo per iscritto se vuoi. In realtà il punto non è che io lo penso, ma che tu sei e sarai sempre bellissima.»

«Tu sì che sai come far star bene una ragazza, Mr. Grey.» Gli do un leggero bacio sulle labbra e mi stacco da lui che si allontana per andare ad indossare i gemelli.

«Ah, Mr. Grey? Grazie per avermi tirato su la lampo.»

«È sempre un piacere, Mrs. Grey. Non vedo l'ora di tirarla giù.»

«Anch'io.» Ci scambiamo un'occhiata d'intesa, dandoci tacitamente appuntamento a dopo per i nostri propositi lascivi. Intanto Christian ha indossato la giacca e io le scarpe.

«Ana, prima di andare vorrei che tu... aspetta.»

Cosa?

Si dirige verso la cassettiera, apre il primo cassetto e, dopo aver rovistato nella biancheria, prende qualcosa che stringe nel pugno e viene verso di me.

Quando è davanti a me, apre il palmo e mi mostra due anelli. Li ricordo, erano sul comodino della mia stanza d'ospedale quando mi sono risvegliata dal coma. Non li ho più visti, è evidente che Christian li ha presi per metterli al sicuro.

«Li ho tenuti lì dentro in attesa che tu fossi pronta a indossarli di nuovo e... adesso... penso che...»

«Sì, Christian, voglio che sia tu ad infilarli al mio dito.»

«Oh, Ana.» Mi dà un bacio stringendomi a sé e poi prende la mia mano sinistra, bacia l'anello di fidanzamento, un diamante ovale in una montatura di platino, e con gli occhi pieni di emozione fissi nei miei lo infila al mio anulare.

«È bellissimo, Christian...» Nella mia voce l'emozione è evidente. Poi è la volta della fede, una semplice fascetta di platino uguale a quella da cui lui non si separa mai. Li bacio anch'io, poi avvicino la sua sinistra alle mie labbra e bacio anche la sua fede, lo abbraccio e lo bacio. Penso che per lui questo sia un momento molto importante. Aveva bisogno di quest'altra conferma per sentirsi più sicuro del mio amore per lui. Ha bisogno anche di questi gesti esteriori che dicano inconfutabilmente che gli appartengo. Lo guardo dritto negli occhi, la mia espressione è ferma, dimostra piena convinzione.

Cinquanta sfumature di un'amnesiaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon